Rossana Scardi per milano.corriere.it - Estratti
Alda Merini
(...9 La vita di Alda Merini, la poetessa dei Navigli, che ha vissuto la sua esistenza tormentata a Ripa di Porta Ticinese, sui Navigli, è raccontata dal film «Folle d’amore» di Roberto Faenza, presentato in anteprima, fuori concorso, e applauditissimo al Torino Film Festival. Dopo il passaggio nelle sale, andrà in onda su Raiuno.
Sono tre le attrici che impersonano la poetessa: Sofia D’Elia è Alda nell’adolescenza, Rosa Diletta Rossi da giovane adulta e Laura Morante negli anni della maturità e della malattia. Il racconto parte dal dopoguerra, a Milano e prosegue fino ai primi anni 2000.
Alda è una ragazza con una sensibilità spiccata e il dono di scrivere poesie, che la madre non comprende e che il padre non incoraggia abbastanza. Il suo desiderio di continuare gli studi viene frustrato quando non è ammessa al liceo classico: un’umiliazione che trasforma la sua vocazione in ossessione.
Alda Merini
È una sua ex insegnante a portare le sue poesie al critico Giacinto Spagnoletti (l’attore Ludovico Succio), che ne rimane ammirato e la invita nel suo salotto letterario. Arrivano le prime pubblicazioni. E, in quel circolo, Alda trova anche il suo primo amore, lo scrittore Giorgio Manganelli (alias Alessandro Fella), dieci anni più grande di lei e sposato. Quando lui la lascia, Alda è disperata, ma riesce a risollevarsi. Incontra un altro uomo, diversissimo da lei per interessi e mentalità, ma che diventerà suo marito, Ettore Carniti (Luca Cesa), padre delle sue quattro figlie che saranno affidate e cresciute da altre famiglie.
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Alda e il marito litigano spesso. L’attenzione del mondo letterario nei suoi confronti sta scemando e la poetessa non riesce a trovare nessuno che pubblichi le sue nuove raccolte. Precipita nella psicosi, fino al giorno in cui, dopo una grave crisi di nervi, il marito la fa ricoverare.
Resterà in manicomio per ben dodici anni. Anni di buio, sofferenza, cure pesanti e perdita di contatto con il mondo. A salvarla sarà il rapporto con il dottor Enzo Gabrici, lo psichiatra che l’ha in cura, interpretato da Giorgio Marchesi: è lui a spingerla a riprendere l’attività poetica dopo anni di silenzio, regalandole persino una macchina da scrivere. Scrivendo liriche, Alda riesce a trasfigurare il dolore e la malattia e a vincerli.
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Rimasta vedova, Alda sposa il poeta Michele Pierri (l’attore Mariano Rigillo), medico e poeta, che ha molti anni più di lei, e si trasferisce da lui a Taranto. Ma la felicità non dura a lungo, perché Michele muore poco dopo. Un altro dolore che la fa ripiombare nel baratro. Rientrata nella sua Milano, Alda non si dà per vinta e si afferma come una delle figure di riferimento della scena letteraria italiana.
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