Dagotraduzione dal Guardian
PEGASUS
Emmanuel Macron ha parlato con il primo ministro israeliano, Naftali Bennett, per assicurarsi che il governo israeliano stia «indagando adeguatamente» sull’affare Pegasus e sulla possibilità che il presidente francese sia stato preso di mira con lo spyware dai servizi di sicurezza del Marocco.
In una telefonata, Macron ha espresso la preoccupazione che il suo telefono e quelli della maggior parte del suo gabinetto possano essere stati infettati da Pegasus, un software di hacking sviluppato dalla società di sorveglianza israeliana NSO Group, che consente di estrarre messaggi, foto ed e-mail, registrare le chiamate e attivare segretamente i microfoni dai dispositivi "infetti".
EMMANUEL MACRON AL TELEFONO
Il database trapelato al centro del progetto Pegasus include il numero di cellulare di Macron.
NSO ha affermato che Macron non era un "bersaglio" di nessuno dei suoi clienti, il che significa che la società nega che sia stato selezionato per la sorveglianza utilizzando Pegasus.
L'azienda afferma che il fatto che un numero sia apparso nell'elenco non è in alcun modo indicativo se quel numero sia stato selezionato per la sorveglianza tramite Pegasus.
Il progetto Pegasus non ha potuto esaminare i telefoni cellulari dei leader e dei diplomatici e quindi non ha potuto confermare se ci fosse stato un tentativo di installare malware sui loro telefoni.
naftli bennett 2
Secondo quanto riferito, la telefonata Macron-Bennett è avvenuta giovedì, ma è stata riportata per la prima volta da Channel 12 News di Israele sabato sera dopo la fine dello Shabbat, il giorno di riposo ebraico.
L'ufficio del primo ministro ha rifiutato di commentare la telefonata o la conversazione dei due leader. Secondo Channel 12, una fonte anonima ha affermato che Bennett ha sottolineato che i presunti eventi si sono verificati prima del suo insediamento a maggio e che una commissione stava esaminando se le regole sull'esportazione di armi informatiche come Pegasus da parte di Israele dovessero essere rafforzate.
