MAURO CORONA FESTEGGIA 70 ANNI SUL CORNO D'ANGOLO
MAURO CORONA, CONFESSIONE SU CARTABIANCA: "HO BISOGNO DI QUEI SOLDI, MA POI LASCIO", QUANTO LO PAGANO A PUNTATA
Da http://www.liberoquotidiano.it
Per Mauro Corona si avvicina l'ultima apparizione in televisione. "Quella che comincia l'8 settembre sarà la mia ultima stagione in video. Ho firmato un contratto, 500 euro a puntata, devo rispettarlo per necessità famigliari.
So che Repubblica rispetterà il mio terribile segreto. Ma l'istinto mi dice che ormai sono già visto e che non posso più fare la foglia di fico stesa sopra il vuoto. Appena libero, tornerò a riempire la mia fontana, rimasta secca" confessa al quotidiano di Molinari alla soglia dei suoi 70 anni.
L'ospite fisso di Cartabianca, il programma di Rai 3 condotto da Bianca Berlinguer, non nasconde il proprio pessimismo: "La prima domanda oggi la faccio io: se non fossi finito a fare il pagliaccio in tivù, Repubblica sarebbe qui a intervistarmi? La risposta è no.
MAURO CORONA E BIANCA BERLINGUER
Il problema, nella vita privata e in quella pubblica, è questo: tutti siamo schiavi della notorietà perché il resto non ha più un valore riconosciuto. Soldi e successo sono proporzionali alla fama e da questa droga non si salva nessuno".
Neppure Corona che ha deciso di diventare famoso per ripicca: "Prima sentivo un vuoto. Ci sono voluti anni per capire che quel vuoto era il bisogno di essere riconosciuto, ammirato, persino invidiato e fermato per strada. Lo ammetto: ho voluto diventare famoso per cattiveria e in parte per vendetta".
MAURO CORONA BIANCA BERLINGUER MATTEO SALVINI - CARTABIANCA
E ancora: "Sono nato e vivo in un piccolo paese di montagna. Per quasi trent'anni non ho parlato con mia madre e con mio padre. Ho perso un fratello che non aveva 18 anni. Non ero nessuno, nemmeno quando mi sono sposato e ho contribuito a generare quattro figli. Da bracconiere, ho cercato l'unico sentiero per uccidere la mia preda: essere invisibile e non lasciare traccia".
CORONA "A 70 ANNI LA VANITÀ ORMAI È INUTILE POSSO LASCIARE LA TV"
Estratto dell’articolo di Giampaolo Visetti per “la Repubblica”
MAURO CORONA A FIRENZE CON UNA BIONDA
(…) Mauro Corona ha compiuto 70 anni e nel suo laboratorio di Erto dice: «Negli ultimi anni ho pensato più volte di impiccarmi. Non l'ho fatto per salvare la dignità di chi mi è rimasto vicino. Ma la verità è che il dolore è come la ruggine: puoi grattarla via, ma ad ogni limata il metallo diventa più sottile, fino a sparire».
(…) Può essere meno generico?
«Prima sentivo un vuoto. Ci sono voluti anni per capire che quel vuoto era il bisogno di essere riconosciuto, ammirato, persino invidiato e fermato per strada. Lo ammetto: ho voluto diventare famoso per cattiveria e in parte per vendetta».
Contro chi?
mauro corona matteo salvini
«Sono nato e vivo in un piccolo paese di montagna. Per quasi trent' anni non ho parlato con mia madre e con mio padre. Ho perso un fratello che non aveva 18 anni. Non ero nessuno, nemmeno quando mi sono sposato e ho contribuito a generare quattro figli. Da bracconiere, ho cercato l'unico sentiero per uccidere la mia preda: essere invisibile e non lasciare traccia».
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Intende dire che ritorna ad essere uno scrittore?
MAURO CORONA
«Ho due libri pronti. Il primo si intitola Quattro stagioni per vivere : parla di un cacciatore che ruba un camoscio a due fratelli per salvare sua madre. Costretto a scappare in montagna per non essere ammazzato, scopre la natura che non conosceva più. E' un romanzo sul distacco definitivo tra uomo e terra».
E il secondo?
«Esce in ottobre e racconta la storia di Celio, un uomo cattivo che attraverso il male indica il bene ad un ragazzo che lo ama. Penso sia la storia della mia vita: mi ha insegnato che a parte una cosa, tutto il resto va fatto da soli».
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Perché oggi ha posto come condizione di non parlare di politica?
MAURO CORONA
«Sono alcolizzato, non ingenuo. Per i 70 anni mi regalo l'impegno di non parlare più di temi e di personaggi irrilevanti. Voglio pensare solo alle cose piccole e difendere le persone invisibili che non vengono rispettate. Non cadrò più nella trappola dell'analista da bar per far salire lo share».
Non crede che sia diseducativo esibire le proprie sbornie?
«Io sono un cattivo esempio, figlio di pessimi esempi. Dipendo dall'alcol, per questo mi accompagna la tentazione del suicidio. Finito questo colloquio, vado al bar a bere. E' orrendo: distruggo me e le persone che mi restano vicino. Non dico che smetterò: mi terrorizza sapere di non volerlo fare. Il punto è che non si può diventare i bambini che non si è stati. Agli altri chiedo solo di essere diversi da me».
MAURO CORONA A UN GIORNO DA PECORA MAURO CORONA
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