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    IL GIALLO DELLA CONVERSIONE ALL'ISLAM DI LUCA ATTANASIO - L’IMAM PALLAVICINI: “SOLO UN EQUIVOCO GENERATO DA UNA 'TESTIMONIANZA DI FEDE' COMPIUTA PER SPOSARE SUA MOGLIE MUSULMANA" - ANCHE A MILANO SI GETTA ACQUA SUL FUOCO: ALTRIMENTI COME SI GIUSTIFICHEREBBERO LE ESEQUIE DI STATO NELLA BASILICA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI E QUELLE DI SABATO CELEBRATE DALL’ARCIVESCOVO MONSIGNOR MARIO DELPINI? - I MISSIONARI E I COOPERANTI ASSICURANO: "LUCA ERA UN CATTOLICO PRATICANTE"


     
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    Dom. Aga. per "la Stampa"

     

    LUCA ATTANASIO E LA MOGLIE LUCA ATTANASIO E LA MOGLIE

    È diventata un giallo la presunta conversione all’islam dell’ambasciatore Luca Attanasio, morto assassinato in Congo. Lo ha risolto l’imam Pallavicini: sarebbe un equivoco generato da una «testimonianza di fede» che il diplomatico avrebbe compiuto per sposare sua moglie, musulmana.

     

    Anche a Milano si getta acqua sul fuoco: altrimenti - ragionano in arcidiocesi - come si giustificherebbero le esequie di Stato nella basilica di Santa Maria degli Angeli e quelle di sabato celebrate dall’arcivescovo monsignor Mario Delpini? Mentre in Africa i missionari e i cooperanti della Fondazione Avsi assicurano: «Luca era un cattolico praticante, conversione mai avvenuta».

    SELFIE DI LUCA ATTANASIO E LA MOGLIE SELFIE DI LUCA ATTANASIO E LA MOGLIE

     

    E raccontano delle messe a cui partecipava, a cominciare da quella di domenica dai Saveriani, riportata da padre Franco Bordignon. Attanasio avrebbe acconsentito alla «prova di fede» in Marocco in qualità di console generale e sarebbe stato quindi musulmano: così ha scritto il quotidiano online La Luce.

     

    Il rito sarebbe stato collegato al matrimonio con Zakia Seddiki. Baraa Al Obeidi, imam della Moschea di Maria di Milano (Cascina Gobba), ha sostenuto che «Attanasio va considerato un martire secondo la definizione islamica, in quanto è stato ucciso da innocente e nell'ambito del suo impegno umanitario».

    luca attanasio con la moglie luca attanasio con la moglie

     

    Ma l'imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini, presidente della Coreis, la Comunità religiosa islamica italiana, ha poi spiegato all’agenzia Dire la sua deduzione: «L’ambasciatore può aver ritenuto di dare una dimostrazione di conversione all’islam» solo «per via delle regole che disciplinano il matrimonio con una musulmana marocchina». E in ogni caso, «credo che laddove non ci sia traccia della disposizione di una sepoltura di rito islamico, debba essere rispettata l’identità religiosa di nascita».

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