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    L’ARCA DI ANNA OXA CUSTODIRA’ UN TESORO? - DARIO SALVATORI: "A SANREMO TORNA L’ARCA! QUELLA DI ANNA OXA. IL TITOLO DELLA SUA CANZONE  È “SALI”, MA C’È DA GIURARE CHE IL VERSO DI CUI SI PARLERÀ SARÀ “L’ARCA DELL’UMANITÀ ANDATA A FONDO”. SOLTANTO UN’ALTRA VOLTA QUESTO TERMINE COSÌ DESUETO SI FECE STRADA, GRAZIE A SERGIO ENDRIGO CHE NEL 1970 SI PIAZZÒ AL TERZO POSTO CON “L’ARCA DI NOÈ”. C'E' DA CREDERE CHE L'ATTEGGIAMENTO DELLA OXA SARA' POTENTE, NON DERIVATIVO. ANCHE PERCHE'..."


     
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    Dario Salvatori per Dagospia

     

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    A Sanremo torna l’Arca! Quella di Anna Oxa. Il titolo della sua canzone  è “Sali”, ma c’è da giurare che il verso di cui si parlerà sarà “L’Arca dell’umanità andata a fondo”. Soltanto un’altra volta questo termine così desueto si fece strada, grazie a Sergio Endrigo che nel 1970 si piazzò al terzo posto con “L’arca di Noè” (in coppia con Iva Zanicchi), scritto in piena solitudine dal cantante istriano. Di questo testo, scritto senza Sergio Bardotti, se ne parlò subito: “Un volo di gabbiani  telecomandati/e una spiaggia di conchiglie morte/nella notte una stella ghiacciata confonde il marinaio/la luna è piena di bandiere senza vento/che fatica essere uomini.”

     

    E poi  l’estrema cantabilità del ritornello: “Partirà/la nave partirà/dove arriverà questo non si sa/sarà come l’arca di Noè/il cane, il gatto io e te.”. Il testo venne subito fulminato da Lietta Tornabuoni che a quell’epoca seguiva Sanremo per “La Stampa”: “Una rimasticatura di Lorca”.

     

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    A seguire l’ansia di padre Ugolino Vagnuzzi,( dal 1962 guida spirituale di Adriano Celentano): “Questa canzone non lascia nemmeno uno spiraglio alla speranza.” Endrigo fu esortato a spiegare: “E’ molto semplice. I gabbiani telecomandati sono i missili e la luna piena di bandiere senza vento si riferisce alla bandiera di plastica piantata sul suolo lunare dagli americani.” Ma non finì così. Siccome nel testo si accennava al cherosene, gli ambientalisti, non ancora così organizzati, insorsero contro la civiltà della macchina, pesci morti, inquinamento, cancro. Il povero Endrigo fu costretto a ribadire ancora: “Il cherosene è un propellente. Punto. Colleghi più giovani parlano di diesel come il motore del Duemila, però non ve ne siete accorti. Che fatica essere uomo!”.

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    C’è da credere che l’atteggiamento di Anna Oxa sarà diverso, potente, non certo derivativo. “Sali”(canto dell’anima) è una canzone scritta da Francesco Bianconi (Baustelle) e Kaballà, due autori che già in passato hanno scritto per lei. La sua arca sarà più vicina a quella di Indiana Jones, forse custodirà un tesoro, vocalmente più avventurosa. Altrimenti non si torna a Sanremo dopo dodici anni. Anna Oxa ha sempre diviso: i giornalisti e gli addetti ai lavori che hanno ascoltato il brano si sono espressi dal 3 al 9, dimenticando che la Oxa è una performer a tutto campo.

     

    Ricordate? Il debutto vestita da punk albanese, in seguito sale sul palco con un tappeto da yoga e ci si sdraia sopra, un’altra volta oliata come un culturista e ancora con il tanga in bellavista. Sono immagini che scorrono puntuali ogni volta che si ripropone la gallery sanremasca. Con questo suo ritorno la Oxa entra nel “Club dei 15”, ovvero gli interpreti che hanno calcato quel palco per quindici volte: Toto Cutugno, Milva, Al Bano, Peppino Di Capri.

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