Carlo Macrì per corriere.it
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Trentuno anni dopo il decesso del calciatore del Cosenza Denis Bergamini un giudice dovrà decidere se la sua fidanzata, Isabella Internò, è responsabile della sua morte. La procura della Repubblica di Castrovillari ha infatti chiesto il rinvio a giudizio della donna con l'accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione. L'udienza davanti al giudice dell'udienza preliminare si terrà il prossimo 2 settembre.
Bergamini, anni di misteri e bugie. Tutti i punti dubbi sulla sua morte
Il corpo di Denis Bergamini venne trovato la sera del 18 novembre del 1989 sulla ex statale 106, nei pressi di Roseto Capo Spulico. Secondo la ricostruzione fatta dai magistrati di Castrovillari Isabella Internò «in concorso con altre persone rimaste ignote», avrebbe prima narcotizzato Bergamini, poi soffocato, forse con una busta di plastica e quindi adagiato il corpo sull'asfalto con lo scopo di farlo investire da un mezzo in transito. «Effettivamente il calciatore veniva investito da un autocarro», scrivono i magistrati, condotto da Raffaele Pisano. L'uomo è stato giudicato in passato e assolto.
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isabella internò
In un primo tempo il decesso di Bergamini era stato classificato come un suicidio. Un'ipotesi cui la famiglia del giocatore del Cosenza non ha mai creduto. La sorella Donata e la madre Maria Zerbini dal primo momento hanno pensato che il loro congiunto fosse caduto in una trappola e poi ucciso. Sei anni fa l'allora procuratore della Repubblica di Castrovillari decise di riaprire il caso. Il magistrato ha affidato una serie di perizie ai professori Antonello Crisci, Carmela Buonomo e Maria Pieri che, in effetti, hanno accertato che Denis è stato soffocato. Secondo la tesi dell'accusa Isabella Internò avrebbe ucciso Denis perché lui aveva deciso di lasciarla.
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