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Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “la Stampa”
La parola «jet» è stata pronunciata. Giorgia Meloni, prima di lasciare il G7 in Giappone, ha aperto alla possibilità di addestrare in Italia i piloti ucraini che dovranno salire sugli F16 forniti dagli alleati europei e dagli Usa. E così, quella linea rossa tracciata da Lega e Forza Italia, che si sono sempre dette contrarie all'invio di caccia militari a Kiev, adesso sembra di colpo più vicina.
L'Italia nei suoi depositi militari «non ha F16, per cui non possiamo fornire velivoli», ricorda il vicepremier Antonio Tajani, ma questo non rasserena granché gli animi nella maggioranza. Chi è vicino a Silvio Berlusconi non nasconde che «il presidente ha sempre avuto un atteggiamento molto prudente rispetto all'invio dei jet e questo suo convincimento non è certo cambiato».
MATTEO SALVINI SILVIO BERLUSCONI - MEME BY ANDREA FEDERICO CECCHIN
Il Cav - spiegano fonti di FI - allarga la prospettiva oltre l'Italia: preferirebbe che «nessuno fornisse dei caccia a Kiev, per evitare una escalation militare e che il gioco di reazioni a catena possa sfuggire drammaticamente di mano». Altro punto debole, agli occhi di Forza Italia, è che la decisione non sia stata presa in seno alla Nato o all'Unione europea. […]
Il pericolo di un'escalation militare è da tempo condiviso da Matteo Salvini. Il leader della Lega in queste ore è rimasto in silenzio […] ma «non è un caso», fa notare chi gli è vicino, che mentre la premier offriva la sua disponibilità a partecipare all'addestramento dei piloti ucraini, Salvini salutava con entusiasmo la decisione di Papa Francesco di affidare al presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Zuppi, l'incarico di condurre una missione di pace che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina.
I RAPPORTI DI SALVINI E BERLUSCONI CON PUTIN - VIGNETTA ELLEKAPPA
«Una missione certamente difficile, delicata, ma fondamentale - diceva Salvini -. Papa Francesco conferma la propria saggezza». E «auguri di buon lavoro» a Zuppi.
Ecco, il «segnale inviato a Meloni», come lo definiscono nella Lega, non ha bisogno di un grande sforzo di interpretazione: Salvini, come Berlusconi, di jet militari preferirebbe non sentirne parlare.
L'addestramento dei piloti è cosa ben diversa dall'invio dei caccia, ma dai due partner di governo di Meloni viene visto come un altro passo in quella direzione.
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La contrarietà non è granitica, l'addestramento in sé potrebbe anche essere accettato, purché vengano date delle garanzie. La premier ha sottolineato come prima di offrire la nostra disponibilità all'addestramento dei piloti dovrà esserci un confronto con gli alleati. Un passaggio interno alla maggioranza e, assicura Tajani, «se verrà presa qualche decisione in merito, verrà informato il Parlamento». Forse, però, non basterà.
meloni mantovano
[…] gli uomini di Salvini e Berlusconi vorrebbero un confronto parlamentare prima di prendere una decisione, non dopo. […] Tappa fondamentale di questo percorso sarà la prossima riunione Nato dell'11 e 12 luglio. In vista di quell'appuntamento, gli alleati di Meloni premono per affrontare la questione. Per il prossimo G7, invece, si dovrà attendere giugno 2024, quando la riunione dei grandi della Terra […] si terrà in Puglia. E forse - come vociferano nel Palazzo - a Otranto, casa del fedelissimo sottosegretario di Meloni a palazzo Chigi, Alfredo Mantovano.
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volodymyr zelensky giorgia meloni berlusconi salvini INCONTRO ZELENSKY MELONI VISTO DA OSHO GIORGIA MELONI LICIA RONZULLI MATTEO SALVINI SILVIO BERLUSCONI BY MACONDO giorgia meloni LE VACANZE ROMANE DI ZELENSKY E MELONI - VIGNETTA BY GIANNELLI L ARMOCROMIA DI GIORGIA MELONI - DAL GIORNALONE - LA STAMPA LA POSTURA DI GIORGIA MELONI CON ZELENSKY SECONDO MANNELLI giorgia meloni volodymyr zelensky g7 hiroshima 1