Alberto Dandolo per Dagospia
Mejo del Divino Otelma! Ecco cosa scriveva il mitologico avvocato Marra sulla sua pagina Fb il 22 febbraio scorso, quando il corona virus si era appena palesato in Lombardia:
LA GRAVITÀ DEL CORONAVIRUS E IL PROFONDO DESIDERIO DELL’UMANITÀ DI FERMARSI ANCHE PER COSÌ CERCARE DI FERMARE LA CATASTROFE CLIMATICA
Post di Alfonso Luigi Marra su Facebook del 22 febbraio 2020. La notizia del primo contagiato italiano a Codogno era del giorno prima, 21 febbraio
Spiegherò di seguito perché, io credo, in pochi giorni emergerà che le autorità, mentendo come sempre, hanno sminuito quella che è palese sarà tra pochissimo una grave pandemia.
Voglio invece partire dal fatto che tutta questa mai vista disponibilità a chiudere aziende, città, settori, cela in realtà il desiderio profondo di non volere più andare avanti così dell’intera umanità.
alfonso luigi marra
Un sistema che, innanzitutto, ha il suo motore in quella gravissima forma di sofferenza che è l’insoddisfazione, anticamera della depressione e della psicosi di massa.
Perché il consumismo necessità che i beni siano inutili, affinché appunto, stante la loro inutilità, determinino quell’insoddisfazione che causerà poi altri desideri ed altri consumi inutili all’infinito.
A questo poi si sono aggiunti altri gravi elementi di sofferenza frutto delle contraddizioni che, pur nel mezzo dell’eccesso produttivo, hanno reso la società mondiale schiava ad ogni livello del debito, della difficoltà economica e di una grande sofferenza psichica (approfondisci da www.pas.it, dal documento “Causa della fondazione e ideologia del PAS”, del 1987, oltre che da “La storia di Giovanni e Margherita” e le altre mie opere).
Cose tutte sovrastate dalla sempre più malcelata consapevolezza planetaria dell’imminenza della catastrofe climatica e dell’esigenza di fermarla a qualunque costo, perché, quale che sarà il numero di morti della pandemia, sarà sempre meglio dell’estinzione, alla quale non è affatto detto che, anche ‘spegnendo il mondo’, riusciremo a sfuggire.
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Indicazione della pandemia, e non del clima, quale causa della necessità di fermare il mondo che quindi si configura anche come ultimo, estremo tentativo di ‘rivoluzione per non cambiare’.
Tentativo destinato fortunatamente a fallire perché senza il cambiamento culturale non si potrà gestire l’enorme complessità della situazione che deriverà dall’arresto del sistema.
Un desiderio di fermarsi che trova un’occasione purtroppo ‘ideale’ nel corona virus, perché, per forza di cose, in pochi giorni verranno assunte misure draconiane che colpiranno il sistema nel suo punto nodale, che è l’ideologia dell’accalcarsi, della promiscuità e del tipo di consumi ad essa connessi (discoteche, tifoserie, enormi raduni, carnevalate, spiagge, esodi per vacanze ecc).
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Ciò detto, venendo ad un aspetto della questione sanitaria indicatomi dal mio giovane amico Alessandro Raffa, quello che le autorità tacciono, ma emerge da vari articoli, è che l’insufficienza respiratoria causata in una certa percentuale di casi da questo virus richiede trattamenti (macchine per facilitare la respirazione) che la sanità è in grado di fornire solo a pochi, sicché, ora che il numero dei malati aumenterà, non sarà possibile curarli.
Di tal che, oltre ai morti subito, che non è dato sapere se, in assenza di cure, rimarranno nelle percentuali indicate, bisognerà vedere quali potranno essere gli strascichi polmonari per chi per il momento sopravvive.
Ci sono poi altri aspetti a partire dall’approssimatività delle notizie cosiddette ‘scientifiche’, che sono invece sempre e tutte di parte, sicché non è dato sapere né dei rischi di mutamenti del virus né della possibilità che ‘partano’ altri ceppi a vari livelli di pericolosità.
Alfonso Luigi Marra
22.2.20, ALM