Estratto dell'articolo di Umberto Aime per “il Messaggero”
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In Costa Smeralda si arricchisce di nuovi particolari il mistero del naufragio del supermotoscafo Amore, finito domenica scorsa contro gli scogli dell'isolotto Li Nibani, davanti al golfo del Pevero, con la prua sventrata.
Nell'incidente è morto l'imprenditore inglese Dean Kronsbein, 61 anni, celebrato di recente dal Financial Time come il re delle protesi sanitarie, e sono rimaste ferite la moglie e la figlia, ricoverate in gravissime condizioni all'ospedale di Olbia. Anche un altro maximotoscafo sarebbe stato coinvolto nell'incidente, ancora non si sa bene come.
È lo Sweet dragon della famiglia Berlusconi. Fino a poche ore fa lo skipper dello Sweet era stato salutato come il salvatore delle sei persone a bordo, più la vittima, dell'imbarcazione Amore. Ma adesso anche lui è finito sul registro degli indagati della Procura di Tempio per omicidio colposo e lesioni. Sono gli stessi reati già contestati al comandante del motoscafo Amore: Mario Lallone, residente a Roma.
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LA DINAMICA
Da una prima ricostruzione, proprio Lallone avrebbe dichiarato al pm di aver dovuto modificare all'improvviso la rotta e accostarsi agli scogli, per non essere speronato da un altro yacht. Da giorni la Capitaneria di Porto è alla ricerca della seconda imbarcazione che avrebbe provocato il pericoloso cambio di rotta e, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe averla identificata proprio nello Sweet della famiglia Berlusconi.
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