1 - CON QUESTA ACCUSA IN DUBBIO LA CANDIDATURA 2024
Marco Liconti per “il Giornale”
donald trump
L'unica certezza sull'ennesima vicenda giudiziaria di Donald Trump è che esistono gli estremi del reato, un reato potenzialmente grave. Se così non fosse, l'Fbi non avrebbe mai chiesto l'autorizzazione per perquisire la residenza dell'ex presidente, consapevole della tempesta politica che un gesto così «invasivo» avrebbe provocato.
Quale sia con esattezza il reato e a cosa potrebbe portare con un'eventuale incriminazione e successiva condanna, resta da vedere. Gli esperti di questioni legali stanno dibattendo, dopo che lunedì gli agenti federali hanno bussato alla porta del suo resort.
La mossa a sorpresa dell'Attorney General Merrick Garland, che non solo ha difeso la decisione di perquisire casa Trump ma soprattutto ha chiesto che il mandato venisse reso pubblico, ha spiazzato l'ex presidente e i suoi legali. Una vera e propria sfida, dopo giorni in cui il dipartimento di Giustizia e l'Fbi sono stati oggetto delle bordate retoriche dell'ex presidente e dei Repubblicani, quasi tutti allineati al suo fianco.
perquisizione dell fbi a mar a lago immagini aeree 3
Nel mandato di perquisizione sono infatti contenute le motivazioni dell'atto. Non solo, c'è la lista dei documenti che si riteneva fossero ancora impropriamente nelle mani di Trump e l'elenco del materiale sequestrato. Ma, mossa ancora più clamorosa, con la quale il dipartimento di Giustizia guidato da Garland ha veramente messo in difficoltà Trump è la soffiata fatta arrivare al Washington Post: l'Fbi era in cerca di «documenti nucleari».
i documenti di donald trump 2
Materiale riservatissimo sulle installazioni Usa o di potenze straniere e su programmi militari top secret. La rivelazione cambia completamente la natura della vicenda e, chiaramente, del potenziale reato.
Se prima Trump poteva essere accusato per violazione del Presidential Records Act, la legge varata nel 1978 dopo lo scandalo Watergate, mai applicata e con pene non propriamente definite, ora l'ex presidente, se accusato di violazione dell'Espionage Act, la legge anti spionaggio usata anche contro Julian Assange, rischia groso. Eppure, anche in questo caso, la sorte di Trump e la possibilità che possa ricandidarsi nel 2024, non è chiara.
Due soprattutto gli elementi: Trump, nella sua veste di presidente, potrebbe avere desecretato i documenti riservati che ha portato con sé dalla Casa Bianca a Mar-a-Lago; in tribunale andrebbe comunque dimostrato l'intento di Trump di compiere consapevolmente un reato di tale gravità.
ALAN DERSHOWITZ
C'è poi un terzo elemento, che nel sistema giudiziario Usa ha un peso rilevante: non ci sono precedenti. Per questo gli esperti sono indecisi anche sul fatto che un'eventuale incriminazione precluda a Trump la possibilità di candidarsi. Che la faccenda comunque sia seria e che possa avere conseguenze devastanti per la sorte di Trump e dei Repubblicani è comunque confermato dal relativo silenzio con il quale i suoi fedelissimi stanno seguendo la vicenda, segno di preoccupazione.
NEW YORK - UOMO MASCHERATO DA DONALD TRUMP
2 - ALAN DERSHOWITZ "UN'OPERAZIONE FATTA PER INTIMIDIRLO E A QUESTO PUNTO RISCHIA LA GALERA"
Fra.Sem. per “La Stampa”
«Con Donald Trump sono stati usati due pesi e due misure, l'obiettivo è ottenere informazioni sul 6 gennaio 2021, ma il mandato da solo chiarirà poco. L'azione delle procure è concertata ma non impediranno all'ex presidente di correre di nuovo». A dirlo è Alan Dershowitz, avvocato, giurista, professore di Harvard e legale di Trump nel caso di impeachment per il Russiagate.
Che idea si è fatto del raid a Mar-a-Lago?
«È stata un'azione sbagliata, perpetrata per intimidire, molto poco ortodossa. Quanto fatto nei confronti di Trump conferma il doppio standard usato dalla Giustizia, non è andata così ad Hillary Clinton o all'ex consigliere per la Sicurezza nazionale Sandy Berger, entrambe stelle sulle quali grava il sospetto di aver sottratto informazioni classificate. Nessuna delle due è stata raggiunta da un mandato di perquisizione».
donald trump durante l assalto al congresso il video alla commissione d inchiesta.
Cosa ne pensa della richiesta del ministro della Giustizia Merrick Garland di rendere pubblico il mandato di perquisizione?
«Troppo poco e troppo tardi. Avrebbe dovuto chiederne la pubblicazione sin dal primo giorno, quando è stata resa nota la notizia della perquisizione. In realtà ad essere reso pubblico dovrebbe essere anche l'affidavit.
Il mandato di perquisizione in sé è un modulo schematico che serve solo per scopi burocratici. L'affidavit è il documento di maggior valore perché contiene le informazioni che sono state fornite, da chi e in quali circostanze. Però nessuno ne ha parlato, il ministro Garland non mi sembra ne abbia fatto menzione».
letitia james
Quanto sta accadendo ha a che fare solo dei documenti non consegnati agli Archivi nazionali?
«Il vero obiettivo del raid era trovare informazioni riguardo i fatti del 6 gennaio 2021.
La storia dei documenti è stata utilizzata come scusa, ricorrere a un mandato di perquisizione per questioni riguardanti materiale classificato, specie nei confronti di un ex presidente o di un'alta carica dello Stato, è qualcosa che non è ma successo. La vicenda degli Archivi nazionali è solo un pretesto».
Cosa ne pensa della questione dei dossier sulle armi nucleari?
«Dobbiamo attendere. Credo che l'affidavit che ho menzionato possa essere di aiuto in questo senso. Ripeto a mio avviso si poteva procedere in maniera diversa chiedendo un'ingiunzione alla Corte sulla trasmissione dei documenti. Sarà interessante capirne di più e procedere poi a una legittima comparazione con i metodi e le procedure utilizzate per Hillary Clinton».
MERRICK GARLAND
Ora si è aggiunta il procedimento penale sulla Trump Organization della corte di New York, cosa ne pensa?
«Sono sicuro che si tratta di un'operazione concertata, di solito le diverse agenzie e le procure si sentono e si informano a vicenda. Quindi sono sicuro che Georgia, New York, Washington e Palm Beach in Florida lavorano in coordinamento fra loro. Detto questo la coincidenza temporale non la leggerei attraverso il prisma delle elezioni di metà mandato, non credo sia quello il punto».
Allora non è vero che si tratta di una caccia alle streghe come dice Trump?
donald trump
«Qualsiasi cosa riguardi un ex presidente è una questione politica, specie quando c'è un mandato di perquisizione di mezzo. A mio avviso la contaminazione politica in questa vicenda riguarda il doppio standard applicato per Hillary Clinton e Sandy Berger rispetto a Trump.
Questa è una vicenda che ha forti contaminazioni politiche e su cui servirebbero delle chiare spiegazioni delle istituzioni e delle autorità coinvolte».
Cosa rischia Trump?
JEFFREY EPSTEIN E ALAN DERSHOWITZ
«Il rischio è serio, c'è un'indagine penale in corso che potrebbe portare a una condanna e alla prigione. Quello che invece Trump non rischia è che, qualsiasi cosa accada, può correre per la presidenza degli Stati Uniti, anche se viene incriminato e addirittura può correre dalla prigione.
In nessun modo il Congresso o il dipartimento di Giustizia gli possono impedire di candidarsi per le elezioni presidenziali se vengono applicati i criteri costituzionali».
Ha ancora presa sulla base del partito tale da aspirare di nuovo alla Casa Bianca?
trump biden
«Non sono un sondaggista e non sono un sostenitore di Trump, ho votato contro di lui due volte e se dovesse correre di nuovo voterei ancora contro. Sono un democratico liberale, credo nello Stato di diritto e nella Costituzione. E credo che la costituzione sia il punto di riferimento di entrambi i partiti politici, democratico e repubblicano».
Però tutto questo potrebbe essere un boomerang per i Dem
«Potrebbe esserlo, come tanti altri elementi lo sono per l'una o l'altra parte. Succedono cose strane, ad esempio le recenti decisioni della Corte Suprema possono essere paradossalmente un aiuto ai democratici e in un altro caso lo possono essere per i repubblicani. Ogni azione che riguardi la vita dei cittadini ha conseguenze politiche».
donald trump durante l assalto al congresso il video alla commissione d inchiesta