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    I GRILLI? MEGLIO NELLA TESTA CHE NELLA PANZA - L’UNIONE EUROPEA HA AUTORIZZATO L’USO DI GRILLI IN POLVERE COME NUOVO ALIMENTO, MA GLI ITALIANI NON HANNO ALCUNA INTENZIONE DI PORTARLI A TAVOLA: SECONDO UN'INDAGINE COLDIRETTI/IXE, IL 54% È CONTRARIO, IL 24% È INDIFFERENTE E SOLO IL 16% FAVOREVOLE – E “FILIERA ITALIANA” PARLA DI FARSA: “GIOCO IN MALAFEDE PROMUOVERLI PER UNA DIETA SOSTENIBILE IN ALTERNATIVA ALLA NOSTRA…”


     
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    1. GRILLI IN POLVERE IN COMMERCIO COME ALIMENTO, IL VIA LIBERA DELL’UNIONE EUROPEA

    Da www.blitzquotidiano.it

     

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    L’Unione Europea ha autorizzato l’immissione sul mercato di Acheta domesticus, vale a dire il grillo domestico, in polvere e parzialmente sgrassata come nuovo alimento. E’ quanto prevede il Regolamento di esecuzione Ue 2023/5 della Commissione del 3 gennaio 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale comunitaria.

     

    Filiera Italia: “Non è sostenibile”

    “Mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico, ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra” dice Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, in merito all’autorizzazione pubblicata in Gazzetta Ue sull’immissione sul mercato dei grilli come nuovo alimento.

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    “Nessuna riserva, ci mancherebbe altro, per chi voglia assaggiare ‘cibi’ esotici, lontani dalla nostra cultura, sbagliato e diseducativo, però, presentarli come alimenti sostenibili da scegliere in alternativa alla nostra dieta perché meno impattanti sull’ambiente” precisa il consigliere. “Si tratta di affermazioni false – continua Scordamaglia – perché la nostra dieta non è solo di qualità, ma a basso impatto ambientale”.

     

    L’agroalimentare italiano, infatti, a fronte del più alto valore aggiunto in Europa pari a 65 miliardi di euro, espressione della qualità prodotta, ha una emissione di CO2 ad essa correlata pari ad 1/3 delle emissioni francesi e a metà di quelle tedesche, per non parlare del confronto con altri continenti.

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    “Inoltre – osserva Scordamaglia – va considerato che molti insetti contengono numerosi elementi antinutritivi che ostacolano il normale assorbimento dei nutrienti, riducendone l’efficienza nutrizionale – dice ancora Scordamaglia – per non parlare delle sostanze chimiche contaminanti e causa di intossicazione, come quella avvenuta nel 2007 in California per consumo di cavallette importate dal Messico, sostanze spesso presenti in questi insetti, dato che molto spesso essi sono importati da Paesi con standard di sicurezza nettamente inferiori ai nostri”. E conclude il consigliere delegato “Basta proporre cibi sintetici o esotici lontani dalla nostra cultura come panacea green per l’alimentazione del futuro, la nostra dieta fatta di qualità, sicurezza, cultura, territori e sostenibilità è il modello ideale da valorizzare e proteggere.

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    2. COLDIRETTI, GRILLI A TAVOLA BOCCIATI DA MAGGIORANZA ITALIANI

    (ANSA) - La grande maggioranza degli italiani non porterebbe mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale. Il 54% degli italiani sono proprio contrari agli insetti a tavola, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e non risponde il 6%, secondo l'indagine Coldiretti/Ixe".

     

    E' quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe' in riferimento all'autorizzazione concessa dall'Unione Europa all'immissione sul mercato di Acheta domesticus, vale a dire il grillo domestico, in polvere parzialmente sgrassata, come nuovo alimento, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale comunitaria. La commercializzazione di insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall'entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui "novel food" che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da paesi terzi.

     

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    L'ultima richiesta, continua la Coldiretti, è stata fatta dal la società vietnamita Cricket One Co. Ltd riguardo l'uso della polvere parzialmente sgrassata ottenuta da Acheta domesticus (grillo domestico) intero nel pane e nei panini multicereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nelle premiscele secche per prodotti da forno, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti trasformati a base di patate, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre e nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, nella frutta a guscio e nei semi oleosi, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione in generale.

     

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    Al momento la Ue - evidenzia Coldiretti - ha già autorizzato per la vendita, come cibo da portare in tavola oltre ai grilli domestici (Acheta domesticus), la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e la Locusta migratoria. "Al di là della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale, l'arrivo sulle tavole degli insetti - conclude la Coldiretti - solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari".

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