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    È STATO UN ERRORE UMANO? – A CAUSARE L’INCIDENTE DEL FRECCIAROSSA DERAGLIATO A LODI È STATO UNO SCAMBIO CHE DOVEVA ESSERE CHIUSO E INVECE È STATO TROVATO APERTO DAL TRENO, CHE STAVA VIAGGIANDO A 290 KM/H – LA PRIMA CARROZZA SI È STACCATA IN VELOCITÀ CAUSANDO LA MORTE DEI DUE MACCHINISTI. LE ALTRE SI SONO SGANCIATE MA HANNO FRENATO DA SOLE. CI SONO 31 FERITI – VIDEO


     
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    Monica Serra per www.lastampa.it

     

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    Il treno Frecciarossa Mille partito questa mattina alle 5,10 da Milano in direzione Salerno, è deragliato alle 5,30 a Ospedaletto Lodigiano, nei comune di Lodi. Due le vittime (Mario di Cuonzo, 59 anni, e Giuseppe Cicciù, di 52, i macchinisti alla guida del convoglio) e 25 i feriti che sono stati soccorsi da Vigili del Fuoco, ambulanze ed elisoccorso e sono stati smistati negli ospedali di Lodi, Codogno, Piacenza e Pavia. Le persone a bordo del treno AV 9595 erano in tutto 33 fra utenti e personale ferroviario. La peggio l’hanno avuta proprio i due uomini nella carrozza motrice. Grave ma non in pericolo di vita, anche un addetto delle ferrovie in servizio a bordo.

     

    A causare l’incidente – conferma il procuratore di Lodi, Domenico Chiari – è stato lo scambio ferroviario al chilometro 166+771. Scambio che doveva essere chiuso, invece è stato trovato aperto dal Frecciarossa che viaggiava oltre 290 chilometri all’ora. In quel punto il treno è deragliato. La prima carrozza si è staccata in velocità.

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    Sulla massicciata ha incontrato qualche ostacolo. Uno dei due carrelli con le ruote ha sfondato il casotto delle ferrovie sulla sinistra. E, proprio lì accanto, è finita la corsa della motrice. Anche la seconda carrozza si è ribaltata sul fianco destro. Il resto del convoglio ha proseguito la corsa per qualche decina di metri, fermandosi senza grandi danni, oltre ai segni delle pietre e delle schegge su carrozzeria e finestrini. 

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    In queste immagini esclusive ottenute da La Stampa, girate all'alba del 6 gennaio poco dopo il deragliamento del treno Milano-Salerno, è possibile vedere gli effetti del tragico impatto del carrello della motrice contro il casotto delle Ferrovie a Ospedaletto Lodigiano. Le ruote della carrozza incastrate nel muro dell'edificio, distanti decine di metri dal resto della motrice, dimostrano la grandissima potenza dello scontro in cui hanno perso la vita i due macchinisti, Mario di Cuonzo e Giuseppe Cicciù. Il deragliamento del Frecciarossa 1000 è avvenuto a 298 km/h alle 5,30. Il convoglio era partito da Milano appena 20 minuti prima. La causa dell'incidente è riconducibile al mancato riallineamento dello scambio ferroviario dopo i lavori di manutenzione avvenuti nella notte.

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    Il treno è un Etr 400 composto da otto carrozze, ognuna delle quali ha una trazione nei carrelli fatti di 4 ruote.  Il mezzo è dotato di un sistema di sicurezza che prevede che le carrozze possano sganciarsi una dall’altra con un proprio dispositivo di frenaggio.

     

    Questo ha evitato che il treno proseguisse la sua corsa:  le altre carrozze si sono sganciate, ma hanno frenato da sole. E il punto di sgancio, per la velocità a cui andava treno, si troverebbe alcune centinaia di metri prima del punto di impatto col casotto.  Nelle carrozze coinvolte, le prime tre, viaggiavano in tutto 4 persone, due nella prima, una nella seconda e un’ultima nella terza.

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    In un comunicato Rete ferroviaria italiana (Rfi) ha reso noto fin da stamane che «dalle 5.30 di oggi la circolazione è sospesa sulla linea AV Milano - Bologna . Tutti i treni, in entrambe le direzioni sono stati instradati sulla linea convenzionale Milano-Piacenza con ritardi anche di 60 minuti».

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