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    IL DIVANO DEI GIUSTI – CHE VEDIAMO STASERA? TORNA SUL PICCOLO SCHERMO IL PIÙ CELEBRE FILM DI ALIENI MAI GIRATO, “E.T. – L’EXTRATERRESTRE” CANALE 27 ALLE 21,10, - CINE 34 ALLE 21 RISFODERA IL CAPOLAVORO DELLA COMMEDIA SEXY “L’INSEGNANTE” - IN SECONDA SERATA RAI MOVIE ALLE 23,05 PRESENTA “THE POST”, FILMONE SUL GIORNALISMO AMERICANO - CIELO ALLE 23,15 PASSA DA “LA RAGAZZINA” A “LA NOVIZIA”, MENTRE IRIS ALLE 23,50 PRESENTA IL BELLISSIMO “IL FILO NASCOSTO” - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    e.t. l extraterrestre 4 e.t. l extraterrestre 4

    Che vediamo stasera? Beh. Vedo che prontamente torna sul piccolo schermo con un tempismo perfetto, Canale 27 alle 21, 10, il più celebre film di alieni mai girato, “E.T. – L’extraterrestre” di Steven Spielberg con il piccolo alieno lontano da casa costruito da Carlo Rambaldi, il bambino meraviglioso Henry Thomas come Elliot, l’amico di E.T., Drew Barrymore come Gertie, già star, la mamma senza marito di Drew Barrymore. Fu un successo immediato. Sembra che venne accolto con un’ovazione già nello screen test che si fece per i distributori a Cannes.

     

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    Spielberg, che pensava di farne una versione molto più dark, scritta da John Sayles con l’alieno costruito da Rick Backer, cambiò completamente idea durante la lavorazione de “I predatori dell’arca perduta”, lo scrisse assieme a Melissa Mathison e chiamò Rambaldi per costruire il pupazzo. Dentro a E.T. troviamo però un uomo di piccolissime dimensione, un ragazzo nato senza gambe che si muove solo con le mani, la voce rauca di una vecchia signora, Pat Welsh, che fumava due pacchetti di sigarette al giorno, e il faccione costruito da Rambaldi. Un po’ gatto, un po’ cane, un bel po’ Pinocchio, un po’ Enstein un po’ Carl Sandburg. Potete vederci tutto.

     

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    Vinse quattro Oscar, due per il suono, uno per gli effetti speciali, uno per la musica incredibile di John Williams. Magari ne avrebbe meritati anche altri. Lo ammise anche Richard Attenborough che vinse con “Gandhi” come miglior film. Cosa possiamo proporvi alla stessa ora? Abbiamo “Alla luce del sole”, il biopic su Don Puglisi diretto da Roberto Faenza e interpretato da Luca Zingaretti, Alessia Goria, Corrado Fortuna, Giovanna Bozzolo, Lollo Franco, Tv2000 alle 20, 55, l’ottimo “The Judge” di David Dobkin con Robert Downey jr., Robert Duvall, Vera Farmiga, Vincent D'Onofrio, Jeremy Strong, Iris alle 21, dove un potente avvocato alla moda di città, Robert Downey, torna al paese natale per difendere il padre, Robert Duvall, vecchio giudice scorbutico, accusato addirittura di omicidio.

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    Cine 34 alle 21 risfodera il capolavoro della commedia sexy “L’insegnante”, diretto da Nando Cicero con Edwige Fenech, Vittorio Caprioli, Mario Carotenuto, Carlo Delle Piane, Enzo Cannavale, Alvaro Vitali. Incasso strepitoso di 2 miliardi, 194 milioni con un budget di poco più di 150 milioni. Come diceva Luciano Martino è “il film che ha cambiato la mia vita”, quello andato meglio di tutti e che produsse la nascita di un genere e della unione tra Martino e la Medusa. “Era un film con un budget molto ridotto. Poi ci fu questa grande riunione con una società che diventò, in piccolissima parte, mia, la Medusa, una società molto gloriosa che adesso poi è diventata di Berlusconi, a cui l’abbiamo venduta noi”.

     

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     Vi si legge la genesi precisa del genere e vi si intravede il suo futuro. E trionfo di Edwige Fenech nel genere scolastico alla sua prima apparizione. “Mi chiamò il produttore Luciano Martino”, dichiarò sulle pagine di “Oggi” nel 1989, “e mi disse di avere una parte giusta per me. Il titolo del film era L’insegnante. Serio serio, mi annunciò: ‘Per inserirti nel cast rinuncio a cinquanta milioni. Questa cifra è il minimo garantito che i distributori mi avrebbero anticipato se avessi preferito a te un’altra attrice”. Ohibò, e chi era?

     

    naomi watts diana – la storia segreta di lady d naomi watts diana – la storia segreta di lady d

    Su Canale 20 alle 21, 05 avete l’action “Man of Tai Chi” diretto da Keanu Reeves con Tiger Hu Chen, Keanu Reeves, Karen Mok, Iko Uwais. Su Rai Movie alle 21, 10 vi vedo interessatissimi a sorbirvi il biopic “Diana – La storia segreta di Lady D” diretto dal tedesco Oliver Hirschbiegel con una favolosa, anche se per nulla somigliante, Naomi Watts, Naveen Andrews, Douglas Hodge, Charles Edwards, Geraldine James. Su Cielo alle 21, 15 avete anche “La ragazzina” di Mario Imperoli con Gloria Guida, Colette Descombes, Andrés Resino, Gianluigi Chirizzi, Lucia Catullo.

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    E’ il primo film girato da Gloria Guida e il suo primo trionfo. Prima di decidere di perdere la verginità si guarda lungamente allo specchio. Grande incasso del tempo, 712 milioni. Lei stessa raccontava in un’intervista del tempo, come era entrata nel cinema. “Facevo serate, cantavo nelle balere, ero diciottenne [in realtà sembra che fosse quindicenne], quando mi proposero un film che era appunto La ragazzina, diretto da Mario Imperoli.” In una intervista tv di pochi anni dopo, la Guida ricordava: “Era un personaggio abbastanza giusto per me. Il regista mi fece un provino, mi disse mettili lì, fai qualcosa, quello che ti senti”. 

    werewolf la bestia e tornata werewolf la bestia e tornata

     

    Magari preferite un horror con una grande bestia pelosa, tipo “Werewolf: La bestia è tornata” diretto da Louis Morneau con Ed Quinn, Stephen Rea, Guy Wilson, Nia Peeples, Rachel DiPillo, Adam Croasdell, Mediaset Italia 2 alle 21, 15, o l’action con Liam Neeson “Non-Stop”, diretto dallo specialista Jaume Collet-Serra con Julianne Moore, Michelle Dockery, Lupita Nyong'o, Nate Parker.

    sorelle per sempre sorelle per sempre

     

    Su Rai Premium passa un film su un curioso fatto di cronaca, “Sorelle per sempre” di Andrea Porporati con Donatella Finocchiaro, Anita Caprioli, Claudio Castrogiovanni, Francesco Foti, dove due bambine di Mazara del Vallo vengono scambiate in culla e cresciute quindi da famiglie diverse che non si conoscono nemmeno. Quando si scopre il fatto, la cosa turba non poco le due famiglie e le due bambine ormai diventate ragazze.

     

    la vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono la vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono

    Passiamo alla seconda serata con un classico della Fenech, “La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono” di Mariano Laurenti con Edwige Fenech, Carlo Giuffrè, Didi Perego, Guido Leontini, Pino Ferrara, Cine 34 alle 22, 55. Notevolissimo. Rai Movie alle 23, 05 presenta il ben più blasonato “The Post” di Steven Spielberg con Meryl Streep, Tom Hanks, Alison Brie, Matthew Rhys, Bruce Greenwood, Sarah Paulson, filmone sul giornalismo americano che piacque a tutti, ma ai giornalisti del “New York Times”. “Buon film ma cattiva ricostruzione storica” scrisse il giornale.

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    “Bad History”, sostenne anche James Goodale, allora collaboratore del “New York Times”, perché evidentemente il film di Spielberg spinge tutta la storia dal punto di vista del “Washington Post” esagerando il suo impegno nella vicenda dei Pentagon Papers a scapito dei giornalisti del Times, che non solo furono i primi a fare uscire lo scoop, ma anche i primi, e questo nel film non si vede, a procedere contro le decisioni illiberali della presidenza Nixon.

     

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    Al di là della polemica, più che giusta, va detto, a Spielberg e ai suoi sceneggiatori interessavano però anche altre cose legate alla storia dei Pentagon Papers, che uscirono nel 1971 e portarono avanti un processo di controinformazione che sfocerà qualche anno più tardi nel caso Watergate, dove protagonista furono davvero il Post coi suoi due celebri giornalisti, Bob Woodwarde  Carl Bernstein, immortali al cinema in Tutti gli uomini del presidente da Robert Redford e Dustin Hoffman, e il suo direttore Ben Bradlee, impersonato da Jason Robards, molto più credibile nel ruolo di Tom Hanks.

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    Intanto a Spielberg e soci importava, nel primo anno di presidenza Trump, un film sulla libertà di stampa. Li possiamo capire. Anche se, curiosamente, The Post nasceva, a quel che ha detto Meryl Streep, sull’onda della sicurezza della vittoria di Hillary Clinton, dell’arrivo della prima donna americana presidente. E la storia di Katherine Graham, la prima editrice donna di un giornale americano all’interno di un’industria e di un mondo tutto maschile, avrebbe avuto allora un altro senso.

     

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    Eppure acquista ancora più senso, e questo Spielberg non poteva saperlo, davanti al movimento fortissimo del #metoo e delle rivincite femminile contro il potere maschile. Al punto che il personaggio di Katherine Graham interpretato da Meryl Streep, che passa da ruolo di spaesata figlia e vedova di editori in un ruolo maschile che, agli occhi della stampa del tempo, non le poteva competere, a forte paladina della libertà di stampa in grado di far diventare “The Post” un giornale vero, di pari importanza del “New York Times”, sviluppa qualcosa che va ben oltre lo scandalo dei Pentagon Papers.

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     Perché grazie a lei non solo gli americani prendono coscienza di tutto quello che per anni i vari presidenti avevano nascosto riguardo la guerra in Vietnam, questo rivelavano i Pentagon Papers voluti da Bob McNamara per documentare la storia del paese trafugati nel 1967 e passati prima al New York Times e poi al Post, ma la stessa Katherine Graham prende coscienza, e noi con lei, della sua libertà e del suo potere all’interno di un mondo totalmente maschile.

    gloria guida la novizia gloria guida la novizia

    Cielo alle 23, 15 passa da “La ragazzina” a “La novizia”, diretto da Pier Giorgio Ferretti sempre con Gloria Guida e con Gino Milli, Femi Benussi, Fiore Altoviti, Beppe Loparco, Maria Pia Conte. Iris alle 23, 50 presenta un bellissimo film di Paul Thomas Anderson, “Il filo nascosto” con Daniel Day-Lewis, Lesley Manville, Vicky Krieps, Richard Graham, Brian Gleeson. Il titolo italiano traduce il ben più esplicito titolo originale, Phanton Thread, cioè Filo fantasma. Perché c’è sì un filo nascosto che racchiude segreti misteriosi dentro gli abiti creati dal maestro di moda inglese Woodcock, ma c’è pure il fantasma.

     

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    Un fantasma che vede solo lui, il sarto, che sente come presenza benigna vicino a lui. Il fantasma della mamma, che indossa un abito che lui stesso ha cucito. E la presenza di un fantasma pone il film da subito verso il romanzo gotico, dalle parti di Rebecca e di Suspicion di Alfred Hitchcock. Siamo nella Londra degli anni ’50 e Reynolds Woodcock è una specie di sarto star, ispirato un po’ a certo Charles James, un celebre sarto inglese che fece fortuna in America, un po’ a Balenciaga, specializzato in abiti da sposa per signorine e signore ricche e ricchissime dell’alta società.

     

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    Abiti quindi che vivranno solo per quella occasione, creazioni effimere, che la sposa non potrà vedere prima del giorno delle nozze onde evitare maledizioni. Chiuso dentro il proprio processo creativo che non permette irruzioni esterne e dentro un mondo fatto di regole ferree che sembrano più piccoli tabù maniacali, Woodcock è più un bambino viziato che un mostro, più un debole rispetto alla sorella Cyril, una strepitosa Lesley Manville, che da sempre vive nubile con lui, e alle giovani donne che vanno e vengono nella sua casa come possibili compagne.

     

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    Fino a quando incontra la straniera Alma, Vicky Kreips, bella cameriera che trasformerà in modella e poi in amante. Alma non si rassegna a essere una delle tante donne dello scapolo impenitente Woodcock, vuole di più e complice Cyril inizia a tessere un duro conflitto col sarto. Un conflitto uomo-donna che avrà un andamento ciclico, quando lui crollerà e si sentirà un bambino, lei lo potrà riportare alla vita quasi cullandolo, lui riprenderà forza mangiando, diventerà insopportabile fino al prossimo crollo. Tutti i 130 minuti del film diretto e fotografato, in 35 mm ma stampato in 70 mm, da Paul Thomas Anderson sono costruiti su questo conflitto e sulla incapacità di Woodcock di liberarsi dal personaggio e dalla tela che si è costruito.

    innocenza e turbamento innocenza e turbamento

    Nella notte si passa dalla Fenech di “Innocenza e turbamento” di Massimo Dallamano con Edwige Fenech, Vittorio Caprioli, Lionel Stander, Roberto Cenci, Cine 34 alle 0, 50, al complesso e impegnativo “Come eravamo” di Sydney Pollack con Robert Redford, Barbra Streisand, Viveca Lindfors, Bradford Dillman, James Woods, Rai Movie all’1, 10, cioè la storia del maccartismo e i disastri che provocò nella vita degli uomini del cinema americano vista attraverso la vita di una coppia.

     

    come eravamo come eravamo

    Scritto da Arthur Laurents, che modellò la storia d’amore su quella fra lui, molto politicizzato, e l’attore Farley Granger, il film ebbe contributi, anonimi, di celebrità come Francis Ford Coppola, Paddy Chayefsky, Herb Gardner, David Rayfiel, Alvin Sargent, Dalton Trumbo. Pollack non riuscì a mantenere fino in fondo il doppio binario del film politico e del film sentimentale. Alla fine prevalse la storia d’amore e vennero fatti molti tagli alla parte politica. Ricordiamo però che era uno dei primi film a parlare pubblicamente di maccartismo. Laurents finì sulla lista nera e scappò in Europa assieme a Farley Granger, che infatti girò “Senso” con Visconti…

    la trappola mortale di belfagor la trappola mortale di belfagor

    Si va sul rarissimo con lo stracult, mai visto da nessuno, “La trappola mortale di Belfagor” di Georges Combret, Jean Maley con Paul Guers, Raymond Souplex, Dominique Boschero, Raymond Bussières, Achille Zavatta, Rete 4 alle 3, 15. Rai3/Fuori Orario dà finalmente voce al cinema africano, girato dagli africani con “La noire de...” diretto nel 1966 da Ousmane Sembene con Mbissine Thérèse Diop, Anne-Marie Jelinek, Robert Fontaine, Momar Nar Sene.

     

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    Rete 4 alle 4, 55 presenta il fantasy avventuroso “L’isola degli uomini pesce” di Sergio Martino con Barbara Bach, Claudio Cassinelli, Richard Johnson, Joseph Cotton e Franco Javarone come uomo-pesce. Chiudo con l’unica regia di Frank Sinatra, “La tua pelle o la mia”, film di guerra nel Pacifico che è anche la prima coproduzione nippo-americana, Toho-Warner, con lo stesso Frank Sinatra, Clint Walker, Tommy Sands, Tony Bill, Takeshi Kato, Rai Movie alle 5. Bello? Non proprio…

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