1 – PNRR, IL NODO DELLE PRATICHE DA SMALTIRE
Estratto dell'articolo di An. Duc. per il “Corriere della Sera”
GIORGIA MELONI PNRR
Il collo di bottiglia è la pubblica amministrazione. A complicare la tempistica del Pnrr sono gli uffici pubblici finiti sotto una mole di atti che faticano a vagliare, tanto che il governo sta lavorando attraverso il Dipartimento della Funzione pubblica a un provvedimento per potenziare le amministrazioni centrali e territoriali, mettendole in condizione di fare fronte agli impegni del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’obiettivo è portare un decreto in Consiglio dei ministri già questa settimana.
[…] Nel frattempo, a procedere a rilento è anche l’iter di approvazione del decreto Pnrr al Senato. Il testo sarebbe dovuto arrivare in aula domani, ma ormai pare destinato a slittare alla settimana dopo Pasqua, nel provvedimento ci sono le misure sulla nuova cabina di regia, i poteri sostitutivi per superare gli ostacoli alla realizzazione di opere e gli snellimenti sugli appalti.
giorgia meloni e raffaele fitto
C’è poi un’ulteriore partita in corso correlata al Piano: la liberalizzazione delle concessioni balneari, che pur non figurando tra gli obiettivi del Piano è tra i dossier sotto osservazione della commissione Ue […]
Il ministro per gli Affari Europei e il Pnrr, Raffele Fitto, punta a una soluzione mettendo a gara le concessioni con la prelazione per gli attuali titolari, tenendo conto degli investimenti effettuati. […]
2 – L'ULTIMO PNRR
Estratto dell'articolo di Paolo Baroni per “La Stampa”
GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI
Entro il 25 aprile, quando il decreto «Pnrr 3» verrà definitivamente convertito in legge […] il controllo sul Piano di ripresa e resilienza passerà a palazzo Chigi, accentrando lì funzioni e poteri.
Verrà di fatto smontata la struttura che Mario Draghi aveva voluto incardinare al Mef e verranno create due nuove distinte strutture: presso la presidenza del Consiglio verrà costituita la nuova «Struttura di missione Pnrr» che potrà gestire direttamente molti progetti e farà capo al ministro Raffaele Fitto, mentre al Mef nascerà il nuovo «Ispettorato generale per il Pnrr».
obiettivi e tempi del pnrr - la stampa
Nelle intenzioni del governo la nuova governance, che sposta decisamente l'asse di potere all'interno del governo a scapito del Mef, dovrebbe servire a rendere più efficiente la gestione dei fondi europei, migliorare i controlli e recuperare i tanti ritardi che si sono accumulati.
Si tratta però di un passaggio delicato su cui la Corte dei Conti con la sua ultima relazione semestrale sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza ha accesso un faro. Lanciando un monito al governo.
«L'importante azione di riorganizzazione – scrivono i magistrati contabili – richiederà un'attuazione senza soluzione di continuità con gli attuali moduli organizzativi; ciò al fine di evitare che la fase di avvio delle nuove strutture sia caratterizzata da tempistiche e difficoltà simili a quelle già segnalate con riferimento alla costituzione delle attuali Unità di missione, con conseguenti rischi di rallentamenti nell'azione amministrativa proprio nel momento centrale della messa in opera di investimenti e riforme».
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RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI
Rispetto al passato la Corte dei conti ha invece rilevato che «le modalità di reclutamento del personale dedicato al Pnrr con formule non stabili hanno fatto emergere non poche difficoltà, per le amministrazioni, nel garantire la continuità operativa delle strutture che, al contrario, necessiterebbero di un quadro di risorse certo per tutto l'orizzonte temporale del Piano».
Per questo, per ridurre il rischio di un eccessivo livello di turn over delle risorse professionali impiegate dai vari ministeri, lo stesso decreto che riscrive la governance del Pnrr ha previsto la possibilità di avviare specifiche procedure di stabilizzazione che ovviamente dovranno comunque attuarsi mediante formule selettive, […]
raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni
Va detto che al termine del 2022 tutte le strutture o le unità di missione con compiti di coordinamento monitoraggio, rendicontazione e controllo del Pnrr erano state completate superando le difficoltà riscontrate nella copertura delle posizioni, soprattutto di livello dirigenziale. A fine anno, le strutture dedicate al Pnrr risultavano così dirette da 107 dirigenti (31 di prima fascia e 76 di seconda fascia) e disponevano di 544 unità di personale non dirigenziale, prevalentemente reclutate con contratti a tempo determinato. A questi si aggiunge poi il contingente di esperti che a fine 2022 toccavano quota 366 unità. […]
raffaele fitto giorgia meloni raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni 1 MARIO DRAGHI E GIORGIA MELONI