Paola Di Caro per il Corriere della Sera
SILVIO BERLUSCONI
È tornato a Roma per trovare la formula per riunificare il suo partito Silvio Berlusconi, per ridare uno slogan che vada bene ai coalizionisti convinti e a chi teme l' abbraccio soffocante della Lega. E se la nuova parola d' ordine che ha cominciato a pronunciare nella cena che ha organizzato con lo stato maggiore (Toti compreso) del partito mercoledì sera - «Federazione del centrodestra» - è un buon primo piatto, ad accompagnarlo arriva anche un sostanzioso secondo: l' approdo in FI - che si sta concretizzando in queste ore - di un gruppo di parlamentari.
matteo salvini giovanni toti al papeete di milano marittima 2
Tra questi, Rocco Palese, che era passato nel gruppo di Fitto, cui un Berlusconi «soddisfatto», ha subito affidato le politiche di sviluppo del Mezzogiorno. E perfino una ex grillina, Vincenza Labriola, ricevuta ieri dal leader azzurro, che ha definito la sua scelta «particolarmente significativa» perché «si è resa conto che la vera capacità di rinnovare la politica sta in FI». Gli altri affluiscono dalle fila di Scelta Civica e del gruppo Misto (D' Agostino, Minardo, Causin, Fucsia).
Berlusconi e Rocco Palese
In FI si ipotizza un vero arrivo di massa a breve (anche 15-20 parlamentari), ma la punta di diamante delle new entry , che dovrebbe essere ufficializzata la prossima settimana quando incontrerà il leader azzurro e se le verrà assicurato che «non si va a derive lepeniste», è Valentina Vezzali, ex montiana, campionessa olimpica di scherma, protagonista del siparietto a Porta a Porta quando scherzando con Berlusconi col suo fioretto gli disse «da lei mi farei toccare».
VALENTINA VEZZALI E MARIO MONTI
Al di là del segnale della nuova forza attrattiva di FI, le porte aperte ai moderati rientrano in una strategia che Berlusconi ha illustrato ai suoi alla cena. Incalzato da Giovanni Toti (invitato per siglare una «pace» dopo la freddezza degli ultimi mesi), che gli ha detto seccamente che «non è da lei, presidente, rinunciare alla sfida del maggioritario, non è da lei pensare a un centrodestra diviso, qui dobbiamo rimetterci a lavorare sul territorio, serve meritocrazia, e servono alleanze», l' ex premier ha accolto le obiezioni.
Valentina Vezzali SCHERMA jpeg
E dopo aver abbracciato e lodato il governatore ligure (forse farà un passaggio elettorale anche a Genova) ha assicurato: «Io voglio oppormi al M5S e costruire una coalizione che sia la più larga possibile, ma che abbia un centro forte e ben radicato, che pesi più della Lega». La legge elettorale? «Non dipende da noi, ma certo i 4 grandi partiti dovranno riprendere a parlarne, partendo dal proporzionale...». Insomma, un' apertura che i presenti giudicano reale, anche se i nodi - la leadership, le regole - restano tutti da sciogliere.
VINCENZA LABRIOLA
Dopo gli incontri (tra cui quello con Emmanuel, il papà della ragazza affetta da tetraparesi spastica, sfrattato, rivoltosi a lui in tv) e di relax (in serata alla festa della deputata Savino), è arrivata la notizia della fissazione da parte della Corte di Strasburgo della udienza sul caso Severino: il 22 novembre. Non una sorpresa per il braccio destro e avvocato di Berlusconi Ghedini, che spera che il giudizio arrivi in tempo per le elezioni se, come sembra, saranno a fine legislatura.
Se il tempo medio per una sentenza è di sei mesi, l' ex premier si aspetta un giudizio più celere, e se positivo, secondo Ghedini «non servirebbero altri passaggi, potrebbe candidarsi automaticamente». Ma le certezze ormai, sui tempi e sull' esito del ricorso, in FI non le ha nessuno.