Roberta Paolini per “Affari&Finanza - la Repubblica”
TINABA
«Questa non è una banca». E, visti i tempi, è una buona notizia. Matteo Arpe veste i panni, inconsueti, dello startupper e mette una fiche di 30 milioni di euro su un progetto originale, unico, proprietario. Il soggetto del nuovo investimento del fondo della "sua" Sator (la controlla con il 67,5%) è Tinaba.
Alfonso Dell Erario e Matteo Arpe
Una app per pagamenti e trasferimenti gratuiti via smartphone, per la quale ha investito finora 15 milioni di euro e altrettanti sono già pronti per sostenerne lo sviluppo. Che l' ex ad di Capitalia abbia un' attrazione speciale per la tecnologia non è un mistero. Lo dicono gli investimenti del fondo di Sator: Banzai (accompagnata alla quotazione nel 2014 di cui ha una partecipazione del 21%), News 3.0 (guidata da Paolo Madron è l' editore di Lettera43).
Al Conte di Montecristo della finanza italiana usare internet a vantaggio dei settori che internet ha messo in crisi, banche e editoria, con nuovi modelli, viene storicamente molto bene. È stato lui, quando era in Capitalia, a guidare la ristrutturazione di Fineco a capirne le potenzialità. Quando da ad dell' istituto veniva criticato da chi diceva che Fineco rappresentava "distruzione di valore", replicava "darà grandi soddisfazioni in futuro". E oggi è difficile non dargli ragione.
MATTEO ARPE
Sator, che gestisce Sator Private Equity fund (Spef), 500 milioni di dotazione, 330 investiti, è per attitudine un cercatore di nicchie. Le operazioni messe a segno finora sono state per la maggioranza orientate a presidiare spazi vuoti o a creare "oceani blu". Vedi Extrabanca, l' istituto dedicato agli immigrati. Qui il fondo ha il 40% del capitale.
«Quando si è deciso di entrare sapevamo che era un' attività in perdita, ma l' abbiamo considerata un unicum in Europa su un tema importante come l' integrazione sociale degli immigrati». L' obiettivo del management oggi: «Arrivare all' equilibrio in massimo 18 mesi». Poi c' è stato il salvataggio di Banca Profilo (oggi ha il 61%). Acquisita nel 2009 rappresentò la prima operazione in Europa di salvataggio bancario da parte di un fondo di private equity.
banzai e sator di matteo arpe
La banca dedicata al private, nella quale Sator ha investito circa 90 milioni, viene dotata fin dall' inizio di ingenti risorse patrimoniali che oggi consentono un Cet 1 di oltre il 27%. Il 2015 è stato archiviato con ricavi netti per 60 milioni (+6,5% rispetto al 2014), un utile netto di 5,8 (+66,4 %) e una raccolta annua in crescita del 16%. In mezzo ci sono le battaglie in Fonsai e Bpm, ma sarebbe parentesi troppo ampia da aprire.
MATTEO ARPE & GIRLFRIEND
Sator, 30 milioni di utili dalla sua fondazione, a suo modo è una nicchia. Un modo di fare private equity fuori dagli schemi. Con una dotazione patrimoniale di circa 100 milioni, gestisce un fondo del quale, con il 18%, è anche il primo investitore. Non fa operazioni a debito: «La crescita degli investimenti del fondo è senza effetto finanziario e il valore creato deriva dai soli interventi gestionali». Proprio per questa caratteristica la società prende posizione solo in deal in cui può esprimere manager.
MATTEO ARPE FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE
L' iniziativa che Arpe con diversi manager usciti da Capitalia lanciò nel 2007 è specializzata in turnaround. E non a caso, vista la provenienza del team management. Vale a dire quasi tutta la prima linea dell' istituto fuso in UniCredit nel 2007: Fabio Candeli, ad di Banca Profilo, Giacomo Garbuglia, presidente del comitato investimenti del fondo, Ramzi Hjazi, ad di Extrabanca, Paolo Rella, ad di Sator Immobiliare sgr e Vladimiro Giacchè, al vertice del Cer, il centro di ricerca macroeconomica fondato dall' ex presidente Consob Luigi Spaventa e da Giorgio Ruffolo di cui Sator è primo socio.
9op 13 matteo arpe
A loro negli anni si è aggiunto Carlo Puri Negri presidente della sgr immobiliare. Tra le ultime c' è stato il salvataggio di Aedes: il fondo ha investito 20 milioni. La società, dove Sator è insieme agli Amenduni (Tiepolo srl) e Giuseppe Roveda (attuale ad e timoniere del risanamento) nel veicolo Augusto, è stata risanata pur in tempi tragici per l' immobiliare. In due anni si è trasformata in Siiq, ha ristrutturato il debito, ha fatto un aumento di capitale da 40 milioni ed è uscita dalla blacklist di Consob.
Tra gli altri investimenti, lo stake in L' Autre Chose (Gruppo Boccacini, calzature), quello in 99 Technologies (specializzata in impianti di sanificazione). Mentre sono usciti da Petrovalves, specializzata nella realizzazione di grandi valvole per l' Oil & gas, 105 milioni di euro investiti, valorizzati all' exit pare a oltre 160. E ora Tinaba, nata da un' idea di Arpe: «In questo progetto abbiamo investito oltre due anni e mezzo e adesso siamo concentrati sulla sua crescita».