ALESSANDRA ARACHI per il Corriere della Sera
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Una giornata di incontri e giravolte in un centrosinistra dove le acque ieri si sono agitate e non si sono placate nemmeno in tarda serata. Il segretario dem Enrico Letta ha incontrato tutti: Carlo Calenda, Benedetto Della Vedova, Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni, Luigi Di Maio. Ha incassato il sì dei Verdi ma non ce l'ha ancora fatta a definire le alleanze per la coalizione.
Non era facile, ieri. Con il leader di Azione che ha passato tutta la giornata ad attaccare i rossoverdi Fratoianni e Bonelli proprio nel giorno in cui Letta avrebbe voluto chiudere l'accordo con loro. Calenda di quell'accordo non ne vuole proprio sapere. E così l'intesa con i rossoverdi è rimasta ancora una volta in sospeso, dopo un altro incontro avuto in serata con il segretario del Pd.
L'eurodeputato lo ha detto e ripetuto in ogni modo e in ogni social: «Direi che abbiamo raggiunto un punto di chiarezza: mi pare del tutto evidente che c'è una scelta netta da fare per il Pd». Non sembrano esserci mezzi termini: o me o loro. Peccato che con Azione di Calenda ci sia anche +Europa di Emma Bonino e Benedetto Della Vedova. E che proprio quest' ultimo sia stato l'artefice dell'accordo con il Pd.
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Ma niente da fare. Calenda non si è placato nemmeno durante l'incontro che Letta ha convocato con Della Vedova. Nell'incontro il primo ha rimesso con forza sul tavolo i punti sui quali non è disposto a derogare. E basterebbe l'agenda Draghi, per far saltare il banco. Proprio Fratoianni, infatti, ieri ha voluto forzare la mano su questo: «L'agenda Draghi? Non esiste. Lo ha detto Draghi stesso. Povero Calenda deve correre in cartoleria a comprarsene un'altra».
C'è poi la non secondaria questione dei collegi a dividere gli animi: Bonelli e Fratoianni hanno chiesto di rinegoziarli, perché «troppo spazio a Calenda che ha più o meno il nostro peso elettorale» .
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Contro il leader di Azione si è scagliato anche Luigi Di Maio oggi alleato con Bruno Tabacci: «Calenda sta disgregando la coalizione». Una coalizione dove il ministro degli Esteri si aspetta di avere «pari dignità e rispetto. Serve una coalizione unita e larga». Una coalizione più larga e plurale: è l'obiettivo di Letta. Del resto è quello che prevede la legge elettorale, alleanze «tecniche» tra soggetti politici che portano avanti ciascuno il suo programma. Per questo dal Nazareno ieri confermavano fiduciosi l'accordo con Azione e +Europa, prima che Letta incontrasse Bonelli e Fratoianni.
IL DISAGIO DI BONELLI E FRATOIANNI BY ELLEKAPPA
Il faccia a faccia con i Verdi e Sinistra è stato poi fatto via zoom, subito dopo che la direzione dei primi aveva votato a favore dell'accordo con il Pd e un no secco ad un'intesa con il M5S. Oggi l'assemblea di Sinistra italiana deciderà. L'intenzione di Letta è chiudere tutto in giornata. Ma far quadrare il cerchio non è facile. Calenda freme. E Matteo Renzi ne approfitta. «Sono disponibile al confronto con Calenda se pensa di fare dietrofont», dice l'ex premier, ribadendo il suo «no» a un'intesa con Di Maio.
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