Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
l articolo della morte di al zawahiri sulla lapide di jennifer matthews
Cimitero di Arlington, Washington. Qualcuno ha lasciato una copia dell'articolo che annuncia l'eliminazione di Ayman al Zawahiri sulla tomba di Jennifer Matthews. Una dedica speciale per una funzionaria della Cia uccisa mentre dava la caccia al capo terrorista. A postare la foto del «foglio» su Twitter Kristin Wood, una ex dell'agenzia che aveva lavorato con la vittima, un'immagine accompagnata dal messaggio «riposa in pace, sorella».
È il 30 dicembre 2009 nella base Chapman, a Khost, Afghanistan, c'è grande fermento. Un team dell'intelligence guidato da Jennifer aspetta la visita di un informatore, Khalil al Balawi. Giordano, medico, jihadista, è stato convinto a collaborare dai servizi segreti del suo Paese (GID) e infiltrato nei ranghi della militanza che agisce sotto l'ombra di al Qaeda e dei talebani. Si unisce ai mujaheddin islamici nell'area tribale afghano-pachistana, inizia a passare dati importanti che permettono raid di droni.
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Il rapporto, gestito da un ufficiale giordano, cugino del re, e dalla cellula della Matthews cresce perché la talpa promette una preda importante: la testa di Zawahiri. La Cia accelera, Amman frena e predica cautela in quanto quel tipo di danza ha bisogno di passi prudenti. Ma a Langley hanno fretta, il bersaglio è rilevante. Seguono contatti, viene deciso un summit proprio nell'installazione di Khost.
le vittime dell attentato di khost in afghanistan nel 2009
Balawi raggiunge la base Chapman in auto, supera agevolmente la barriera, si fidano di lui. Troppo. I controlli non sono adeguati e gli agenti hanno preso un grande rischio nell'incontrarlo all'interno del loro «guscio». Sono talmente sicuri del legame che gli hanno fatto preparare una torta perché è il giorno del suo compleanno. Una sorpresa. Ma la sorpresa maggiore la nasconde l'estremista: scende dalla vettura va incontro al gruppo di agenti usciti all'aperto e disposti a semicerchio, attiva una carica esplosiva.
jennifer matthews 1
Muoiono la Matthews, la sua collega Elizabeth Hanson, l'ufficiale giordano ed altri elementi della «squadra» operativa. Uno dei più gravi rovesci per lo spionaggio statunitense. L'infiltrato era un triplo agente. Prima terrorista, poi al servizio del nemico, quindi di nuovo al lavoro per la guerra santa. Forse ha cambiato idea a seconda dei momenti, perché sotto pressione, ricattato, spinto da mosse di convenienza. Oppure, alla fine, ha accettato di compiere l'attentato come gesto di pentimento per lavare la sua colpa, scelta non rara dei collaborazionisti.
Seguiranno polemiche, indagini interne, veleni. Jennifer Matthews, sposata e madre di tre figli, aveva cercato e ottenuto un incarico difficile in «territorio indiano» - alias zona ostile - nonostante avesse passato gran parte della sua carriera come analista. Storie del giorno dopo, tanto più aspre quando sono bruciate delle vite e a casa sono rimasti degli orfani.
Ayman al Zawahiri al zawahiri con bin laden il momento in cui biden ha autorizzato il raid contro al zawahiri raid per uccidere al zawahiri ricostruzione dell uccisione di al zawahiri jennifer matthews 2