per qualche dollaro in piu
Marco giusti per Dagospia
E in chiaro che vediamo? Su Rai Tre alle 21, 20 devo segnalarvi il secondo capolavoro di Sergio Leone, “Per qualche dollaro in più”, con Clint Eastwood, Gian Maria Volonté e, soprattutto, Lee Van Cleef, che fu la carta vincente del film. Senza scordare Mario Brega, Klaus Kinski, Benito Stefanelli, Luigi Pistilli. Forse anche superiore al primo, almeno nel ricordo di allora. Perché fu più atteso, avendo visto il primo, che fu un colpo di fulmine.
Ricordo ancora quando andai a comprare il 45 giri con la musica del duello finale. L’ho sentita fino a sfinirmi, e ogni volta che finiva il carillon tiravo fuori la pistola (giocattolo…) e bang! bang! Per il personaggio del colonnello Douglas Mortimer, spiega lo stesso Leone “volevo Lee Marvin. Partii da Roma un venerdì e il lunedì dovevo girare con lui a Cinecittà. Poco prima della partenza, arrivò una telefonata dell’agente di Marvin: il contratto era andato a monte perché Marvin aveva firmato per Cat Ballou. Ero disperato”.
per qualche dollaro in piu'
Poi pensa a Henry Fonda. Irrangiungibile. Per il momento... Poi a Robert Ryan... Arriva alla fine a Lee Van Cleef, che aveva fatto piccole parti anche in buoni western, come Bravados di Henry King, Il segno della legge di Anthony Mann, e Mezzogiorno di fuoco di Fred Zinneman (“dove lo chiamavano mitragliatrice per come protava le pistole”). Leone non è del tutto convinto, “me lo ricordavo un po’ barbiere romano, tutto riccio moro, e questo mi preoccupava”.
lee van cleef klaus kinski per qualche dollaro in piu'
Alla ricerca di Lee Van Cleef scoprono che era stato a disintossicarsi dall’alcool in una clinica, che era finito in un canyon con la macchina e che era tutto pieno di placche e chiodi d’argento. Come lo vedono, però, sporco, a pezzi, è perfetto per la parte. “Dissi a Ottavio Oppo [un organizzatore]: È talmente giusto per la parte che non ci voglio nemmeno parlare, perché magari ci parlo, non lo trovo intelligente e sbaglio, devi andare a scritturarlo subito”.
Quando Lee Van Cleef capì che sarebbe stato il co-protagonista del film, per poco non svenne. Si mise a dividere con il suo agente i cinquemila dollari di anticipo come se avesse trovato una miniera d’oro. “Diciamo che ero in basso”, ammette Lee Van Cleef nel documentario televisivo di Duccio Tessari, “ero molto in basso. Non stavo combinando proprio niente. A Leone devo la mia carriera”.
clint eastwood lee van cleef per qualche dollaro in piu'
Dopo due giorni è a Cinecittà che prova la parte. Cotto e mangiato. Lee Van Cleef però è talmente a pezzi fisicamente, inoltre, che non può salire da solo a cavallo, ha bisogno della scala, come hanno ricordato tutti i registi che hanno lavorato con lui. Rimane sorpreso dei set italiani: “La cosa che mi colpì di più è stata che regista e operatore litigassero sul set, anche se dopo pochi minuti era tutto finito”. Ad Alex Cox ha detto che non era un problema che Leone allora non parlasse l’inglese. “Io capivo perfettamente quello che voleva. Era tutto molto istintivo. E poi c’era un interprete sul set. L’anno successivo lo parlava meglio.”
scacco alla regina 3
Su Rai Storia alle 21, 20 abbiamo però “Il soldato di ventura” di Pasquale Festa Campanile con Bud Spencer, Enzo Cannavale, Philippe Leroy, Adrea Ferreol, Pietro Torrisi. E non è il solo film con Bud della serata, visto che su Rete 4 alle 21, 25 trovate “Uno sceriffo extraterrestre, poco extra e molto terrestre” di Michele Lupo con Bud, appunto, Cary Guffey, Raimund Harmstorf, Joe Bugner, Renato Scarpa, seguito alle 23, 40 da “Chissà perché capitano tutte a me”, sempre di Michele Lupo con Cary Guffey, Ferruccio Amendola, Robert Hundar. Bell’accoppiata, devo dire.
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Ma il film più stracult della serata è il rarissimo, purtroppo non eccelso per come me lo ricordo nella visione di allora, “Scacco alla regina”, erotico-cerebrale di Pasquale Festa Campanile, tratto dal romanzo di Renato Ghiotto, scrittore e giornalista dell’Espresso che aveva la rubrica dei film in tv. Ricordo che veniva a vedere i film in pellicola a Rai Tre, parliamo di 36-37 anni fa, e poi faceva la scheda di un film.
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Uno a settimana. Persona gentile, che poco corrispondeva al romanziere erotico di “Scacco alla regina”. I protagonisti erano Rosanna Schiaffino, Haydée Politoff, Romolo Valli, Aldo Giuffré, Gabriele Tinti, la sceneggiatura era dei felliniani Brunello Rondi e Tullio Pinelli. Stasera ci sarebbe anche “Il signore della morte”, sequel di “Halloween”, scritto, musicato e prodotto da John Carpenter, ma diretto dal suo aiuto Rick Rosenthal, con Donald Pleasance, Jamie Lee Curtis, Charles Chypers, Mediaset Italia 2 alle 21, 15. Francamente imperdibile.
il cinico, l’infame, il violento
Vi segnalo anche l’interessante giallo politico “Giochi di potere” di Per Fly co Theo James, Ben Kingsley, Jacqueline Bisset, Iris alle 21, il sempre fenomenale “il cinico, l’infame, il violento” di Umberto Lenzi co Maurizio Merli, John Saxon, Tomas Milian, Robert Hundar, Nicoletta Machiavelli, Cine 34 alle 21, il divertente “Vicky Christina Barcellona” di Woody Allen con un gran trio di protagoniste, Scarlett Johansson, Penelope Cruz, Rebecca Hall oltre a Javier Bardem, canale 27 alle 21, 10.
beautiful mind
Su La7 alle 21, 15 trovate anche il molto visto “A Beautiful Mind” di Ron Howard con Russell Crowe, Jennifer Connelly, Ed Harris, Christopher Plummer, Paul Bettany. Mettiamoci anche il “Godzilla” troppo moderno per i miei gusti diretto da Garth Edwards co Brya Cranston, Aaron Taylor Johnson, Ken Watanabe, Juliette Binoche, Elizabeth Olsen.
highlander
In seconda serata, se non vi sono bastati i film della prima serata, davvero ricca, ci sarebbe il sempre favoloso “La polizia incrimina, la legge assolve”, poliziottesco di Enzo G. Castellari tutto girato a Genova con molte scene alla Questura di Genova, Cine 34 alle 23. Ci sono Franco Nero, un grande caratterista americano come James Whitmore, Fernando Rey, Delia Boccardo. Su Canale 20 alle 23, 05 trovate addirittura il celebre “Highlander” di Russell Mulcahy, il primo e il migliore, con Christopher Lambert nel ruolo della sua vita, Sean Connery, Roxanne Hart, il gigantesco Clancy Brown.
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Mulcahy dopo non ha girato nulla di così divertente. Su Rai Movie alle 23, 05 arriva “Need for Speed” di Scott Waugh co Aaron Paul, , Dominic Cooper, Imogene Potts, ma credo sia più interessante il thriller sentimentale “L’amore criminale” di Denise De Novi, produttrice dei primi film di Tim Burton, con Rosario Dawson, Katherine Heighl. E’ terribile, da vedere solo se siete pazzi di Tom Hardy, “Capone”, biopic del celebre gangster italo-americano, diretto da Josh Trank conMatt Damon, Linda Cardellini, Kyle MacLachlan, La7 a mezzanotte.
IL LUPO DI MARE
Alla stessa ora su Tv8 passa il fantascientifico “Gattaca – La porta dell’universo” di Andrew Nicholl con la coppia Ethan Hawke e Uma Thurman, Jude Law e perfino Gore Vidal. Cine 34 alle 00, 55 non si fa mancare un trashione divertente come “Il lupo di mare” di Maurizio Lucidi con Andrea Roncato che si prodiga in battute pesanti per le tante ragazze che ha a bordo della nave di crociera “Guarda quante belle passerone, ma questo non è il Poseidon è il Figheidon!”. Con lui ci sono Gigi, Kara Donati, Milly D’Abbraccio, Anna Kanakis.
lino capolicchio la casa delle finestre che ridono
Rai Tre/Fuori orario ci ha preparata una nottata Mario Soldati, con due dei suoi film più celebri girati prima della guerra, “Malombra” con Isa Miranda, Andrea Checchi, Irasema Dilian all’1, 15 e alle 3, 30 “Piccolo mondo antico” con Alida Valli, Massimo Serato, Ada Dondini. Ci manca in Italia un regista e un intellettuale come Mario Soldati, fine e popolare. Fu anche un grande innovatore in tv col suo meraviglioso Viaggio sul Po. La versione che ne fecero su Rai Due Giuseppe Bertolucci e Edmondo Berselli, ricordate, fu un disastro, malgrado il valore degli autori.
italian secret service
Nella notte arrivano film come “La casa delle finestre che ridono”, considerato il capolavoro di Pupi Avati, co Lino Capolicchio, Francesca Marciano e il grande Eugene Walter, Italia 1 alle 2, 35. O come il curioso “Italian Secret Service”, una sorta di versione da commedia all’italiana del genere spionistico, diretto da un Luigi Comencini forse non troppo adatto all’impresa, con Nino Manfredi, Françoise Prevost, Giorgia Moll, Gastone Moschin, Clive Revill.
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Manfredi parlava così del film e del rapporto fra italiani e 007 a Lietta Tornabuoni su “L’europeo”: “Se lo immagina quanto può diventare buffo un Bond italiano? Che se ne fa della licenza di uccidere? Con il permesso o no l’italiano rifugge dall’assassinio, come freddo sicario è inconcepibile, se ammazza, ammazza soltanto per amore, per rancore o per errore. Che se ne fa di tutte quelle ragazze intorno? L’italiano è seduttore solo a parole, nei fatti ha paura della moglie, e se le ragazze sono italiane a loro volta desidereranno solo farsi sposare.
italian secret service 2
Che se ne fa della famosa automobile pluriarmata? Si può stare sicuri che al momento buono le mitragliatrici non fuoriescono, la cortina fumogena non si sprigiona e il meccanico ha sempre la scusa pronta: Che ce posso fa’ io, dottò? C’è ’sta vitarella che non ingrana, dev’essere un difetto de fabbricazione, mò magari provamo co lo scotch… Certo che è un film comico, come no?”.
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Cine 34 alle 4, 15 ripropone il modesto erotico “Lettomania” di Vincenzo Rigo con Carmen Villani e Harry Reems, mentre su Iris alle 4, 30 trovate “Passi di morte perduti nel buio” diretto da Maurizio Pradeaux, prodotto dal mitico Nonno Ugo Rossetti , con Leonard Mann, Vera Krouska, Antonio Maimone. Italia 1 alle 4, 30 chiude con “L’aldilà” di Lucio Fulci, mica male eh?.
passi di morte perduti nel buio.
Io chiudo con un vecchio eurospy, “Operazione poker”, primo 077, anzi OS 14, firmato da Osvaldo Civirani, seguito l’anno dopo da “L’affare Beckett”, che viene considerato migliore, con Roger Browne che difende l’ambasciatore vietnamita a Ginevra dall’attacco dei cinesi cattivissimi. Ma neanche il diplomatico ce la racconta tutta. L’agente OS 14 è anche uno specialista di poker, come leggiamo dal titolo.
operazione poker
Il film, racconta Civirani nella sua autobiografia, “Un fotografo a Cinecittà”, nacque su sollecitazione di Pane e Vinzi, responsabili delle vendite all’estero della Fono Roma. In un primo tempo pensa come protagonista a Ken Clark. “Lo incontrai nell’ufficio dell’agente Perrone e per la verità non era un agente 007 di buona memoria, ma un cowboy. Non era l’ideale ma aveva un nome e tanto bastava.
operazione poker
Dissi a Perrone che andava bene purché si fosse tagliato i capelli, con quella zazzera non poteva fare uno 007. Tutti e due mi assicurarono che non c’erano problemi. Gli dissi di andare dal sarto Brioni per i vestiti.” A tre giorni dalla partenza per Copenhagen, però, Ken Clark non si è tagliato la zazzera. “Gli chiesi perché non si era tagliato i capelli e lui rispose evasivamente… anzi cercò di convincermi che uno 007 poteva avere anche i capelli lunghi. Tagliai corto, avevo capito tutto”.
operazione poker
Così si fa mandare da Perrone un altro 007, Roger Browne, che non aveva mia visto. “Il signor Clark non avrebbe fatto il mio film neanche se veniva con i capelli tagliati”. Così spedisce Browne da Brioni e lo manda su a Copenhagen. Attenti alla favolosa Helga Liné, “muy seductora”.
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