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    FACCIO DOSE, VEDO GENTE - L'AGENZIA EUROPEA PER I MEDICINALI SPINGE PER LA SOMMINISTRAZIONE DELLA QUARTA DOSE AGLI OVER SESSANTA - AL MOMENTO IN ITALIA IL SECONDO RICHIAMO COINVOLGE SOLO GLI OVER 80, MA SOLO IL 30% DEGLI AVENTI DIRITTO È STATO INOCULATO - IL CAPO DELLA STRATEGIA VACCINALE DELL'EMA, MARCO CAVALERI: "POTREMMO ESSERE IN GRADO DI MUOVERCI VERSO UN QUADRO SIMILE AI VACCINI PER L’INFLUENZA..."


     
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    Cristina Marrone per www.corriere.it

     

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    Medici ospedalieri, virologi, immunologi lo chiedono da tempo a gran voce: allarghiamo la platea degli aventi diritto al secondo booster del vaccino anti Covid agli over 60. Adesso anche l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali suggerisce la stessa cosa alla luce della nuova ondata di contagi, guidata dalle varianti Omicron 4 e 5 che sta colpendo l’Europa.

     

    «Anche le persone tra i 60 ei 79 anni e le persone vulnerabili dal punto di vista medico di qualsiasi età - dice Ema - dovrebbero ricevere una seconda dose di richiamo. Stiamo vedendo una nuova ondata in molti Paesi Ue. La diffusione è guidata dalle varianti che Omicron BA.4 e BA.5 che sono altamente trasmissibili e che ci si attende diventino dominanti tra i Paesi, sostituendo le altre varianti per la fine di luglio».

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    Da questa situazione epidemiologica la decisione di aggiornare le raccomandazioni adottate in aprile con un documento congiunto con l’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). In quello stesso testo era già stato anticipato «che in presenza di una significativa recrudescenza dei contagi come sta succedendo adesso, anche le persone tra i 60 e i 79 anni e le persone vulnerabili dal punto di vista medico di qualsiasi età dovrebbero ricevere il secondo richiamo».

     

    Che cosa succede in Italia

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    Al momento in Italia il secondo richiamo coinvolge solo gli over 80, gli ospiti delle Rsa e coloro che sono stati inseriti nelle categorie a rischio con un’età compresa tra i 60 e i 79 anni. Secondo gli ultimi dati disponibili meno del 30% degli aventi diritto ha però effettuato la quarta dose.

     

    Con la curva dei contagi in salita e l’alta circolazione del virus, se è vero che i giovani non rischiano molto, diversa è la situazione di chi è più avanti con l’età, a partire dalle categorie a rischio come forze dell’ordine e sanitari che sono a contato costante con il pubblico. Il mese scorso si sono ammalati di Covid già 20 mila tra medici e infermieri e a luglio andrà anche peggio, con il rischio di lasciare sguarniti presidi ospedalieri in un periodo non solo di aumento dei ricoveri ma anche di ferie per il personale.

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    «Chi ha più di 70 anni e ha ricevuto la terza dose a dicembre si trova in uno stato di forte vulnerabilità di fronte a Omicron 5. In questo momento, la scelta del governo e dell’Istituto Superiore di Sanità di non permettere loro l’accesso alla quarta dose è inspiegabile e sarà responsabile dell’aumento di ricoveri e decessi» scrive l’immunologa Antonella Viola sulle colonne de La Stampa.

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    I nuovi vaccini aggiornati

    Per settembre, dice ancora l’Ema, saranno approvati i nuovi vaccini su Omicron. «L’Agenzia europea - ha spiegato Marco Cavaleri, responsabile per le minacce alla salute biologica e la strategia dei vaccini - vuole controllarne la sicurezza e la capacità di stimolare la produzione di anticorpi neutralizzanti».

     

    Dati preliminari degli studi clinici indicano «che i vaccini a mRna adattati che incorporano un ceppo della variante Omicron possono aumentare ed estendere la protezione, quando usati come richiamo. E i vaccini bivalenti che combinano due ceppi di Sars-CoV-2, uno dei quali è Omicron e l’altro il ceppo originale, sembrano offrire una risposta immunitaria ancora più ampia».

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    Cavaleri ha poi confermato quello che si dice da tempo: ogni anno sarà disponibile un nuovo vaccino anti Covid, proprio come succede con l’influenza. «A seconda dei dati che riceviamo, potremmo essere in grado di muoverci verso un quadro simile ai vaccini per l’influenza, che non richiede la presentazione dei dati clinici prima dell’approvazione dell’aggiornamento annuale. Le discussioni tra gli esperti sono in corso».

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    Vaccino under 5

    L’agenzia europea dei medicinali (Ema) dovrebbe dare il suo parere sui vaccini contro il Covid di Moderna e Pfizer-BioNTech per i bambini dai 6 mesi ai 5 anni «a inizio autunno» dice ancora Cavaleri. «Stiamo già valutando la richiesta per il vaccino Spikevax di Moderna e speriamo davvero di arrivare molto presto a una conclusione, possiamo prevedere che avverrà dopo la pausa estiva»

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