GIORGIA SALARI NEI PANNI DELLA BOSCHI CON MARCO TRAVAGLIO SUL PALCO MARCO TRAVAGLIO IN COMPAGNIA DI GIORGIA SALARI PHOTO ANDREA ARRIGA
Da due mesi è Maria Elena Boschi. Per finta, ma nemmeno poi tanto visto che tutte le sue parti recitate sono, in realtà, discorsi pronunciati realmente dal Ministro delle Riforme. Lei è Giorgia Salari, bella attrice romana che interpreta la Boschi nello spettacolo-comizio teatrale di Marco Travaglio, Perché No: tutte le bugie del Referenzum. Capelli rossi per l'occasione, gonna abbastanza corta per mostrare le cosce (ricordate la vignetta del Fatto quotidiano sulla Boschi?), Giorgia-Maria Elena si confessa proprio al Fatto, spiegando di essere ormai "posseduta" dal ministro, dal suo accento toscano e dai suoi tic.
giorgia salari
Tra questi, dice, c'è "la ripetitività dei concetti espressi, quasi sempre accompagnati da un sorrisetto formale, in lei c'è qualcosa di affettato. Quando parla, ogni tot, pronuncia una delle sue parole chiave, una sorta di mantra per mantenere il filo logico del discorso. Una di queste è semplicemente". Però, sottolinea, ha evitato "il classico clichè del binomio bella-stupida. Lei stupida non è. Abbiamo lavorato sulla sua necessità evidente di apparire coma la prima della classe, infatti rimarca in continuazione: Ho una laurea in Giurisprudenza".
giorgia salari e marco travaglio (3)
Gli spettatori hanno apprezzato, per così dire: "I primi di agosto, a Bolgheri, alla fine si avvicina un signore e mi dice: È la prima volta nella mia vita che detesto un'attrice. Prego? Sì, non la sopporto, è identica alla Boschi". Del referendum la Salari dice poco, se non che l'ha colpita "la discrepanza tra come è stata scritta la riforma Boschi e come viene proposta; tra la non chiarezza degli articoli e la perenne semplicità da slogan pubblicitario. C'è una nevrosi del cambiamento per il cambiamento".
GIORGIA SALARI MARCO TRAVAGLIO SUL PALCO
Una cosa però l'ha delusa: "Da due mesi registriamo serate con mille, o duemila persone come a Savona, ma nessuno racconta nulla. Silenzio. A parte qualche giornale locale, e ogni volta mi chiedo il perché".