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    LA VENEZIA DEI GIUSTI - ESATTAMENTE COME SI PENSAVA, HA VINTO IL LEONE D’ORO, E GIUSTAMENTE, “POOR THINGS” DI YORGOS LANTHIMOS CON EMMA STONE. E ORA NAVIGHERÀ VERSO GLI OSCAR. ERA NETTAMENTE IL FILM PIÙ ORIGINALE DELLA MOSTRA E QUELLO SCRITTO MEGLIO - A “IO CAPITANO” DI MATTEO GARRONE VA IL LEONE D’ARGENTO PER LA MIGLIORE REGIA E IL PREMIO MARCELLO MASTROIANNI AL GIOVANE PROTAGONISTA, SEYDOU SARR. UN FILM CORAGGIOSO, DI GRANDE UMANITÀ, E DI GRANDE MESSA IN SCENA, ASSOLUTAMENTE NON RETORICO... VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    leone d'oro a yorgos lanthimos leone d'oro a yorgos lanthimos

    Venezia 80. Chi ha vinto? Esattamente come si pensava, e si diceva già da parecchi giorni, ha vinto il Leone d’Oro, e giustamente, “Poor Things” di Yorgos Lanthimos con Emma Stone. E ora navigherà verso gli Oscar. Era nettamente il film più originale della Mostra. E quello scritto meglio.

     

    Ma trionfa anche il cinema dedicata alla realtà e ai grandi temi, importanti, legati all’immigrazione. A “Io capitano” di Matteo Garrone va il Leone d’Argento per la Migliore Regia e il premio Marcello Mastroianni al giovane protagonista, Seydou Sarr. Un film coraggioso, di grande umanità, e di grande messa in scena, assolutamente non retorico, già in sala, che speriamo il pubblico vada a vedere. A Agnieszka Holland e al suo “Green Border”, perfetta ricostruzione del disastro umanitario dei migranti intrappolati tra Bielorussia e Polonia, va il più che meritato Premio Speciale della Giuria. Il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria va al celebrato Ryusuke Hamaguchi per l’ambientalista militante operistico “Evil Does Not Exists”.

     

     

    premio regia a matteo garrone premio regia a matteo garrone

     

    Alla protagonista di “Priscilla” di Sofia Coppola, prodotto da Lorenzo Mieli, la minuscola Cailee Spaeny va il premio come miglior attrice. In molti avrebbero preferito le più glamour Emma Stone (“Poor Things"), Carey Mulligan (“Maestro”) o Jessica Chastain (“Memory”), ma non era affatto un ruolo facile. Pienamente d’accordo tutti per il premio al favoloso Peter Sarsgaard protagonista di “Memory” di Michel Franco. La migliore sceneggiatura va al confuso “El Conde” di Pablo Larrain, che lo ha scritto con Guillermo Calderon, prodotto da Netflix, dove Pinochet è rappresentato come un vampiro assetato di sangue giovane.

    matteo garrone premiato a venezia matteo garrone premiato a venezia

     

    A Orizzonti vince il premio maggiore l’impegnativo ma solidissimo film ungherese “Explanation for Everything” di Gabor Reisz, che verrà distribuito anche in Italia. Gli italiani non vincono per il miglior film, ma vincono parecchio, tra il premio speciale all’opera prima di Alain Parroni “Una sterminata domenica” e ben due premi con “El Paraiso” di Enrico Maria Artale, la sceneggiatura e la migliore attrice, la colombiana Margarita di Francisco, che fa la madre narcotrafficante di Edoardo Pesce.

     

    La miglior regia va a Mika Gustafson per “Paradise Briner”, mentre il premio per il miglior attopre va al mongolo Targel Bold Erdente per “City of the World”

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