Estratto dell’articolo di Valeria Di Corrado per “il Messaggero”
mario cerciello rega
Bisognerà rifare daccapo il processo d'appello per Gabriel Natale Hjorth, uno dei due turisti americani accusati dell'uccisione del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, avvenuta la notte tra il 25 e il 26 luglio 2019, a Roma, in una centralissima via del signorile quartiere Prati.
Mentre per Finnegan Lee Elder, colui che ha sferrato 11 coltellate in soli 20 secondi ai fianchi del carabiniere, si dovrà ricalcolare al ribasso la pena a 24 anni inflitta in secondo grado il 17 marzo scorso. Ieri i giudici della prima sezione penale della Corte di Cassazione, dopo quattro ore e mezzo di camera di consiglio, hanno emesso un verdetto che ha lasciato sbigottiti i familiari del militare di 35 anni originario di Somma Vesuviana, a cominciare dalla moglie.
i due americani fermati per la morte di mario cerciello rega
In sostanza la Suprema Corte ha ritenuto credibile la tesi difensiva secondo cui i due amici non avessero capito che la vittima e il suo collega Andrea Varriale erano carabinieri. Per questo hanno ritenuto ammissibile il ricorso della difesa di Elder, limitatamente alle aggravanti e al reato di resistenza a pubblico ufficiale.
Quindi, per quanto sia incontrovertibile e assodata per lui l'accusa di omicidio volontario, la Corte d'appello di Roma dovrà "alleggerire" la sua condanna. Mentre per Natale Hjorth la Cassazione ha messo in dubbio proprio l'accusa di concorso nell'omicidio, per cui il nuovo processo che si aprirà nei suoi confronti potrebbe portare a un'assoluzione.
mario cerciello rega
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Secondo la tesi accusatoria, non accolta dai giudici, gli americani «avevano già visto i due carabinieri in borghese a Trastevere». E «anche se Elder non avesse capito che fosse un carabiniere, Cerciello era comunque una persona disarmata» e il ragazzo «poteva scappare». Per il pg era da confermare anche il «pieno concorso» nell'omicidio di Natale, considerato «il suo contributo intellettuale al delitto, perché conosce l'italiano. Lui sapeva che il suo amico aveva un coltello molto grosso. Si sarebbe potuto dissociare e non lo ha fatto».
MARIO CERCIELLO REGA MARIO CERCIELLO REGA ANDREA VARRIALE