Un Boeing 737 della Miami Air International è finito fuori pista a Jacksonville, in Florida. Il velivolo, un jet charter privato proveniente da Guantanamo, Cuba, con a bordo sia militari sia civili connessi in qualche modo alle forze armate, stava cercando di atterrare durate una tempesta con forti piogge e vento ed è scivolato nel fiume limitrofo, il St. Johns River. La dinamica esatta dell’incidente non è ancora chiara.
FLORIDA - UN BOEING FINISCE IN UN FIUME
«L’aereo ha letteralmente colpito il terreno e ha rimbalzato, era chiaro che il pilota aveva perso il controllo. Poi si è sollevato a destra, a sinistra e ha rimbalzato di nuovo. È stato spaventoso», ha raccontato alla Cnn un passeggero, l’avvocato Cheryl Bormann. «Eravamo in acqua. Non capivamo dove, se fosse un fiume o l’oceano, e stava continuando a piovere. C’erano tuoni e lampi. Alla fine qualcuno è arrivato e ha gonfiato una scialuppa di salvataggio», ha aggiunto.
Le 143 persone a bordo, fra passeggeri ed equipaggio, sono tutte vive, come ha comunicato l’ufficio dello sceriffo di Jacksonville, sottolineando che il velivolo non è finito sott’acqua (come si vede nella foto). L’incidente è avvenuto intorno alle 21.43 locali, le 3.43 di sabato mattina italiana. Il volo era partito con quattro ore di ritardo. I vigili del fuoco si sono recati subito sul posto per soccorrere i passeggeri ed evitare la dispersione di un eccesso di carburante nel fiume. Ventuno persone sono state portate in ospedale con ferite non gravi.