Gianfranco Ferroni per "Il Tempo"
CON PAOLO MIELI TANTE DONNE IN GIURIA
marisela federici e paolo mieli
Con Paolo Mieli arriva una forte presenza femminile nella giuria del premio letterario Viareggio - Rèpaci, la cui nuova edizione è presieduta da Paolo Mieli e la cui serata finale si svolgerà, in presenza, a fine agosto a Viareggio. I nomi? I giurati di quest'anno sono Maria Pia Ammirati, Antonella Anedda, Camilla Baresani, Maria Borio, Luciano Canfora, Leonardo Colombati, Diamante d'Alessio, Mario Desiati, Costanza Geddes da Filicaia, Emma Giammattei, Luciano Luciani, Michele Masneri e Mirella Serri.
maria pia ammirati 1
Persone che “vantano grande competenza ed esperienza in materia letteraria, poetica e anche giornalistica". La composizione della giuria “rispecchia fedelmente la grande complessità e poliedricità delle figure che vivono all'interno del vasto ambiente letterario italiano, andando così a creare un gruppo di lavoro variegato e animato da un intento comune, quello di perseguire il fine che da sempre è alla base del Viareggio - Rèpaci: la circolazione delle idee, la conoscenza dei territori inesplorati della nostra lingua e della nostra storia per risvegliare nuove domande sul presente e sul passato, l'esaltazione del nesso costitutivo tra cultura e società". E poi sono tutte persone che Mieli conosce da tanto tempo.
MARIO DRAGHI
DRAGHI E PÉREZ, ARIA DI GUERRA CON LO SPETTRO DI ATLANTIA
Tra Mario Draghi e Florentino Pérez c’è aria di guerra. Coetanei, visto che entrambi sono nati nel 1947, sono ai ferri corti: l’uscita ufficiale del premier contro Pérez e i suoi progetti di Superlega sarebbe stata ideata anche per fermare la precedente proposta dell’imprenditore spagnolo, quella relativa ad Atlantia.
florentino perez
La mossa di Pérez, che ha anche voluto fornire una valutazione della società italiana, aveva fatto saltare i nervi ai piani alti di Cdp, oltre che a palazzo Chigi. Ma Pérez, che è stato cresciuto da Juan de Arespacochaga, uomo delle infrastrutture e poi sindaco di Madrid, non abbandona certo la presa quando sa di poter vincere. Tra chi frequenta i sacri palazzi c’è chi evoca addirittura una lotta tra Opus Dei e gesuiti, ma forse esagera...
giuliano amato
AMATO IN CHIESA RICORDA COVATTA
C’era Giuliano Amato a dare l’ultimo saluto a Luigi Covatta, ieri a Roma nella chiesa di Santa Maria delle Fornaci. Il politico socialista scomparso proprio ieri era stato ricordato dalla biblioteca del Senato, intitolata a Giovanni Spadolini, per sottolineare che la banca dati di Mondoperaio è diventata disponibile online, ad un anno dall’annuncio del progetto: Covatta era stato direttore della rivista, seguendo Alberto La Volpe e Luciano Pellicani.
Nella cerimonia religiosa di ieri l’ex presidente del Consiglio Amato ha ricordato “Gigi”, l’ischitano che era stato leader degli universitari cattolici, e tra le tante cariche istituzionali aveva ricoperto anche il ruolo di sottosegretario ai beni culturali. Nella chiesa poi c’erano, tra gli altri, l’amico di una vita Gennaro Acquaviva, Giampiero Mughini, Bruno Pellegrino, Paola Severini Melograni.
LUIGI COVATTA
E A MILANO SI PARLA BENE DI AGNELLI
Prove di ripartenza dalla storica libreria Pineider di via Manzoni a Milano. È stato presentato in videoconferenza un volume che illustra tutto quello che dovrebbero fare le aziende italiane per rialzare le antenne dopo il disastro economico lasciato dalla pandemia. Si chiama "Gestire il business fluido", pubblicato da Hoepli Editore, e lo firma un gruppo di manager capitanato da Michele Bruno, una vita passata tra grandi società globali e fondi di private equity.
andrea agnelli
Si è parlato di crescita, innovazione, managerializzazione, internazionalizzazione, per finire con dei commenti all'annuncio della nascita della Superlega di calcio. Alzando però una voce fuori dal coro: dal punto di vista delle dinamiche del mercato e del coraggio imprenditoriale, infatti, è stato detto che “l'intemerata di Agnelli & Co. non è una pericolosa forzatura, ostile alla meritocrazia. È al contrario un atto lodevole che dimostra una insolita capacità di trovare un denominatore comune tra squadre di solito rivali per perseguire un beneficio condiviso”. E poi dicono che a Milano parlano sempre male dei torinesi...