Da "L'Attimo Fuggente" - la trasmissione di Luca Telese e Giuliano Guida Bardi su “Giornale Radio”
LUCA TELESE - GIULIANO GUIDA BARDI - L ATTIMO FUGGENTE - GIORNALE RADIO
Quanti insulti le sono arrivate dopo la sua frase choc sul caso Giulia Cecchettin, quella in cui diceva che 50 anni fa si sarebbe sposata con Filippo e non sarebbe stata uccisa?
Tanti! Ma io sono una storica e quindi penso che esista una storia. La rivolta delle donne, l’unica rivoluzione vincente dell’epoca contemporanea, ha avuto uno sviluppo secolare. Anche di conflitti e drammi. Non è vero che c’è il patriarcato che uccide Giulia. Anzi, è proprio la fine del patriarcato che ha ucciso Giulia. Finché c’era il patriarcato le donne cercavano di sembrare obbedienti accanto agli uomini.
E oggi?
Oggi le donne non si pentono di far capire che sono più brave degli uomini e di far capire che possono benissimo vivere senza gli uomini. Questa è una novità sconvolgente, perché per 2000 anni le donne hanno potuto sopravvivere solo se avevano un uomo accanto. Dovevano essere protette da una figura maschile, anche se quest’uomo valeva pochissimo e loro valevano molto di più. Tutto questo è finito da decenni.
lucetta scaraffia
Invece cosa sarebbe accaduto 50 anni fa?
50 anni fa era una data che ho indicato in modo simbolico.
Nella sua frase c’era un elemento molto forte: l’idea che la fragilità, simbolicamente raccolta nella figura di Filippo, sarebbe stata pagata con un sacrificio della donna.
Sì, perché le donne si sono sempre sacrificate per tenere in piedi gli uomini, anche psicologicamente. Pensate a una Giulia che non fa l’Università, che magari non era più tanta contenta di essere fidanzata con Filippo, ma nel paese sapevano tutti che era la fidanzata di Filippo.
filippo turetta giulia cecchettin
Quindi anche i costi di reputazione, se lei lo avesse lasciato, sarebbero stati molto gravi. Cosa avrebbe fatto Giulia? Le conveniva sposare Filippo, che aveva grandi fragilità che lei avrebbe dovuto sopportare per tutta la vita. Avrebbe avuto dei figli e non sarebbe stata una donna infelice.
Avrebbe riversato nella maternità la sua sofferenza?
Sì. Tante donne hanno fatto quello. Ma a un certo punto Giulia ha detto no. E Filippo è crollato.
Lei ritiene che in questo momento storico esista nella società un problema di patriarcato?
Il mondo sta cambiando. Il patriarcato non è ancora venuto meno, ma sta scomparendo velocemente. Le ragazze sono quelle che si laureano prima degli uomini, che nel lavoro superano gli uomini. Purtroppo, ancora, a parità di ruolo le donne prendono salari inferiori rispetto agli uomini. Questa è un’ingiustizia enorme.
Allora c’é ancora?
LA RICOSTRUZIONE DELLA SERA IN CUI E' SCOMPARSA GIULIA CECCHETTIN
C’è, ma è in via di cambiamento. Ci sono donne che accettano di prendere un salario più basso ma comandano. È una lotta per il potere, non solo per i soldi. Abbiamo un presidente del Consiglio donna, la segretaria del PD donna. La società italiana sta evolvendo molto rapidamente. Però si tratta si un fenomeno durato 2000 anni che non può sparire in tre minuti. La lotta è in corso.
Cacciari a 8 e mezzo ha detto che da 200 anni il patriarcato è in crisi da 200 anni….
LUCETTA SCARAFFIA
Sono d’accordo con lui. L’ho detto: è proprio il fatto che è il patriarcato che sta finendo che provoca queste morti. Ma io non parlo dei libri, come lui ha fatto con Madame Bovary, che hanno cominciato a far sognare alle donne un mondo di libertà. Io calcolo come inizio della fine del patriarcato l’approvazione di provvedimenti legislativi che assicurano una tutela specifica alle donne.
Allude alla legge sul divorzio in italia?
No, penso intanto alla legge sul voto alle donne del 1946. O ai provvedimenti in materia di diritto del lavoro, quando hanno cominciato ad esserci dei lavori per le donne, neutri. Una volta alcuni lavori erano riservati agli uomini, altri alle donne. È un grande risultato che siano intercambiabili donne e uomini negli stessi ruoli. Questi sono i concreti passi in avanti di fine patriarcato.
GIULIA CECCHETTIN E FILIPPO TURETTA
Che effetto le ha fatto sentire il veemente attacco di Papa Francesco contro il patriarcato?
Mi ha dato molto fastidio. Nella Chiesa si accumulano, da molti anni, violenze e abusi contro le donne che non vengono mai puniti. Finché non vengono ascoltate le donne che subiscono gli abusi e non vengono puniti gli abusi, la Chiesa non può e non deve dire una sola parola contro il patriarcato. Deve stare zitta e chiedere scusa.
Alcune donne dicono che la vera colpa di tante donne è sostenere oggettivamente la cultura patriarcale senza averne piena consapevolezza. Si sente parte di questa accusa?
Assolutamente no. Io combatto da tutta la vita contro quella che loro chiamano “cultura patriarcale”. Penso che queste donne siano molto confuse, non conoscano la storia, della Chiesa e della società. Purtroppo oggi i giovani sono molto ignoranti. Invece è fondamentale conoscere quello che è successo per capire cosa sta succedendo oggi, cosa è questo cambiamento.
filippo turetta
In cosa sbagliano?
Intanto non dicono mai niente contro l’Islam, contro i paesi islamici, contro l’Iran.
Contro l’Iran sì…
Solo qualche manifestazione recente. Ma prima non c’è stata alcuna vera mobilitazione. Sono almeno 4-5 anni che c’è la lotta delle donne iraniane e non ho mai visto in Italia un vero schieramento forte e duro delle giovani femministe a favore delle donne iraniane.
Professoressa, la sorella di Giulia, e con lei tante donne, dice: “Tutti i maschi devono chiedere scusa per il patriarcato” e “tutti gli uomini hanno commesso almeno una volta un gesto di sopraffazione contro la donna”. Concorda?
Penso che sia esagerato e ridicolo dire queste cose. Ci sono state donne che hanno atteggiamenti di sopraffazione verso gli uomini. Dovrebbero capire che è una guerra in corsa, in cui anche le donne stanno combattendo, e combattono duro. È giusto sostenere le donne, dire quello che manca alla parità delle donne. Ma colpevolizzare gli uomini, no. C’è una cultura del politicamente corretto per cui tutti gli esseri umani sono colpevoli e ci sono solo vittime e colpevoli. Io a questa cultura non voglio aderire.
lucetta scaraffia foto di bacco
Cosa c’è oltre le vittime e i colpevoli?
C’è una guerra in corso, in cui le donne non sono più vittime. Le donne hanno vinto battaglie importanti, come il riconoscimento del diritto della vittima di stupro di avere giustizia, di parlare. Le donne stanno cambiando la società in meglio, questo è molto importante. Dobbiamo riconoscere quello che fanno di positivo le donne, non dipingerle solo come vittime del patriarcato. Il patriarcato non esiste più, ci sono solo dei colpi di coda.
In quelli che lei chiama colpi di coda del patriarcato, quanto le donne sono responsabili della trasmissione di quella cultura?
FILIPPO TURETTA
Alcune donne lo sono. Adesso un po’ meno, ma in passato c’erano molte madri, nonne, sorelle, che con forza trasmettevano i valori culturali del patriarcato per paura, per incapacità di capire cosa stesse accadendo.
Oggi molto meno perché c’è una società esterna che spinge le donne a raggiungere il potere, a realizzare sé stesse professionalmente, anche a liberarsi sessualmente. Qualsiasi ragazza non vive più immersa in un ambiente di valori patriarcali. Gli unici che trasmettono i valori patriarcali sono i video pornografici. Quello è un aspetto che andrebbe controllato e affrontato.
Cosa pensa della polemica Gruber-Meloni, tra accuse di patriarcato e foto di famiglia?
LA RICOSTRUZIONE DELL OMICIDIO DI GIULIA CECCHETTIN
Intanto il fatto che la Meloni sia stata segretaria di un partito di destra, tradizionalista, significa che il mondo è cambiato. Questa donna ha nel suo curriculum una serie di esperienze e un percorso matriarcale. La Gruber ha fatto confusione tra ideologia e realtà. Un conto è aderire a un’ideologia femminista, cosa che la Meloni non fa, un conto è essere oggettivamente una donna che segna il cambiamento storico delle donne. Sono due cose differenti.
Quindi la Meloni è oggettivamente matriarcale?
Sì. È frutto della rivoluzione femminista. Può piacerci o no ma è così.
giulia cecchettin e filippo turetta 1
Accusano la Meloni di non promuovere le donne e che l’unica donna che promuove è sé stessa.
Come se gli altri partiti promuovessero le donne… Anche nel PD le donne sono in minoranza. Fanno finta di promuovere le donne, ma non lo fanno davvero. La politica è in mano agli uomini, la Meloni ha a che fare con il suo passato, con il suo partito, con chi l’ha aiutata. La politica ha delle leggi interne che vanno al di là delle ideologie delle donne. Certo, sarebbe bello se agevolasse di più le donne…
Beh, professoressa, se non è patriarcato questo in cui la politica è declinata tutta al maschile!
Ma non è patriarcato. La politica è uno dei settori più lenti, perché è potere: gli uomini fanno più resistenza nei luoghi di potere. Il PD, per esempio, ha mai proposto una donna come presidente del Consiglio o presidente della Repubblica? Alcune donne sarebbero state ottime candidature, ad esempio la Finocchiaro sarebbe stata un’ottima presidente della Repubblica. Qualche partito le ha mai proposte? No, nessuno. Non c’è destra e sinistra. Significa che il potere, in politica, finché è in mano agli uomini è difficile che si apra alle donne. Però ci sono donne che si sono fatte strada comunque come la Meloni, che ha aperto la pista alla Schlein: se non fosse stata eletta la Meloni, la Schlein non sarebbe mai diventata segretaria del PD.
giulia cecchettin e filippo turetta 2 giulia cecchettin