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    AVVISATE I NO-VAX: IL PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA 2023 È STATO ASSEGNATO A KATALIN KARIKÓ E DREW WEISSMAN PER AVER GETTATO LE BASI SCIENTIFICHE PER I VACCINI A “MRNA MESSAGGERO”, OVVERO LA TIPOLOGIA USATA IN QUELLI ANTI-COVID - LE MOTIVAZIONI DEL PREMIO: “LE LORO SCOPERTE RIVOLUZIONARIE HANNO CAMBIATO LA NOSTRA COMPRENSIONE DI COME L’MRNA INTERAGISCE CON IL SISTEMA IMMUNITARIO..."


     
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    Estratto da www.ilmessaggero.it

     

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    Il Premio Nobel per la Medicina 2023 è stato assegnato a Katalin Karikó e Drew Weissman per avere gettato le basi per i vaccini a mRna messaggero che hanno reso possibili i vaccini anti Covid-19. «Attraverso le loro scoperte rivoluzionarie, che hanno cambiato radicalmente la nostra comprensione di come l’mRNA interagisce con il nostro sistema immunitario, i vincitori hanno contribuito al ritmo senza precedenti di sviluppo di vaccini durante una delle più grandi minacce alla salute umana dei tempi moderni», si legge nelle motivazioni.

     

    KATALIN KARIKO E DREW WEISSMAN KATALIN KARIKO E DREW WEISSMAN

    La vaccinazione stimola la formazione di una risposta immunitaria verso un particolare agente patogeno. Ciò dà al corpo un vantaggio nella lotta contro le malattie in caso di esposizione successiva. Da tempo sono disponibili vaccini basati su virus uccisi o indeboliti, come nel caso dei vaccini contro la poliomielite, il morbillo e la febbre gialla. Nel 1951, Max Theiler ricevette il Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina per aver sviluppato il vaccino contro la febbre gialla.

     

    Grazie ai progressi della biologia molecolare negli ultimi decenni, sono stati sviluppati vaccini basati su singoli componenti virali, piuttosto che su virus interi. Parti del codice genetico virale, che solitamente codificano per le proteine presenti sulla superficie del virus, vengono utilizzate per produrre proteine che stimolano la formazione di anticorpi che bloccano il virus.

     

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    Ne sono un esempio i vaccini contro il virus dell’epatite B e il papillomavirus umano. In alternativa, parti del codice genetico virale possono essere spostate in un virus portatore innocuo, un “vettore”. Questo metodo viene utilizzato nei vaccini contro l'Ebola. Quando vengono iniettati i vaccini vettori, la proteina virale selezionata viene prodotta nelle nostre cellule, stimolando una risposta immunitaria contro il virus bersaglio. […]

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