
DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA…
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Nonostante la presenza di Francesca Barra, Gianluigi Paragone vuol fare la prima donna. È nel suo carattere, è il suggello del suo modo di fare tv. Non è il primo (basti pensare a Santoro, da cui Paragone e Del Debbio hanno preso moltissimo), ma il passaggio da «Otto e mezzo» a «In onda» è molto brusco (La7, dal lunedì al venerdì, ore 20.35).
Convenzione vuole che il conduttore, nel proporre un tema, faccia un passo indietro rispetto agli ospiti. Questo non vuol dire che non riesca a virare a suo favore l’andamento della discussione (magari in maniera surrettizia), significa semplicemente non mettersi sullo stesso piano dei cosiddetti esperti, significa rispettare un po’ di più le opinioni degli altri. Tutto qui. Altra convenzione: ci hanno sempre insegnato che in tv bisogna darsi del lei, anche se le persone si conoscono. È un gesto di rispetto verso il pubblico, è il modo per non farlo sentire estraneo alla discussione. Paragone ama il tu, cameratesco.
Paragone fa un passo in avanti: è lui il protagonista assoluto, prevarica sulla Barra (non gli è difficile) e sugli ospiti, non riesce a frenare il suo esibizionismo. I programmi a «tesi» possono accendere gli animi, ma inevitabilmente dividono. E poi questa tensione costante non si addice a un appuntamento quotidiano.
L’altra sera, per esempio, si discuteva di Europa. Che a Paragone, da vecchio leghista, non piace. Per questo non importava capire perché la Grecia si sia trovata in questa situazione: c’è sempre qualche complotto oscuro alle spalle, c’è sempre un’internazionale di banchieri pronti ad affamare i popoli, c’è sempre un Draghi al servizio di non si sa cosa.
Una delle spie televisive dei programmi a tesi sono le interviste alla gente comune. Com’è noto, il montaggio può manipolarle a suo piacimento e poi, di fronte a temi così complicati, una raccolta di umori stradali non porta da nessuna parte. Serve solo a rafforzare di più l’opinione del conduttore.
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