Filippo Facci per Liberoquotidiano.it
MOVIDA IN SALENTO
La notizia che il 18enne morto nella discoteca del Salento era «pulito» (niente droga: aveva un problema al cuore e non lo sapeva) ci lascia inceppati di fronte alla milionesima emergenza che ci siamo inventati: droga, discoteche e segnatamente «ecstasy», con paginate e reportage magari utili e interessanti ma sempre a proposito di un'emergenza che - ripetiamo - non c'è.
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E non perché il ragazzo del Salento in particolare non fosse drogato, ma perché i dati (che interessano poco) restano comunque quelli che sono: negli ultimi 16 anni, in Italia, i morti per droga sono calati dai 1.002 del 1999 ai 344 di oggi, ultime cifre disponibili secondo il Dipartimento delle Politiche Antidroga della presidenza del Consiglio; non solo: le droghe omicide (quando è statopossibileappurarlo con analisi tossicologiche) sono state nel 42 per cento dei casi l'eroina, nell'8,4 per cento la cocaina, nel 3,8 il metadone e solo nello 0,8 per cento altre droghe, tra le quali appunto l'ecstasy e dintorni.
LORENZO TOMA
La droga che uccide - sempre meno - è ancora la vecchia eroina, mentre «l’emergenza ecstasy» e la conseguente «emergenza discoteche», in definitiva, riguardano pochissime persone che peraltro sono molte meno di quanto accade nel resto d'Europa. Il Cororicò di Riccione, chiuso e rovinato, ringrazia. I lettori dei giornali ringraziano pure, visto che hanno dovuto sorbirsi allarmismi mediatici con strampalati commenti politici sparati assolutamente a caso.
LORENZO TOMA
Se non fosse che, purtroppo, è diventato un vizio: da una parte la percezione, dall’altra i dati. Il 9 gennaio 2014 il Corriere della Sera scrisse che gli omicidi in Italia erano calati ma lo scrisse così: «Nel 2013 sono stati 480: mai così dall'Unita d'Italia. La percezione, però, è che la violenza aumenti».
Ecstasy e cocaina piu usate in Europa che in oriente
Interessante: se la realtà è una e la percezione è un'altra, forse, c'entriamo noi giornalisti, a meno di credere che agli italianila percezione della violenza bussi alla porta. Poi - ricorderete - ci sono i suicidi: sono calati a loro volta, ma quelli associati alla crisi economica ebbero una tale enfasi - soprattutto nel 2013 - che nessuno avrebbe creduto che in realtà erano calati, com'era vero: e basti che nella florida Germania si suicidano il doppio che in Italia mentre nella disastrata Grecia, viceversa, poco più della metà.
LORENZO TOMA
In Italia, nel prospero 1987, si toglievano la vita più di 4mila persone l'anno, mentre oggi, con la crisi, meno di 3mila. Non sono questi - anche questi - dei dati che i giornalisti dovrebbero diffondere? Che razza di giornalismo stiamo facendo?
Di fatto è questo: pur di non perdere colpi (e copie) ogni tanto prendiamo qualche fenomeno sempre «notiziabile» (droga, omicidi, suicidi, stupri, incidenti sul lavoro, femminicidio, bullismo) che in qualsiasi momento possa prestarsi a montare campagne e allertare l'opinione pubblica e pressare i legislatori: anche se fosse un fenomeno in calo.
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Ecco, appunto, altro esempio celebre, altra emergenza pazzesca: gli stupri. Nel 2009 pareva che non si potesse più uscir di casa, i media erano scatenati e fu improvvisata anche una legge disgraziata (poi bocciata dalla Consulta, per fortuna) che prevedeva il carcere automatico per tutti i sospettati (solo sospettati) di violenza sessuale e pedofilia.
E invece, parentesi, era la classica bufera mediatica: sia perché molti degli accusati «a caldo» si rivelarono innocenti, sia perché gli stupri risultavano inferiori di numero agli anni precedenti. Omettiamo i dati per non farla lunga - già li scrivemmo - e tanto per far incazzare aggiungiamo un'altra celebre emergenza-bufala: il femminicidio.
cocorico di riccione
Da un paio d'anni viene descritto come un’emergenza sociale, ma è semplicemente falso. In Italia si uccidono meno donne rispetto a tutto l'Occidente e non perché siamo più evoluti, ma, paradossalmente, perché siamo più involuti: in Germania, Usa e Scandinavia gli omicidi tra uomini e donne tendono a equivalersi: l'Austria e la Finlandia - citiamo altri due Stati in cui la parità uomo-donna è palesemente superiore - hanno tassi di «femminicidio» tre volte superiori ai nostri.
serata in ecstasy
E i dati, anche qui, non celi siamo mica inventati: sono di Istat, Onu e ministero dell'Interno, anche se una come la presidente della Camera Laura Boldrini parlò di «escalation»: ma era solo quella delle sue sparate.
CORTELLESI NEL VIDEO SUL FEMMINICIDIO mdma