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    IL SÌ ALLA REVISIONE DEL PNRR NON È GRATIS – LA COMMISSIONE EUROPEA HA DATO IL VIA LIBERA ALLE MODIFICHE DEL RECOVERY PER L'ITALIA, MA HA IMPOSTO ALCUNI CAMBIAMENTI RISPETTO ALLE PROPOSTE INVIATE DA PALAZZO CHIGI – RIDOTTI I TAGLI DEI FONDI AI COMUNI: 10 MILARDI IN MENO PER I SINDACI E NON 13, COME VOLEVA FITTO – PIÙ SOLDI PER LE IMPRESE GREEN, MA L’EUROPA PRETENDE CRITERI PIÙ STRINGENTI PER L’EROGAZIONE DEI FINANZIAMENTI…


     
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    Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

     

    raffaele fitto presenta le modifiche al pnrr 4 raffaele fitto presenta le modifiche al pnrr 4

    C’è il via libera. Ma ci sono anche le correzioni. La Commissione europea dice sì alla revisione del Pnrr, ma il nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza non è quello pensato dalla destra al governo. Non completamente. Il testo su cui oggi l’Europa apporrà il primo timbro (l’ok definitivo è atteso all’Ecofin dell’8 dicembre) non combacia con la proposta di rimodulazione che Palazzo Chigi ha trasmesso a Bruxelles lo scorso 7 agosto.

     

    Giorgia Meloni e il suo fedelissimo Raffaele Fitto, il ministro “traghettatore” del Piano, incassano un punto di peso nella più ampia partita europea che tiene dentro il nuovo Patto di stabilità e il Mes. Ma il risultato è macchiato dalla rimodulazione aggiuntiva, voluta dai tecnici e validata dai vertici politici europei. Che, ridisegnando parte dello schema italiano, cambiano gli equilibri a loro volta mutati in casa, nel passaggio dal governo Draghi a quello Meloni.

     

    RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI

    È il caso dei progetti in capo ai Comuni su cui si è consumato uno scontro tra Fitto e i sindaci, per la cancellazione di investimenti con una dote complessiva di 13 miliardi. Fuori dal Pnrr perché irrealizzabili entro il 30 giugno del 2026, la dead line fissata dalle regole del Recovery. Ma la valutazione non è stata accolta completamente. E così alcuni progetti saranno ripescati.

     

    Quasi 2 dei 3,3 miliardi iniziali resteranno nelle disponibilità dei primi cittadini per portare avanti i progetti sulla rigenerazione urbana. Sono risorse che serviranno a riqualificare le periferie e a ridurre l’emarginazione e il degrado sociale. E i Piani urbani integrati (Pui) potranno contare su circa un miliardo (lo stanziamento originario era di 2,5 miliardi).

     

    […]

     

    giorgia meloni e raffaele fitto giorgia meloni e raffaele fitto

    Rispetto allo schema pensato a Roma, cambia anche RepowerEU, il capitolo aggiuntivo del Pnrr sulla sicurezza energetica e la transizione green da 19,2 miliardi. Passa da qui gran parte della scommessa della revisione perché è qui che il governo ha deciso di far confluire i 15,9 miliardi tolti ai Comuni, ma anche all’ex Ilva di Taranto e ad altri progetti.

     

    Alcune voci di RepowerEU si asciugano, perdono soldi. Lo stanziamento per le smart grid (reti intelligenti) viene dimezzato (da 900 a 450 milioni), mentre quello per la produzione di biocarburanti (300 milioni) non viene ammesso. Altri capitoli, al contrario, diventano più pesanti.

     

    GIANCARLO GIORGETTI RAFFAELE FITTO GIANCARLO GIORGETTI RAFFAELE FITTO

    È il caso di Transizione 5.0, per i crediti d’imposta alle imprese: più di 5 miliardi (rispetto ai 4 previsti) per gli incentivi che servono a spingere gli investimenti sulle due transizioni ( green e digitale) chiave del Pnrr. Una rimodulazione in linea con le richieste di Confindustria. Ma l’Europa ha preteso criteri più stringenti per l’erogazione: le risorse dovranno essere assegnate ai progetti effettivamente “verdi”. […]

    RAFFAELE FITTO GIORGIA MELONI RAFFAELE FITTO GIORGIA MELONI raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni 1 raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni 1

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