maurizio leo giorgia meloni giancarlo giorgetti
Estratto dell’articolo de “il Foglio”
Al dunque se ne sono accorti tutti, di aver fatto una bischerata. Ma nessuno ci tiene a invocare fino in fondo il ravvedimento, ché si rischierebbe di passare per pavidi. Il parere della Bce, che arriva a denunciare tutte le storture del provvedimento sugli extraprofitti bancari, finisce così con l’illuminare questo paradosso: correggere si deve, ma possibilmente senza dirlo, senza ammettere l’errore.
MATTEO SALVINI ANTONIO TAJANI
Vorrebbe correggerlo Giancarlo Giorgetti, che una riscrittura della norma l’ha promessa ai banchieri di Cernobbio confessando i limiti del prelievo annunciato. Se non fosse che Matteo Salvini è in modalità incendiaria per le europee, e quindi liquida con parole di sdegno la nota di Francoforte, s’indigna dicendo che quando la Spagna ha adottato un analogo provvedimento, “e non ho sentito delle grida della Bce in quel caso” (dimostrando o ignoranza o mala fede, visto che un parere simile, e ugualmente critico, peraltro citato nella missiva diretta all’Italia, il la Bce lo aveva inviato anche a Madrid nel novembre scorso).
giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo piantedosi parata 2 giugno
Vorrebbe correggerlo Antonio Tajani […] ma lui ad apparire nemico di Giorgia non ci pensa, e quindi subisce in silenzio la bocciatura, da parte dei meloniani, degli emendamenti che FI aveva depositato alla Camera per limitare la portata della norma.
Vorrebbe modificarlo perfino Meloni […] a patto […] che “le correzioni siano a parità di gettito”. Che è come voler mancare un impegno nell’attimo esatto in cui lo si assume […]