peter sarsgaard jessica chastain memory
Marco Giusti per Dagospia
Ci volevano Michel Franco, di solito regista non così facile alle emozioni, e una favolosa coppia inedita come quella formata da Jessica Chastain e Peter Sarsgard con questo "Memory", per farci riprendere proprio l'ultimo giorno da un concorso che nel finale stava davvero sbandando tra film lunghi, noiosi e mal strutturati. "Memory" è una grande storia d'amore romantica e commovente fra due anime ferite, il Saul di Peter Sarsgard che ha perso gran parte della memoria recente e è considerato malato di demenza, e la Sylvia di Jessica Chastain, ex alcolista, abusata da ragazzina, che ha rotto da anni con la madre, Jessica Harper.
jessica chastain memory
Silvia, che lavora in un centro per malati di mente e vive con la figlia adolescente Anna, incontra Saul a una festa e, dopo essere stata eseguita da lui e averlo scambiato per un suo molestatore giovanile, la memoria..., non solo deciderà di assisterlo. Ma si innamorerà di lui. Un po' come in "Non torno a casa stasera"/"The Rain People" di Coppola dove Shirley Knight, mal sposata in fuga si immemorabile del ritardato James Caan, il meccanismo della storia romantica accade inaspettatamente, e proprio per questa fa breccia anche nei più duri cuori cinefili.
Anche se Franco si ostina nei giochi di memoria che turbano i due personaggi e gioca con l'intelligenza dello spettatore, a vincere è proprio il cuore della storia d'amore. Così elementare. Come intelligenza di messa in scena, struttura narrativa e interpretazione tra i migliori se non il miglior film che ho visto a Venezia. Spero che vinca qualcosa.
peter sarsgaard jessica chastain memory peter sarsgaard jessica chastain memory