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    LE ESITAZIONI DEL GOVERNO MELONI SUL PNRR FANNO SUSSULTARE ANCHE IL SEMPRE MITE GENTILONI – IL COMMISSARIO EUROPEO ALL’ECONOMIA FA FINTA DI RASSICURARE L’ITALIA SULLA TERZA RATA DEL RECOVERY FUND (CHE ANCORA NON SI VEDE): “CI SONO RITARDI, MA LE AUTORITÀ ITALIANE SONO CONSAPEVOLI DELL’IMPORTANZA DEL PIANO”. POI PERÒ AFFONDA: “QUESTA DOVREBBE ESSERE LA PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE DELL’ITALIA…”


     
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    Estratto dell’articolo di Emanuele Bonini per www.lastampa.it

     

    giorgia meloni con paolo gentiloni giorgia meloni con paolo gentiloni

    Recovery Fund, la terza rata da 19 miliardi di euro ancora non si vede. Commissione europea e governo italiano continuano il loro confronto, e il periodo di attesa si allunga. A Bruxelles non ci si sbilancia. […]

     

    Da Firenze, dove si trova per partecipare allo State of the Union, il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, cerca di rassicurare. E’ vero, riconosce, «ci sono ritardi tecnici, ma lo stesso è accaduto anche con altri Paesi». […]

     

    Un modo per tranquillizzare, quello di Gentiloni, che non mette in discussione la serietà del Paese. «Le autorità italiane sono consapevoli dell’importanza» dell’attuazione del piano nazionale per la ripresa (Pnrr), dice il componente italiano del collegio dei commissari. Che poi però affonda. «Questo dovrebbe essere la preoccupazione principale dell'Italia»

     

    Non è la prima volta che Gentiloni richiama all’ordine. Lo aveva già fatto a metà marzo. […] Oggi […] ribadisce il concetto senza però entrare nel merito […]. A Meloni però ricorda che la scadenza per usare i fondi dell’Ue è e resta il 2026, ed «è nell’interesse comune spendere questi soldi».

    PAOLO GENTILONI COMMISSIONE EUROPEA PAOLO GENTILONI COMMISSIONE EUROPEA

     

    Ci sono 191,5 miliardi di euro tra garanzie (68,5 miliardi) e prestiti. «Sono tanti» da spendere in poco tempo, riconosce Gentiloni, ma questo non può essere una scusa. «Se la mettiamo in termini relativi, di risorse in rapporto al Prodotto interno lordo, ci sono Paesi membri che hanno ricevuto anche di più» dell’Italia. Tradotto: lavorare. Per la terza rata in sospeso, e per le prossime.

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