Estratto dell'articolo di Massimo Gramellini per il Corriere della Sera
Paolo Ciani
Il nuovo vicecapogruppo alla Camera del Pd, Paolo Ciani, non è iscritto al Pd e ha fatto subito sapere di non avere alcuna intenzione di iscriversi al Pd, anche perché è già iscritto a un altro partito; inoltre ha votato contro le armi all’Ucraina in contrasto con la linea del Pd.
Riassunto delle puntate precedenti (mi sta venendo il mal di testa). Il predecessore del vicecapogruppo non-Pd del Pd si chiamava De Luca proprio come il presidente della Campania, e non si tratta di un caso di omonimia.
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ELLY SCHLEIN
E questo accade nel partito che ogni giorno rinfaccia alla Meloni di muoversi secondo logiche di clan.
Dimenticavo: a far fuori il figlio di De Luca in quanto figlio di De Luca per sostituirlo con un non iscritto al Pd è stata la nuova segretaria del Pd Elly Schlein, che, fino a poco prima di diventarlo, non era iscritta al Pd neanche lei.
Tutto chiaro? Chiarissimo, direi.
TAFAZZI
Non è affatto vero che il Pd è cambiato. Al contrario, rimane una solida certezza, una roccia di puro masochismo che si erge al centro del sistema con immutabile e spavaldo sprezzo del ridicolo. E non è affatto vero che ha cambiato dieci leader in sedici anni, perché sono sedici anni che a guidarlo con encomiabile coerenza è sempre lo stesso omino autolesionista immortalato dal comico Giacomo Poretti: il compagno Tafazzi.
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