“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
lucio caracciolo foto di bacco
In un articolo stranamente pirotecnico per i canoni della geopolitica di cui è maestro, Lucio Caracciolo si fa scoppiare qualche petardo tra i piedi. Scrive sulla Stampa: «Sragionamenti bellicosi che passano quali banalità nella mediosfera e vi si autoalimentano.
Siamo in piena nevrosi da incertezza strategica, che nei riti di passaggio può inclinare all’idiozia del brevissimo termine. La deflazione del potere egemone genera inflazione delle paure collettive. Espressa nella tirannia delle piccole decisioni o tragedia dei beni comuni: cumulo di scelte frenetiche di soggetti singoli, fuori contesto, volte al presunto interesse immediato, che sfocia in esiti non voluti».
NOSTRADAMUS
Nostradamus era più facile da decifrare. Per esempio: dove sta la mediosfera, una terra secondo Caracciolo famosa per gli «sragionamenti»? In mezzo alla sfera? Ma in che punto, precisamente?
Caracciolo intendeva forse, ruotando la sua cultura come fa il pavone con le piume della coda, tirare in ballo non la mediosfera bensì la mediasfera. Come insegna la Treccani: «Mediasfèra s. f. – Nella riflessione del teorico francese Régis Debray elaborata a partire dal testo Vie et mort de l’image (1992; trad. it. 1999), concetto (médiasphère) che descrive in generale l’ambiente dei media che caratterizza un’epoca».
LUCIO CARACCIOLO
Sbaglia dunque la vocale di mediasfera, trasformandola in mediosfera. Ma sbaglia pure l’accento quando scrive che «Jefferson ha emendato sè stesso». O non si mette l’accento, secondo la regola che c’impartivano alle elementari, oppure, se si mette come cominciò a fare contagiosamente Oriana Fallaci, dev’essere acuto: sé.
Peraltro quando il compianto linguista Luca Serianni tenne la sua ultima lezione all’Università La Sapienza di Roma, il giorno in cui lasciò la cattedra per andare in pensione, ribadì «la propria unica, inderogabile pretesa sugli studenti: che scrivano “sé stesso” con l’accento». Quello giusto, però.
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RIPETIZIONE NELL EDITORIALE DI MATTEO RENZI SUL RIFORMISTA
Incipit dell’editoriale di prima pagina sul Riformista, a firma del direttore Matteo Renzi: «Anche oggi mi presenterò in Tribunale, a Firenze, nell’ambito Anche oggi mi presenterò in Tribunale, a Firenze, nell’ambito del “processo Open”». Titolo: «Open to meraviglia». Siamo d’accordo.
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Concita De Gregorio sulla Repubblica: «Sulla piazza in cui i bambini cantano affacciano le finestre di quella che fu la casa di Hirschmann a Ventotene nei primi anni Quaranta: era di nazionalità tedesca, non era confinata ed era libera di muoversi». Più che una casa, una roulotte. Targata Berlino o Francoforte?
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concita de gregorio
Il senatore Enrico Borghi spiega le ragioni del suo passaggio dal Pd a Italia viva con un articolo affidato a Linkiesta: «C’è una sinistra che vede il Pd del Lingotto come un errore, un tradimento, una amalgama non riuscita».
Restiamo a bocca aperta come dal dentista. Lo Zingarelli 2024, con una «Nota d’uso» che precede il significato del lemma, sottolinea che «amalgama è un sostantivo maschile: si scrive perciò “un amalgama”; sono invece scorretti “una amalgama” o “un’amalgama”».
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enrico borghi
Su Domani, in un dotto articolo che tratta del Codice Sassoon, presentato dalla casa d’aste Sotheby’s come il più antico manoscritto completo della Bibbia ebraica (risalirebbe agli inizi del X secolo), lo storico Giovanni Maria Vian cita «David Solomon Sassoon, nipote del capo della comunità ebraica di Baghdad (poi di Bombay)» e lo definisce «rampollo della ricchissima dinastia dei “Rotschild d’oriente”».
Grafia scorretta: la celebre casata si chiama Rothschild, con una h dopo la t. Inoltre Vian afferma che «la quotazione di questo splendido codice medievale è fra i 30 e i 50 milioni di dollari, una cifra enorme, mai raggiunta da un libro».
Codice Sassoon
Non è esatto: in quella fascia di prezzo si situava anche il Codice Leicester di Leonardo da Vinci, messo in vendita dal miliardario Armand Hammer, che Bill Gates si aggiudicò nel 1994 per 30,8 milioni di dollari in un’asta a New York, superando l’offerta dell’italiana Cariplo.
Solo che, tenuto conto dell’indice d’inflazione, la somma sborsata dal patron della Microsoft oggi equivarrebbe a oltre 64 milioni di dollari, quindi ben più del Codice Sassoon.
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roman polanski
«Io e Polanski siamo stati assaltati dalle femministe, ci siamo guardati: “Tua nonna è morta ad Auschwitz, mia nonna a Treblinka, se ci avessero detto che nel 2020 saremmo finiti chiusi in una camionetta con fuori donne coperte di sangue che gridano ‘riaprite le camere a gas’ non ci avremmo creduto”».
Così Luca Barbareschi ad Arianna Finos in un’intervista sulla Repubblica. In realtà, non fu la nonna bensì la madre di Roman Polanski, Bula Katz-Przedborska, cattolica di origini ebraiche, a morire nel campo di sterminio di Auschwitz, dove giunse incinta e fu subito avviata alle camere a gas, come racconta lo stesso regista nella sua autobiografia edita da Bompiani nel 1984. Il padre venne invece deportato a Mauthausen, ma sopravvisse.
Corriere di Bologna, vino e champagne
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Titolo dal sito del Corriere di Bologna: «Bologna, fallimento Osteria dei Poeti: all’asta tremila bottiglie di vino e champagne, centinaia in fila». Lo Champagne che cosa sarebbe se non un vino, che prende il nome dalla regione francese in cui viene prodotto?
MATTEO RENZI A CINQUE MINUTI CON IL RIFORMISTA emmanuelle seigner luca barbareschi morgane polanski foto di bacco