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    LA "ROSSA" E LA BIONDA - LA STORIA DI MONICA ZANETTI, PRIMA DONNA TECNICO DELLA FERRARI SOPRANNOMINATA “LADY F40”, COME IL MODELLO DI CUI SI È OCCUPATA. IL SUO RACCONTO: “HO INIZIATO NEL 1979, AVEVO 15 ANNI. ALLA PORCHE E MERCEDES COMINCIAVANO AD AVERE DONNE MECCANICI E NON VOLEVANO ESSERE DA MENO - NON ESISTEVA IL BAGNO PER LE DONNE. NON AVEVO PROBLEMI AD ANDARE IN QUELLO DEGLI UOMINI, L'IMPORTANTE ERA CHE NON ENTRASSERO: METTEVO FUORI QUALCUNO A FARE LA GUARDIA”


     
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    Estratto dell’articolo di Valentina Venturi per “il Messaggero”

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    «Se devo dire la verità non mi rendo conto di quello che ho raggiunto. Mi sono sempre e solo sentita di svolgere il mio lavoro. Non avrei mai creduto di arrivare fin qui». Incoscienza e dedizione sono i due termini che ben si addicono a Lady F40 Monica Zanetti, maranellese - per la precisione di Pozza, una frazione di Maranello - e ferrarista doc.

     

    Zanetti è stata la prima donna a far parte del team Ferrari oltre ad essere stata l'unica donna su quattro meccanici ad occuparsi della mitica F40. Il suo è stato a tutti gli effetti un lavoro pioneristico nell'industria automobilistica. A 60 anni, felicemente nonna, è stata insignita a Los Angeles del prestigioso premio "The Helene Awards".

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    […] In famiglia come reagivano?

    «Io dicevo: voglio lavorare con le automobili. A tutti mi rispondevano: per una donna è impossibile, puoi aspirare solo alla segreteria o in amministrazione. Non mi interessava stare in ufficio, ma se fosse stato l'unico modo per entrare, avrei accettato persino quello».

     

    Quando ha cominciato a lavorare in officina?

    «Stavo per iniziare la scuola professionale Ipsia di Maranello, ideata da Enzo Ferrari per dare una formazione ad un paese all'epoca di soli contadini, quando arriva una chiamata dell'ufficio del personale Ferrari.

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    Cercavano 3 ragazzi, tra cui una donna: alla Porche e Mercedes cominciavano ad avere donne meccanici e non volevano essere da meno. Ho accettato immediatamente. Ho iniziato nel febbraio del 1979 a 15 anni […]».

     

    Donna in un mondo maschile, oltretutto di motori

    «Dopo sono stata accolta a braccia aperte e mi hanno insegnato il loro mondo, devo tanto a questi uomini. Però all'inizio erano scettici, mi avevano preso sotto gamba. Tra loro commentavano: questa fa la fine delle altre.... Non capivano che il loro atteggiamento mi caricava, dentro di me mi ripetevo: potete fare quello che volete ma io non cedo».

     

    […]  Fine anni 70: non era usuale.

    «Allora Maranello era un paesino di 7 mila, forse 10 mila abitanti: pochissime donne lavoravano fuori casa».

     

    Qualche ricordo "scomodo"?

    «Non esisteva il bagno per le donne. Non avevo problemi ad andare in quello degli uomini, l'importante era che non entrassero: mettevo fuori qualcuno a fare la guardia».

     

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    Il passaggio alla mitica "F40" quando è avvenuto?

    «A 24 anni, era il 1987. Dell'F40 dovevo seguire il montaggio e l'assemblaggio delle parti di carrozzeria, interne ed esterne. La Ferrari F40 venne chiamata così perché nel 1987 ricorrevano i quarant'anni dalla prima macchina da corsa e fu l'ultima che vide in vita Enzo Ferrari, progettata dal Drake e dall'ingegnere Materazzi». […]

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