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AMANDA UNCHAINED! LA KNOX TORNA A PARLARE DEL PROCESSO PER L'OMICIDIO KERCHER, PUNTA IL DITO CONTRO LA GIUSITIZA ITALIANA, IL TRATTAMENTO DISUMANO DEL PM MIGNINI, GLI INTEROGATORI ILLEGALI E VIOLENTI DELLA POLIZIA E LO 'SPAVENTOSO KILLER RUDY GUEDE' (CHIARO CHE L'AMERICA NON LO MAI SENTITO INTERVISTATO DALLA LEOSINI!)

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Jessica Schroeder per “Daily Mail

 

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In un'intervista a ‘Rolling Stone’, Amanda Knox torna a parlare dell’omicidio di Meredith Kercher e del processo che l'ha coinvolta: «Cominci a vedere le cose in modo diverso quando ti arrestano per qualcosa che non hai fatto. Il mondo non era cambiato, era cambiato il modo in cui lo guardavo».

 

la knox in vacanza con il fidanzatola knox in vacanza con il fidanzato

Ha passato quattro anni in carcere in Italia ma, se ne avesse la possibilità, vorrebbe affrontare il pubblico ministero Giulino Mignini che l’ha accusata più che l’assassino Rudy Guede, del quale comunque dice: «Non vorrei mai incontrarlo nella mia vita. Quella persona mi spaventa. Non lo capisco e ha commesso qualcosa di terribile, puntando peraltro il dito contro di me. Capisco la disumanizzazione di Mignini, più di quella di Guede ».

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Ha puntato poi il dito contro il nostro sistema giudiziario: «La Corte europea per i diritti umani ha accolto il ricorso e sono in attesa di conoscere il verdetto. Ho denunciato, in particolare, il fatto di avermi negato il diritto di avere un avvocato, di avermi colpita durante gli interrogatori, che in aggiunta erano illegali, e per il fatto che l’accaduto ha avuto ripercussioni sulla mia intera vita. Spero che il Tribunale lo capisca.

 

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Non c'è alcuna garanzia che l'Italia riconosca i suoi errori, ma almeno sarei felice se venisse stabilito che ciò che è accaduto in quella stanza era sbagliato. Mi interrogarono per 53 ore in cinque giorni. Il risultato fu colpa degli agenti che fecero finire l’interrogatorio in quel modo. Non mi lasciavano uscire senza che farmi firmare qualcosa che implicasse qualcun altro. La cosa insana è che le false confessioni sono molto comuni...Non si devono colpire le persone o sottometterle psicologicamente, come hanno fatto con me. Non si può spingere verso risposte prestabilite e contrarie alla verità, perché così le distruggi. Ero una ragazza di 20 anni senza precedenti con la giustizia e con un livello di italiano pari a quello di una bimba di 10 anni. Non c’era modo di uscire da lì intatta.

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E poi su Trump, che su Twitter lanciò la campagna di boicottaggio contro l’Italia finché Amanda non fosse liberata: «Non sono stata contattata personalmente, solo via social. Lo ringrazio per avermi aiutata, ma il modo in cui il gesto è stato interpretato nei tribunali italiani avrebbe potuto danneggiarmi moltissimo. Più che una difesa è stata recepita come bullismo, un atto di arroganza da parte degli americani nei confronti degli italiani. Avrei preferito che Trump avesse agito con maggiore prudenza. Sono molto preoccupata per le sue politiche».

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