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    VIALE DEL TRAMONTO – L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI ALSTOM MICHELE VIALE È INDAGATO PER IL DERAGLIAMENTO DEL FRECCIAROSSA DI LEDI - PER L’INCIDENTE C’È L’IPOTESI DI UN DIFETTO DI FABBRICAZIONE DELL’ATTUATORE DELLO SCAMBIO, PRODOTTO DALLA SOCIETÀ FRANCESE NELLO STABILIMENTO DI FIRENZE – ORA È ALLERTA IN TUTTA ITALIA ED EUROPA. MA QUANTI SCAMBI UGUALI CI SONO IN GIRO?


     
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    Monica Serra per “la Stampa”

     

    il frecciarossa deragliato a lodi il frecciarossa deragliato a lodi

    Non fu soltanto un «errore umano». L' attuatore dello scambio numero 5 che gli operai di Rete ferroviaria italiana hanno sostituito la notte prima del disastro aveva un difetto strutturale. Per questo la procura di Lodi ha deciso di indagare anche Michele Viale, l' amministratore delegato di Alstom Ferroviaria che lo ha costruito.

    Michele Viale 1 Michele Viale 1

     

    Il suo è solo il primo dei nuovi nomi che finiranno nel fascicolo d' inchiesta: quelli di chi ha avuto un ruolo nella produzione del componente fallato. Nella sede fiorentina del colosso francese, infatti, è stato fabbricato quell' attuatore, ossia il pistone idraulico che muove il deviatoio governato da un sistema elettrico e da impulsi che si propagano per tutta la rete. Subito gli inquirenti hanno avvisato l' Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie, che ha annunciato una «procedura di safety alert», per allertere tutte le National Safety Authority dell' Unione europea, «appena saranno noti gli estremi di questo componente o del lotto di fabbricazione».

     

    giuseppe cicciu' giuseppe cicciu' mario dicuonzo mario dicuonzo

    Lo ha detto ieri, in audizione davanti alla commissione Lavori pubblici del Senato, il presidente dell' Ansf, Marco D' Onofrio, che ha spiegato come le prove effettuate da investigatori e consulenti tecnici abbiano dimostrato «un' inversione dei cablaggi interna al dispositivo». Ma questo, sottolinea D' Onofrio, «non giustifica tutto». Perché, come si legge nella sua relazione, «il deviatoio è rientrato in esercizio senza il controllo tecnologico effettivo della sua posizione reale». E quindi, «il treno 9595 è stato autorizzato al movimento in Full Supervision alla massima velocità di linea con la mancanza o comunque l' inefficienza dei collegamenti di sicurezza tra il sistema di segnalamento e il deviatoio» richiesti dal regolamento dell' Agenzia.

    Michele Viale Michele Viale

     

    I lavori di manutenzione, infatti, si sono conclusi alle 3. 45 del mattino. E - come è scritto nel fonogramma che ha dato il via libera - il deviatoio è stato riconsegnato in posizione normale ma disalimentato. «Segno - spiega D' Onofrio - che qualcosa non è andato nel verso giusto». Gli inquirenti, infatti, ipotizzano che almeno i due operai (caposquadra e collega più giovane) che quella notte hanno sostituito l' attuatore avrebbero manovrato lo scambio da remoto, cioè dal «posto movimento» della palazzina Rfi su cui si è poi schiantata la locomotiva del Frecciarossa, senza effettuare ulteriori controlli sulla sua reale posizione. Solo ipotesi, per il momento, che la consulenza tecnica affidata agli ingegneri Roberto Lucani e Fabrizio D' Errico, e le indagini degli investigatori della Polfer, diretti da Marco Napoli e Angelo Laurino, potranno chiarire. Nel frattempo il procuratore Domenico Chiaro che indaga per disastro ferroviario, omicidio e lesioni, tutti a titolo colposo, sta valutando altre posizioni all' interno di Alstom.

     

    frecciarossa deragliato a lodi 3 frecciarossa deragliato a lodi 3

    Ma quanti scambi ferroviari simili a quello che ha causato il deragliamento del Frecciarossa 1000, la morte dei macchinisti Giuseppe Cicciù e Mario Dicuonzo e il ferimento di trentuno persone ci sono in Italia? Alla domanda Rfi non ha voluto rispondere, spiegando che «c' è un' indagine in corso e dati e dettagli di questo tipo sono stati forniti alla magistratura». Ma, anche se l' allerta è massima, spiega una fonte investigativa, in questo momento sarebbe «da escludere un pericolo per la sicurezza della circolazione ferroviaria».

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