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    IL POTERE NON SI DIVIDE: O TU O IO - CONTE VUOLE TOGLIERE A GRILLO "L'AZIONE POLITICA" PER NON RITROVARSI A FARE DA SPALLA DURANTE LE CONSULTAZIONI AL QUIRINALE O NEGLI INCONTRI CON DRAGHI - NEGLI ANNI È STATO GRILLO A DECIDERE GLI SNODI DECISIVI DEL MOVIMENTO: IL NO A BERSANI NEL 2013, IL GOVERNO CON IL PD NEL 2019, IL SOSTEGNO A DRAGHI - NONOSTANTE CI FOSSE UN CAPO POLITICO (DI MAIO POI CRIMI), BEPPEMAO HA DETTATO LA LINEA CON UN POST, UNA BATTUTA, UNA VISITA A ROMA - PAURA PER I SONDAGGI: SE CONTE FA UN PARTITO, CI RIMETTONO TUTTI E DUE…


     
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    VIGNETTA KRANCIC - ROBERTO FICO - ROCCO CASALINO - GIUSEPPE CONTE - BEPPE GRILLO VIGNETTA KRANCIC - ROBERTO FICO - ROCCO CASALINO - GIUSEPPE CONTE - BEPPE GRILLO

    Ilario Lombardo per "la Stampa"

     

    È una singola parola, un aggettivo di otto lettere, a misurare la distanza tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. «Politica» (o nella sua forma plurale, «politici»): una parola neutra, astratta, che vuol dire tutto e non vuol dire nulla, sulla quale si è impantanata la trattativa, un aggettivo che diventa insidioso a seconda dell' uso che se ne fa, della frase a cui viene agganciato. All' articolo 8 del vecchio statuto del M5S il Garante è definito il «custode dei valori fondamentali dell'azione politica del Movimento».

    grillo conte grillo conte

     

    Conte, nella nuova versione del documento ha cancellato la seconda parte di questo passaggio. Da buon avvocato lo considera un vizio di forma e ha immaginato cosa potrebbe comportare mantenere intatto e integro l'articolo. Vorrebbe dire, a suo avviso, che Grillo rimarrebbe il giudice di ultima istanza delle scelte e delle strategie del Movimento. Dare al comico un ruolo di custode, dei valori sì ma sull'«azione politica», significherebbe lasciargli il potere di supervisionare le decisioni del capo politico, cioè di Conte.

     

    Nelle ventiquattrore finali prima della drammatica rottura con l' ex premier, Grillo aveva rinunciato a quasi tutto l'elenco di richieste presentate via mail e via telefono, all' avvocato: la gestione della comunicazione, la rappresentanza internazionale, la facoltà di stabilire le assunzioni dentro lo staff del M5S e di indicare i vicepresidenti. Su quel punto però non ha ceduto e ha preteso di mantenere la vecchia formulazione sulla figura del garante.

    giuseppe conte vs beppe grillo meme giuseppe conte vs beppe grillo meme

     

    Ora, entrambi, temendo di uscirne indeboliti, si sono impuntati e stanno creando più di una difficoltà al comitato dei garanti incaricati di trovare un giusto compromesso. I sette mediatori si sentono ogni giorno, e sia domenica sia ieri hanno avuto una riunione. Ognuno è arrivato con le proprie convinzioni e i propri dubbi. Stefano Patuanelli, Vito Crimi e Ettore Licheri sposano gli argomenti di Conte, Davide Crippa quelle di Grillo, Luigi Di Maio, Roberto Fico e l'unica donna, Tiziana Beghin, cercano di mantenere un equilibrio ma si fanno interpreti delle ragioni di Grillo, che spera di conservare almeno un simulacro di potere.

     

    conte grillo conte grillo

    Conte invece ha dato un mandato preciso: non vuole che ci sia neanche l'ombra di un potenziale commissariamento politico. Di più: non vuole nemmeno lasciare spazi di condivisione dell' azione politica. Il precedente della visita disertata da Conte all'ambasciata cinese è paradigmatico: la fotografia dell'ex premier e del comico assieme, in un contesto ufficiale e molto istituzionale, avrebbe decretato di fatto una coabitazione della leadership, una diarchia, che è proprio ciò di cui l' ex capo del governo vuole liberarsi.

     

    conte grillo conte grillo

    Conte non ha intenzione di ritrovarsi a fare da spalla a Grillo durante le consultazioni al Quirinale o, ancora prima, nelle interlocuzioni con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Ha capito - e come lui lo hanno capito tanti nel M5S - che nel corso di questi anni è stato Grillo a determinare gli snodi principali nella storia del M5S. Le varie ristrutturazioni interne al Movimento, l' alleanza bruciata con il Pd nel 2013, quella invece siglata nel 2019, il sostegno del M5S a Draghi. Prendiamo gli ultimi due casi: in entrambi c' era un capo politico, prima Di Maio poi Crimi, che aveva preso una decisione differente. Grillo la appallottolata e l' ha buttata nel cestino. Con un post, una battuta, una visita a Roma.

    Conte non vuole più permetterglielo.

     

    grillo conte grillo conte

    Gli stanno spiegando, però, che un minimo di margine deve lasciarglielo: «Lo ha creato lui il M5S, è casa sua». E i sondaggi che nelle ultime ore sono stati pubblicati sembrano dare ragione a chi sostiene la tesi che una scissione, seppur per implosione, potrebbe danneggiare tutti. Ieri nelle chat dei parlamentari tutti i commenti erano concentrati sulle rilevazioni di Nicola Piepoli che dava il M5S e il partito di Conte su per giù con lo stesso consenso, circa l' 8 per cento. I 5 Stelle si dimezzerebbero e la nuova creatura dell' ex premier - ipotetica - nascerebbe azzoppata, con la prospettiva di vita non facile e breve che hanno molti partiti nati solo sulla forza del leader.

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