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    L'INCLUSIONE A DISCREZIONE - A TORINO, POLEMICHE PER UN EPISODIO DI RAZZISMO AL LOCALE GAY "SENZAFRONZOLI" NEI CONFRONTI DI UN RAGAZZO DI COLORE - LA DENUNCIA SOCIAL DI ALESSANDRO AGOSTINELLI, FONDATORE DELL’ASSOCIAZIONE DISABILI "I DO": "IL TITOLARE DEL LOCALE NON LO HA FATTO ENTRARE DICENDOGLI CHE IL CAFFÈ NON GLIELO AVREBBE DATO E CHE SE VOLEVA GLI DAVA UNA BANANA" - IL TITOLARE DEL LOCALE HA SMENTITO LE ACCUSE E HA RISPOSTO DICENDO CHE…


     
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    Massimo Massenzio per www.corriere.it

    IL LOCALE GAY SENZAFRONZOLI DI TORINO IL LOCALE GAY SENZAFRONZOLI DI TORINO

     

    «Il titolare del locale non lo ha fatto entrare dicendogli che il caffè non glielo avrebbe dato e che se voleva gli dava una banana». Ha scatenato un fiume di polemiche il racconto di Alessandro Agostinelli, fondatore dell’associazione disabili «I Do», che via Facebook ha riportato la sua versione di quanto successo domenica scorsa nel locale gay «Senzafronzoli» in lungo Dora Napoli, a Torino.

     

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    Un episodio di presunta discriminazione nei confronti di un ragazzo di colore che si sarebbe seduto nel dehors di lungo Dora Napoli chiedendo un caffè e sentendosi rispondere dal titolare Alex Bonsignore: «Se vuoi ti do una banana». Parole che Bonsignore dice di non aver mai pronunciato, ma di certo fra i due è nata una discussione e sulle sponde della Dora è arrivata anche la polizia.

     

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    Agostinelli sostiene di essersi avvicinato ai poliziotti per denunciare quello che aveva sentito, ma racconta anche di essere stato semplicemente rassicurato sul fatto che il ragazzo fosse «a posto». Da qui la decisione di scrivere un lungo post sui social a cui sono seguiti commenti e insulti nei confronti del locale e del titolare.

     

    Bonsignore, però, nega con fermezza e sostiene di aver semplicemente rimproverato il cliente «stravaccato ad un tavolino del dehors, con i piedi sulla sedia, invitandolo a ricomporsi e ad allontanarsi se non avesse avuto intenzione di consumare». Il ragazzo lo avrebbe inseguito accusandolo di razzismo e per questo il proprietario avrebbe chiamato la polizia.

     

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    Bonsignore ha poi affidato a un video la sua replica: «Sono orgogliosamente gay e il mio esercizio e di libero accesso a chiunque, ma non è aperto a persone che mistificano la realtà – spiega – Anche io faccio parte di quella fetta di società che ancora oggi viene discriminata, come le persone di colore, come le persone diversamente abili, o semplicemente come tutte quelle persone che per futili motivi vengono considerate diverse. Per il mio vissuto sono particolarmente sensibile a quello che succede alle minoranze. Anche in questa circostanza mi faceva piacere metterci la faccia, vi aspetto nel mio locale per sapere la mia versione dei fatti».

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