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Il boss del narcotraffico Raffaele Imperiale, noto non solo per la lunga latitanza a Dubai (era stato estradato a fine marzo dagli Emirati Arabi) ma anche perché nascondeva in un edificio di sua proprietà a Castellammare di Stabia due quadri di Van Gogh trafugati ad Amsterdam nel 2002, ha deciso di collaborare con la giustizia. Stamane la Procura ha depositato al Riesame alcuni verbali, il primo dei quali risale allo scorso ottobre. Imperiale ha spiegato di essere stanco per la lunga latitanza all’estero e di volere cambiare radicalmente. Una decisione analoga è stata presa dal suo amico e complice Bruno Carbone, che però tecnicamente ancora non può essere definito collaboratore di giustizia.
Anche Mauriello verso la collaborazione
i van gogh comprati da raffaele imperiale
Stamattina davanti al Riesame si discuteva il ricorso presentato da dieci dei 28 destinatari di misure cautelari eseguite lo scorso 16 novembre nell’ambito di un’inchiesta sul traffico internazionale di droga. I pm Maurizio De Marco, Giuliano Caputo e Lucio Giugliano hanno depositato quattro verbali di Imperiale, un interrogatorio di Carbone e uno del coindagato Raffaele Mauriello.
Trafficanti con alleati in Sud America e Olanda
Imperiale e Carbone sono esponenti di primo piano del clan camorristico Amato-Pagano, noto anche come clan degli scissionisti, attivo nella zona a Nord di Napoli e in prima linea nel traffico internazionale di stupefacenti con contatti e alleanze sia in Sud America sia in Olanda. La decisione dei due di collaborare con i magistrati potrebbe fornire alla Procura notizie di grande interesse, anche a proposito dei 100 milioni di chat intercettate dagli esperti informatici di Europol, buona parte delle quali sarebbero state scambiate proprio da loro.
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Quadri ritrovati dopo 14 anni
I quadri che Imperiale nascondeva a Castellammare sono «La spiaggia di Scheveningen prima di una tempesta», dipinto da Van Gogh nel 1882, e «Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen», realizzato tra il 1884 ed il 1885. Entrambi furono rubati nel 2002 perché di piccole dimensioni e dunque facilmente trasportabili; in quel periodo, come accadeva spesso, Imperiale si trovava in Olanda e li acquistò «perché appassionato di arte». I dipinti furono poi ritrovati dalla Guardia di Finanza nel 2016, avvolti in pezzi di stoffa, e successivamente restituiti all’Olanda.
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