massimo giletti - giorgia meloni

“PROPRIO DA GIORGIA MELONI NON MI ASPETTO UNA VISIONE ARCAICA SULLA PAR CONDICIO” – PERSINO MASSIMO GILETTI FA A FILETTI LA DUCETTA SULLA PAR CONDICIO: "MI STUPISCE PERCHÉ LA REPUTO UNA DONNA INTELLIGENTE. È STATA ELETTA SENZA AVERE MANCO MEZZO USCIERE IN RAI. PENSAVO CHE IL NUOVO CHE CI GOVERNA FACESSE UN PASSO AVANTI, E INVECE…” - "LA CRITICA AL SUO EX EDITORE CAIRO: "SE GUARDIAMO LA7, BERSANI SAREBBE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E DI BATTISTA AVREBBE 59 MILIONI DI ELETTORI" - VIDEO

 

 

Estratto dell’articolo di Antonio Bravetti per “La Stampa”

 

massimo giletti giorgia meloni

Massimo Giletti si dice «stupito da Giorgia Meloni», perché sulla Rai sta dimostrando «una visione arcaica».

 

Le nuove regole della par condicio lasciano più spazio al governo. Che ne pensa?

«Ogni volta che c'è un'elezione l'ossessione della politica si chiama par condicio. Pensavo che il nuovo che ci governa oggi facesse un passo avanti e invece continua a fare varianti sull'eredità di un mondo finito. I politici ancora pensano che la tv sia quella di una volta, unico luogo dove c'era dibattito, monopolio dell'informazione. Oggi ci sono i social, perché lì non si mettono regole? Invece vai a irreggimentare in modo ulteriormente folle la tv, mi pare assurdo».

 

giorgia meloni a non e larena

Possono falsare la campagna elettorale?

«[…] Puoi anche dire che tutto va bene, […] ma poi i cittadini sanno pensare. Bisogna stare attenti a credere che un "messaggio istituzionale" sia recepito in un certo modo».

 

È un'idea di Giorgia Meloni?

«Mi stupisce perché Meloni, che reputo una donna intelligente e di grande capacità, è stata eletta senza avere manco mezzo usciere in Rai, senza un esponente nel Cda. Le idee non si pesano al minuto, non siamo al mercato, se sono buone la gente le diffonde, non sta a vedere il minutaggio. Quello che conta è il sentimento popolare […]. Proprio da lei, da chi ha subito l'ostracismo, non mi aspetto che dia un valore così estremo alla par condicio, è una visione arcaica».

 

maria elena boschi alla fiera del peperoncino di rieti 2

[…] «Io […] sono un eretico della tv, un disturbatore». […] «Penso che in realtà la par condicio codifichi una patologia degli italiani, la divisione in guelfi e ghibellini, senza vie di mezzo. Ma è un paradosso: mettiamo che Lorena Bianchetti dentro A sua immagine parli del quinto comandamento, non uccidere, allora deve invitare anche un serial killer?».

 

Maria Elena Boschi chiedeva di escludere i "giornalisti schierati" dai programmi Rai. Una buona idea?

«Tra un po' arriveranno a fare l'esame del sangue ai giornalisti per capire bene di che area sono. L'imparzialità non è assenza di pensiero. Berlusconi ha vinto con Santoro che gli sparava contro e faceva il 30% ogni giovedì. Hanno il mito della tv che decide, ma non è così».

 

La par condicio va estesa anche alle tv private?

«Se noi guardiamo La7, che non è certo amica della destra, Bersani sarebbe presidente del Consiglio e Di Battista avrebbe un partito con 59 milioni di elettori. Anche quando misero delle regole per contenere Berlusconi alla fine vinse lui. Quindi vogliono pure metterla lì? Non cambia nulla».

 

Le piacerebbe ospitare il confronto Meloni-Schein?

ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI

«Non credo si farà mai. Tanti anni fa Salvini e Zingaretti si sono stretti la mano davanti a me promettendo che avrebbero fatto un confronto, poi non c'è stato. Da qualche anno la tendenza è che chi è più forte non gioca il confronto rischiando di perdere 2-3 punti».

 

Questa Rai è tele Meloni?

«Spero non si faccia tele Meloni, sarebbe un errore tragico. Una volta Giampaolo Rossi parlò di suo nonno, un uomo di sinistra discriminato col fascismo. Credo sia un uomo intelligente, capace di mettere a fuoco questo suo passato familiare».

 

Prima Fazio, ora forse Amadeus. Viale Mazzini perde i migliori?

giorgia meloni a non e larena 1

«Sono due storie diverse. Io sono dell'idea che i numeri uno, e Fazio e Amadeus lo sono, devono essere sempre tenuti da un'azienda pubblica. Dico anche […] che forse è meglio avere più padroni che uno solo, televisivamente parlando».

 

Cosa manca alla tv pubblica?

«Deve tornare a puntare solo ed esclusivamente sul prodotto, non a controllare il prodotto. I manager devono pensare a mettere Amadeus, Giletti, Carlo Conti nelle condizioni di fare bene il prodotto, […] non devono pensare a controllare ospiti, temi. Non è la strada giusta».

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Cosa le piacerebbe fare in Rai?

«Io sono nato a Mixer. Sarebbe bello creare un programma tipo quello».

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