MASSIMO DALEMA - FONDAZIONE DEGLI STUDI PROGRESSISTI
1 - IMBARAZZO NELLA SINISTRA "VICENDA SGRADEVOLE" "MA È UNA PERSONA ONESTA"
Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”
(…) Una cosa è certa: neppure una, tra le cinque fondazioni italiane collegate al Feps - l' agenzia culturale del Pse - il 30 marzo scorso ha votato contro la mozione che prevede una causa civile nei confronti di Massimo D' Alema.
PIERO FASSINO MASSIMO DALEMA
La maggior parte di esse ha preferito astenersi o non partecipare al voto, mentre la fondazione Socialismo guidata dall' ex senatore Gennaro Acquaviva si è espressa a favore, assieme ad altre 22 analoghe realtà europee (…).
(…) La Fondazione Gramsci si è astenuta «per rispetto nei confronti di D' Alema - dice il presidente Silvio Pons - e della stessa fondazione. (…)
bettino craxi massimo dalema
Il Cespi, di cui fanno parte Piero Fassino e l' ex ministra Linda Lanzillotta, si sarebbe astenuto ma non c' è conferma ufficiale.
Così come la fondazione Italiani Europei, guidata proprio da D' Alema. E nel cui board c' è Ugo Sposetti, già tesoriere dei Ds: «Le cose scritte su di lui sono volgarità».
2 - VADO AL MASSIMO
Mattia Feltri per “La Stampa”
MASSIMO DALEMA GIANNI CUPERLO
No, io non ci credo. Sentite qua: la Fondazione dei socialisti europei, in cui si raccolgono le migliori fondazioni progressiste del continente, chiede indietro a Massimo D' Alema il mezzo milione di euro che, sostengono, si intascò da presidente senza averne diritto.
Mica uno scherzo, hanno deciso di andare dal giudice ma io non ci credo: Massimo D' Alema quei soldi non li ha presi e se li ha presi aveva il diritto di prenderseli.
DALEMA AL PORTO DELLA MADDALENA CON LA BARCA CHE BATTE BANDIERA INGLESE
Perché va bene tutto, va bene Palazzo Chigi trasformato nell' unica merchant bank in cui non si parla inglese, va bene Ikarus e le altre barche a vela, va bene la presidenza dell' Advisory board di Ernst&Young,
dalema con il suo vino
va bene la casa vinicola in Umbria e il vino venduto ai cinesi, va bene le scarpe di pelle umana, va bene i capitani coraggiosi di Telecom, va bene le affinità elettive con Monte dei Paschi, va bene Unipol che cerca di scalare la Bnl, va bene la Silk Road Global Information di cui è presidente onorario e attraverso la quale sono stati comprati i ventilatori farlocchi dalla Cina,
MASSIMO DALEMA
va bene l' animo di granito del compagno Greganti, va bene il metano di Ischia, va bene il caro amico De Bustis con la Banca 121, va bene le sale Bingo, va bene le coop, va bene le consulenze strategiche con la DL&M Advisors, va bene tutto, il vero, il verosimile e anche l' inverosimile, ma che D' Alema, dopo avere dato del principe dei corrotti a Craxi, e avere detto, sempre parlando di Craxi, che la politica non è un mestiere con cui arricchirsi, ecco, sarebbe un finale troppo perfetto anche per lui, se D' Alema chiudesse siffatta carriera fischiandosi i soldi dei socialisti.
MASSIMO D'ALEMA OTRICOLI PRESENTAZIONE DEL SUO VINO
3 - SFREGIO FINALE A UN'IMMAGINE GIÀ IN DECLINO
Paolo Guzzanti per “il Giornale”
Amareggiato: «Non hanno nemmeno voluto ascoltare il segretario dell' epoca, Stetter. Era stato lui a proporre di pagare le mie prestazioni intellettuali, che ho fatto valutare da una società. Ebbene, le mie prestazioni valgono più di quel che mi hanno dato. E alla Feps ho anche regalato un libro rinunciando ai diritti».
massimo dalema bettino craxi
L' uomo amareggiato è Massimo D' Alema portato davanti a un tribunale europeo da venticinque fondazioni fra cui la sua stessa creatura, «Italianieuropei» che gli chiedono indietro mezzo milione di euro che ha ricevuto dalla Feps, la Fondazione dei Socialisti Europei che raccoglie tutte le fondazioni europee della sinistra.
MASSIMO DALEMA SILK ROAD FORUM
È una storia intricata e ci vorrebbe molto spazio per raccontarla nei suoi dettagli burocratici e comunque è una storia che non mette in discussione la moralità dell' ex presidente del Consiglio e leader comunista. Ma è una storia paradossale e verissima: i socialisti europei, anche italiani della fondazione di D' Alema, fanno causa al fondatore perché rivogliono indietro compensi secondo loro non dovuti.
Ernst Stetter
In breve: Massimo D' Alema fu messo fuori dal Parlamento e dunque anche dallo stipendio parlamentare da Matteo Renzi quando rottamò la vecchia guardia. Dopo qualche anno, D' Alema accettò di ricevere un compenso annuale di circa centoventimila euro dalla Fondazione che raccoglie la sinistra europea.
Poi c' è stato un cambio della guardia e al vertice, è arrivato il nuovo segretario Laszlo Andor che ha fatto una verifica sulla destinazione dei fondi, che vengono direttamente dal Parlamento di Strasburgo. Ed è nata una contestazione sulla legittimità delle retribuzioni a D' Alema e la cosa finisce in tribunale con disappunto dello stesso D' Alema il quale dice di essere profondamente amareggiato e aggiunge: «Andremo in giudizio e poi sarò io a chiedere i danni».
MASSIMO DALEMA E MATTEO RENZI
D' Alema ha giocato la sua identità, la sua immagine, la sua permanenza in politica creando e sviluppando la Fondazione «Italianieuropei» che poi si è federata con le altre consorelle europee.
PIERO FASSINO MASSIMO DALEMA
L' ultima immagine fotografica mostra un uomo che ha scelto di apparire (e dunque essere) impeccabile: dal capello dal taglio agli occhiali fino ai polsini neri su camicia immacolata e cravatta blu a pois bianchi. Una uniforme concepita sulla impeccabile banalità dell' eleganza (l' eleganza maschile è fatta di non vistosità) ma certo è che questa immagine che ha di sé e laboriosamente rilanciata dopo la cacciata negli inferi, oggi soffre molto.
il cantiere della sinistra il dibattito virtuale di italianieuropei
Nessuno lo accusa di avere preso soldi illegali, ma di aver beneficiato di un accordo personale con l' ex segretario generale Stetter. Ma è qui che emerge la dimensione dell' ego di D' Alema il quale sostiene testualmente che la prestazione intellettuale del proprio pensiero, fatta valutare da un' agenzia specializzata in prestazioni intellettuali, ha rivelato un prodotto lordo il cui valore monetizzato è di gran lunga eccedente quello dei compensi ricevuti. Onestamente non ricordiamo un caso simile: quello di qualcuno che si rivolge ad una agenzia che misura il «rating» delle idee e ne stabilisce il valore di cambio, come una moneta, bitcoin inclusi.
ACHILLE OCCHETTO E MASSIMO DALEMA
D' Alema l' ha fatto e dice: vi ho dato col mio cervello più di quanto mi abbiate retribuito. E ci metto per buon peso anche un libro che ho scritto e donato senza alcun compenso. Ora toccherà al tribunale e poi al Parlamento europeo trovare una soluzione che calzi l' esatta e impeccabile immagine di D' Alema. Ma resta il fatto che quest' uomo sia chiamato davanti a un tribunale per una seccante questione di compensi contestati, dalla stessa sinistra che lui ha fondato.
Una insurrezione di famiglia, per di più in Europa, di entità come «Fondazione del socialismo», «Fondazione Gramsci» - la mitica sacra Fondazione Gramsci del Partito comunista italiano - «Fondazione socialista Pietro Nenni» e poi, carne della sua stessa carne, «Italianieuropei».
CENA ITALIANIEUROPEI
Dopo la valutazione monetaria del valore intellettuale, che è certamente una bella risorsa, non avevamo mai sentito neanche questa storia: quella di un leader della sinistra chiamato in tribunale dalla sua stessa sinistra.
Non vorremmo abusare dell' espressione «crollo di un mito» forse non c' è alcun mito da far crollare, ma di sicuro crolla a nostro parere quel che restava malamente in piedi di un muro fatto di nomi ormai privi di significato e di ego inamidato.
Ernst Stetter NICOLA ZINGARETTI E MASSIMO DALEMA
Dalema Vespa e Conte a Vinitaly MASSIMO DALEMA SILK ROAD FORUM