Marco Bresolin per la Stampa
MARIO DRAGHI JOE BIDEN
Da Washington a Bruxelles, s' intensifica il pressing su Mario Draghi per far sì che resti al timone del governo italiano. Jake Sullivan, consigliere americano per la sicurezza nazionale, ha fatto sapere che Joe Biden «segue molto da vicino quanto avviene a Roma» e che ha «un profondo rispetto per il premier Draghi». La Casa Bianca sa di avere a Palazzo Chigi un alleato prezioso e dunque fa il tifo per la continuità. Ma anche dalla capitale dell'Unione europea sono arrivati messaggi in questo senso dai leader di tutti gli schieramenti politici della maggioranza che sostiene Ursula von der Leyen.
MARIO DRAGHI JOE BIDEN
Il socialdemocratico Frans Timmermans, numero due della Commissione, ha scelto di rilanciare un tweet di Enrico Letta per dire che «Draghi è un partner autorevole nel contesto europeo e internazionale» e che «il suo contributo in questo difficile momento storico è importante per l'Italia e per l'Ue». Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo ed esponente dei popolari, ha premesso che «in Europa serve la stabilità» e che siccome «l'Italia è uno Stato membro importante e fondatore, abbiamo bisogno che mantenga il suo ruolo di leadership all'interno dell'Unione europea, soprattutto in questi tempi difficili».
Ancor più esplicito Stéphane Séjourné, leader degli eurodeputati liberali e vicinissimo a Emmanuel Macron. Per il capogruppo di Renew Europe non ci possono essere alternative: «Sosteniamo gli sforzi dei partiti della nostra famiglia politica per trovare una soluzione che riconfermi il governo Draghi».
MARIO DRAGHI E JOE BIDEN
Il timore più grande è che l'instabilità politica si trasformi in instabilità economica, innescando una dinamica potenzialmente in grado di danneggiare l'intera Eurozona. A Bruxelles c'è la piena consapevolezza che in autunno le acque saranno già molto agitate, tra frenata del Pil, aumento dell'inflazione e molto probabilmente una crisi delle forniture energetiche. Per questo c'è la speranza, o forse l'illusione, che l'Italia possa ricomporre al più presto la crisi politica per proseguire verso un'ordinata conclusione della legislatura. «Tutti gli attori politici farebbero bene a risolvere questa situazione il più rapidamente possibile», ha avvertito il tedesco Markus Ferber, esponente del Ppe nella commissione Affari Economici dell'Europarlamento.
Noto per le sue posizioni da "falco", il politico della Csu vede rischi per la stabilità finanziaria: «L'Italia potrebbe ritrovarsi presto in guai peggiori che potrebbero rendere nervosi i mercati».
MARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN
Diverse cancellerie si sono messe in contatto con Palazzo Chigi per avere chiarimenti sui possibili sviluppi della crisi, dopo che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto le dimissioni di Mario Draghi. Giovedì, all'indomani dell'intervento del premier in Parlamento, è in agenda la riunione della Bce che darà il via libera all'aumento dei tassi.
Non dovrebbero esserci sorprese: come previsto ci sarà un aumento di 25 punti base e verranno presentate le caratteristiche del cosiddetto scudo anti-spread, ma l'intervento sui tassi previsto per settembre è ancora tutto da definire. Charles Michel e Ursula von der Leyen hanno scelto la linea del silenzio per non essere accusati di interferenze, ma entrambi stanno seguendo con grande attenzione ciò che succede nei palazzi romani. Dall'entourage di Von der Leyen ribadiscono quanto già fatto filtrare 24 ore prima e cioè che la presidente della Commissione «lavora molto bene insieme con il primo ministro Draghi». Anche la vicepresidente Margrethe Vestager ha assicurato di essere «molto soddisfatta della collaborazione con i ministri» del governo Draghi. Ha citato esplicitamente «Vittorio Colao sui dossier digitali», ma anche «i ministri delle Finanze (Daniele Franco, ndr) e dell'Energia (Roberto Cingolani, ndr)». Incalzato dalle domande dei giornalisti sulle possibili manovre del Cremlino per indebolire i governi europei, il portavoce dell'Alto Rappresentante Josep Borrell ha ammesso che «la Russia tenta di destabilizzare l'Ue» anche attraverso la politica domestica. «Attori interni, anche politici, possono essere parte degli sforzi della Russia per destabilizzare l'Ue con attacchi ibridi», ha poi aggiunto Peter Stano, precisando però che il suo è un discorso in generale e non riferito in modo particolare all'Italia.
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