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Nei polverosi album fotografici di famiglia esiste una, almeno una, immagine in grado di trasmettere perfettamente l’atmosfera della tua infanzia. Lo stesso vale per Mary McCartney che da quell’immagine ha deciso di mettere su una mostra.
"C'è una lampadina appesa al soffitto e una bambina tenuta in braccio da qualcuno. Quella bambina ero io. Sembro la figlia di due zingari più che di una rock star, e questo dice tutto”, racconta Mary, la seconda figlia di Linda e Paul McCartney. "Siamo cresciuti con il viso sporco di cibo e i vestiti che non ci entravano. Era tutto molto bizzarro, stravagante, il che fu sempre un vantaggio. Quella sensazione di intimità e intensità è ciò che mi ha fatto appassionare alla fotografia”.
paul con la famiglia
paul e mary 2
L’unica occasione che abbiamo per vedere questa foto è correre alla mostra che sarà inaugurata questo fine settimana alla Gagosian Gallery di New York. È la prima volta che Mary basa un’esposizione sul rapporto tra il lavoro e la madre, che morì nel 1998, a seguito di una battaglia contro il cancro al seno.
"Cerco di mantenere il lavoro e la famiglia separati. Ma più pensavo a questo progetto, più mi appassionavo.”
La madre di Mary teneva sempre una macchina fotografica appesa al collo e negli anni ha trasmesso alla figlia questa profonda passione. Accosto gli sguardi delle due donne, le opere della mostra rappresentano salti temporali di trenta e più anni. Quello che vibra però è un’innegabile connessione estetica tra le due fotografe. Jimi Hendrix ripreso da Linda dietro le quinte ha la stessa intimità di Rihanna scattata da Mary quasi 40 anni dopo. Lasciando all’ambiguità la loro provenienza, le fotografie non sono etichettate, anche se spesso vengono tradite dai segni dello scorrere del tempo: se Paul è con i Beatles, sarà immortalato da Linda. Quando è nelle vesti di nonno, chi può esserci dietro l’obbiettivo, se non Mary.
Racconta Mary, che la famiglia è uno dei due soggetti che le ricorda la madre. L’altro sono cavalli. “Faccio un sacco di foto mentre vado a cavallo, ed è quando la penso di più”. Una delle grandi lezioni che Mary ha imparato sulla fotografia (e sulla vita) è di trovare la gioia nell’eleganza casuale della vita quotidiana. "Ho voluto montare questa mostra senza elaborare progetti complicati. Mi piace l'innocenza nell’immediatezza. Mia madre era la persona più rilassata del mondo e non gliene fregava un cazzo di quello che pensava la gente. Liberatorio no?
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