conte e beppe grillo a roma alla manifestazione del m5s
Estratto dell’articolo di Roberto Gressi per il “Corriere della Sera”
Insomma, giratela un po’ come vi pare, ma c’è qualcosa che non funziona. Ma come?
Ti prendi un gigante della comunicazione, lo paghi trecentomila euro che se li merita tutti, e quello va in tv a dire che, quando parli, non si capisce niente? E poi vìola pure il contratto, quella clausola non scritta che recita che io sì, ti faccio gran capo della propaganda, ma tu devi stare zitto!
Conte Grillo
Si detestano, Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Beppe lo considera un avvocatucolo di quelli che fregano il prossimo con il latinorum, si soffierebbe il naso con la sua pochette e con i santini di padre Pio che tiene nel portafoglio ci farebbe le barchette. Giuseppe mai lo avrebbe invitato a casa dei suoi genitori a fare i compiti, quel giullare che dice un vaffa ogni due parole, attaccato ai soldi, che taglia il pesce con il coltello e sproloquia mentre lui sgobba.
conte e beppe grillo a roma alla manifestazione del m5s
Mai Beppe lo avrebbe voluto leader dei Cinque Stelle, che, se non fosse per lui, si chiamerebbero ancora «grillini». «Facci la pace per favore, che quello altrimenti si fa il suo partito e ci spacca», gli hanno detto Luigi Di Maio, Roberto Fico e Paola Taverna, venuti in delegazione con il cappello in mano. E lui si è fatto convincere, accidenti a loro.
Certo, non è che si sia arreso senza combattere, il Commodoro, sempre che si sia arreso. «I problemi del Movimento Giuseppe non potrà risolverli perché non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione. E poi non mi fido di Conte. Lo Stretto a nuoto lo attraversai io, non lui. È lui che ha bisogno di me, non io di lui».
giuseppe conte beppe grillo meme
Non che Conte si sia spaventato, quando Grillo ha preso la sua proposta di nuovo statuto e ne ha fatto una pallottola per la cerbottana: «Ci sono rimasto male non tanto e solo per me, la sua svolta autarchica è una mortificazione per una intera comunità. Grillo ha compiuto la sua scelta, essere un padre padrone nei confronti del Movimento».
Sono i giorni in cui la crisi d’astinenza raggiunge il picco, non ti salva nemmeno il metadone. Quando sei stato a Palazzo Chigi, prima con Di Maio e Salvini e poi con il Partito democratico, quando hai dettato alle famiglie, complice la pandemia, pure se possono fare il pranzo della domenica con i nonni, quando ti fai la foto opportunity con i leader europei, e quando Donald Trump ti chiama Giuseppi, non te lo scordi che è stato Beppe Grillo a dirti di votare Mario Draghi. E ti strapazza, pure.
conte grillo di maio
«Siamo stati io e Di Maio a scegliere Conte, lo abbiamo preso perché era un bell’uomo e pure laureato, sapeva anche l’inglese. Era un c... di professorino che stava lì all’università a fare l’esegesi del diritto romano e ora, in pochi mesi, viene a dire che vuole cambiare il mondo... Io non so cosa dire...». E ancora: «È un gentleman, non gli riesce proprio di dare ultimatum, e allora è diventato un grande specialista di penultimatum».
Lui, Conte, però è fresco di sondaggi che pescano ancora nella sua popolarità di premier. È cresciuto alla scuola di Guido Alpa e dove sta di casa il potere lo ha imparato da piccolo e si mette a fare il maschio alfa: «Beppe Grillo faccia pure il Garante, sorvegli i principi e i valori del Movimento, ma non metta bocca sulla linea politica, che quella la fa il leader». Il Commodoro non gliele manda a dire: «Sì, sono il Garante, ma non un coglione». E ne ha anche per Rocco Casalino, lo spin doctor di Giuseppe: «È bravissimo con le televisioni, ma si deve rapportare anche con il Garante, non solo con il capo politico».
GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO
[…] In mezzo […] il duello sulla piattaforma Rousseau, cara al fondatore e che Giuseppe affonda. E c’è la sfida sul terzo mandato dei parlamentari, che Grillo cestina, uno a uno e palla al centro. Poi l’Avvocato azzecca qualche mossa spericolata e consuma un po’ di vendette. Prima apre la strada al centrodestra per il siluramento di Draghi, poi contribuisce ad azzopparlo sulla strada del Colle, quindi si giova dello scivolamento verso le elezioni anticipate, stoppando chi già sognava di sostituirlo con Virginia Raggi e Alessandro Di Battista […]
GIUSEPPE CONTE AL TEATRO MANCINELLI DI ORVIETO PER LO SPETTACOLO DI GRILLO
Pareva fatta, ma rieccolo Beppe Grillo, proprio quando pareva che Giuseppe potesse passare in pace il Santo Natale. Erano quasi dieci anni che non andava in televisione ed ha accettato l’invito di Fabio Fazio, sul canale Nove, con lo staff di Conte che si affrettava a far filtrare che no, non sapevano nulla del colpo di scena del fondatore. La coltellata arriva: «Giuseppe parla e si capisce poco, è perfetto per la politica, adesso ci mette un po’ di cuore, è migliorato, anche se ogni tanto si vomita addosso». Ma la vera frase chiave passa un po’ in cavalleria: «Io credo nella reincarnazione. Sul mio testamento mi sono lasciato tutto a me, magari rinasco» .
CONTE GRILLO