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    TRA APPALTO E REALTÀ – IL GOVERNO PROCEDE CON IL NUOVO CODICE DETLI APPALTI, MA GLI EDILI GIÀ SI METTONO DI TRAVERSO CONTRO LE PROCEDURE NEGOZIATE SENZA BANDO: “È UN FRENO ALLA CONCORRENZA”. IL TEMA È CENTRALE PER IL PNRR, COSÌ COME IL PIANO SUL 5G, CHE PREVEDE DI ALZARE LE EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE: LA MAGGIORANZA È SPACCATA, CON LA LEGA CHE FRENA. MA GLI OPERATORI RISCHIANO DI NON POTER AMPLIARE IL SERVIZIO…


     
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    Estratto dell’articolo di L.Mon. per “la Stampa”

     

    GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI

    Il nuovo Codice degli appalti e la legge sulla Concorrenza sono due provvedimenti che si incrociano con il Piano nazionale di ripresa e resilienza e sono fondamentali per la messa a terra dei progetti. Il primo andrà in Consiglio dei ministri domani per il via libera definitivo, dopo il varo di Palazzo Chigi di tre mesi fa e l'iter parlamentare. Il secondo sarebbe quasi pronto, ma è destinato a subire un altro rinvio.

     

    Partiamo dagli appalti. Il governo rivendica di aver costruito un impianto di regole in grado di tagliare la burocrazia e di far viaggiare le opere in modo più spedito. Non tutti gli operatori sono d'accordo. L'Ance, ad esempio, nel corso delle audizioni in Parlamento aveva criticato la discrezionalità più accentuata in capo all'amministrazione, la procedura negoziata senza bando fino alla soglia comunitaria e l'assenza di una revisione dei prezzi obbligatoria. Il rischio è un freno alla concorrenza.

     

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    […] L'Italia deve ancora approvare la legge annuale sulla Concorrenza del 2022, e qui veniamo, appunto, al secondo provvedimento sul tavolo di Palazzo Chigi. Il disegno di legge dovrebbe alzare i limiti del 5G a 61 volt per metro (il livello previsto delle emissioni elettromagnetiche in Europa), visto che in Italia sono ferme a 6 volt. Ma la maggioranza è divisa, la Lega frena così come già aveva fatto all'epoca del governo Draghi.

     

    Quella dei limiti del 5G è una vecchia storia che ritorna nel dibattito politico periodicamente: da una parte Comuni, sinistra, ambientalisti e leghisti scettici sull'aumento delle emissioni; dall'altra gli operatori della telefonia che con il tetto vigente sul 5G dicono di non poter portare il servizio su tutto il territorio.

     

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    Il problema è che il Piano nazionale di ripresa e resilienza stanzia due miliardi proprio per lo sviluppo e la diffusione di reti mobili 5G. L'intervento rientra anche nel "Piano Italia a 1 Giga" per portare la copertura 5G a un minimo di altri 15 mila chilometri quadrati di aree a fallimento di mercato. Insomma, senza alzare i volt occorrerebbe installare altre antenne, soluzione impraticabile perché lo spazio per nuovi impianti è ancor più ridotto.  […]

    tecnologia 5g 2 tecnologia 5g 2 aerei 5g aerei 5g appalti appalti GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI - BY EDOARDO BARALDI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI - BY EDOARDO BARALDI

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