DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
giuliano amato anna finocchiaro
1.AVVISI AI NAVIGATI
S’incontrano dopo un anno e mezzo Silvio Berlusconi e Angelino Alfano e pare che il loro candidato forte sia Giuliano Amato. Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema aspettano le mosse del loro segretario, ma un uomo della Prima e della Seconda Repubblica da schierare loro ce l’hanno già: Giuliano Amato. E c’è chi giura che il Dottor Sottile vada a genio anche ai vendoliani.
In una situazione normale, l’Amato arbitro “non comunista” sarebbe il candidato ideale di Matteo Renzi, invece non lo è. Ha tutta l’esperienza necessaria per fare il presidente, ha standing internazionale ed è il preferito di Berlusconi, ovvero dell’altro contraente del Patto del Nazareno. Ma per qualche strano motivo, Amato non sembra essere il candidato di Renzi. Curioso, no?
giuliano amato anna finocchiaro
Forse l’ex braccio destro di Craxi, ed ex premier, è troppo ingombrante. Forse tutti vogliono Amato perché sono convinti che sia l’uomo migliore per limitare e contenere il raggio di azione di un premier spaccone. Perché è questa la vera partita che si gioca sul Colle: mettere dei freni a Pittibimbo.
Amato lo stopper, ecco il candidato che si sta facendo largo tra tutte le forze spaventate dall’ipertrofia di Renzie. Se andrà a finire così, il premier potrà dire di esser stato determinante per la scelta del capo dello Stato. In negativo.
2. PD, PALUDE DEMOCRATICA
Riuscirà Matteo Renzi a far approvare la riforma del bicameralismo e la legge elettorale prima del voto per il Colle? La partita è apertissima, specie al Senato dove si discute l’Italicum. Corriere: “Italicum, lite nel Pd. Renzi vede il Cavaliere. Il premier alla minoranza: no a un partito nel partito. E’ duello con Gotor: sei il mio nemico preferito. Altre 24 ore di trattativa ma è pronto il ‘canguro’, una modifica per abbattere 50 mila emendamenti. Il testo del pd Esposito include il premio alla lista, i capilista bloccati e lo sbarramento al 3%” (p. 8).
Repubblica sceglie toni drammatici: “Il premier: ‘Vogliono pugnalarmi alle spalle ma non ho paura. Se passa la linea Gotor salta tutto” (p. 2). Per la Stampa, “la votazione di oggi in Senato sarà la vera prova di forza per il Colle” (p. 6).
3. ROMANZO QUIRINALE
La notizia di giornata, in attesa dell’incontro di stamani Berlusconi-Renzi, è il vertice milanese tra Alfano e il Cavaliere. Corriere: “Berlusconi e Alfano, accordo per il Colle. Sul tavolo i nomi di Casini e Amato. Il no alla scelta di un dem. Martino possibile candidato di bandiera alla prima votazione” (p. 11). Repubblica: “L’asse Berlusconi-Alfano: ‘Insieme da Renzi per proporre la rosa Casini-Amato.Mattarella’. Dopo 15 mesi faccia a faccia tra il Cavaliere e l’ex delfino. I due hanno concordato una linea comune sul Quirinale” (p. 4).
Il Corriere riporta la strategia renziana: “La tattica del premier sul Quirinale per non farsi imporre un nome. Il leader cerca un’intesa ma non vuole mediare con i ribelli. Bersani apre ad Amato e dell’incontro con Renzi dice ai suoi: mi ha lasciato interdetto” (p. 8).
La Stampa ironizza sulle oscillazioni del Banana: “Oggi con Denis, domani con Renato. La partita a tennis che disorienta FI. Dilemma nel partito: difesa del Nazareno o opposizione dura?” (p. 7). Ma il Giornale tranquillizza tutti: “Forza Italia si ricompatta dopo le tensioni. Telefonata chiarificatrice tra Brunetta e il Cavaliere, che si dice ottimista sul successore di Napolitano: ‘Sarà garante di tutti’” (p. 2).
SILVIO BERLUSCONI E ANGELINO ALFANO
Sul Cetriolo Quotidiano inizia il fuoco di sbarramento pesante su Amato: “De Gennaro & Carabinieri grandi sponsor di Amato. L’ex capo della Polizia e dei Servizi e l’ex comandante dell’Arma stanno spendendo tutto il loro prestigio per il Dottor Sottile sul Colle. Sperando nella nomina a segretario generale e a consigliere per la sicurezza” (p. 1). Libero invece affida alla penna di Giancarlo Perna il ritratto del quirinabile: “Le sette vite di Giuliano Amato, da ‘Dottor Sottile’ a ‘Cobra’. Due volte premier, ministro e oggi alla Consulta: l’ex pupilllo di Craxi tra bugie e giravolte. Ma gli italiani lo ricordano per lo ‘scippo’ sui loro conti correnti” (p. 9).
4. LA CACCIA ALLO TSIPRAS ITALIANO
Non si chiude la battaglia di Sergio Cofferati sulla Liguria. Anzi. Stampa: “Primarie al veleno. Cofferati: oggi porto le carte in Procura. Prende forma l’Opa per un ‘Partito della Sinistra’. Maurizio Landini: ‘Cofferati Tsipras italiano? Non so se è modello esportabile, ma Sergio con le sue qualità etiche accelera un percorso simile. Ma si deve andare oltre la sinistra classica” (p. 8). Dài e dài, Renzie ce la farà a far nascere la Syriza italiana.
manifestazione 23 marzo 2002 articolo 18 circo massimo
5. MA QUANTO SI RUBA!
Non sottovalutare la corruzione è già qualcosa, ma che tristezza l’allarme lanciato dal ministro Orlando. “Corruzione a livelli intollerabili’. L’allarme del guardasigilli Orlando nella relazione al Parlamento: ‘Intreccio con la mafia, effetti devastanti’. ‘Dopo la riforma pendenze civili scese sotto i 5 milioni, superata l’emergenza carceri’. Ma M5S e Lega attaccano”. Raffaele Cantone sulla corruzione: “Non la sconfiggeremo mai davvero del tutto, si può solo limitarla. Stiamo provando a mettere in sicurezza gli appalti. C’è una parte del sistema sana, che vuole essere garantita” (Repubblica, p. 12). Intanto si potrebbe intervenire sulla pessima pratica dell’aggiudicazione al massimo ribasso (con costi gonfiati durante l’opera).
6. MARCIO SU ROMA
Arrivano le motivazioni del Riesame su Mafia Capitale e non sono tenere per Alè-danno e soci. Repubblica: “Buzzi con Alemanno faceva affari d’oro’. Il 4% del fatturato della coop tornava ai politici, inquinati tutti gli appalti Ama. ‘Il capo della 29 giugno è un soggetto pericoloso e rappresenta una minaccia per le istituzioni. Il gruppo mantiene rapporti ai massimi livelli e ha un ruolo determinante nelle nomine anche di livello apicale” (p. 13). Esce anche un verbale dell’ex ad dell’Ama: “Pagano tutti’. Panzironi svela il sistema delle fondazioni. ‘I soldi alla Nuova Italia dell’ex sindaco? Gli imprenditori li danno in cambio di una rete di relazioni” (p. 13).
7. CI MANCAVANO LE PIZZE
GRETA RAMELLI E VANESSA MARZULLO ae0521b1371d9041371b27ae7d09b8f1
Nella farsa di Greta e Vanessa entrano ufficialmente, oltre ai tweet di Gasparri, le pizze. Come scrive il Corriere, “si indaga sull’amico pizzaiolo. Il siriano, da 25 anni in Italia, forse implicato nel sequestro. Il Copasir: riscatto? C’è sempre una contropartita. Smentita l’ipotesi di un collegamento con il rapimento nel 2013 di 4 reporter italiani” (p. 17).
Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo
Messaggero: “Vanessa e Greta, s’indaga su un siriano. E’ il proprietario di un ristorante ad Anzola nell’Emilia. Secondo il Ros potrebbe essere lui il tramite con i jihadisti. Lui ammette solo di conoscere le due ragazze e si difende: ‘I contatti loro li avevano già, non ho interferito in nulla” (p. 13).
Su Repubblica, ancora spazio al vicepresidente forzista del Senato: “Gasparri e le volontarie: ‘Mi scuso ma non mi dimetto’. Dopo la gaffe su Twitter: ‘Se ne vada’” (p. 14). Libero invece titola a tutta prima: “Il Copasir smentisce il governo. ‘Per Greta e Vanessa abbiamo pagato’. Il presidente del comitato che controlla i Servizi: ‘Una contropartita c’è stata, ma 12 milioni mi sembrano troppi’. La Cei: ‘Così si finanzia il terrorismo’. E le Ong bocciano le due ragazze”.
8. QUEL BLITZ SULLE POPOLARI
Nelle banche popolari e di credito cooperativo vige uno strano e arcaico sistema: il voto per testa e non per numero di azioni, fonte di infinite polemiche e di complicati maneggi sindacali. Ora il governo pare intenzionato ad abolirlo, ma la battaglia non sarà facile perché la lobby delle popolari è assai trasversale, come racconta bene il Corriere di oggi: “Banche popolari, bufera in Parlamento. Ma in Piazza Affari è corsa agli acquisti. Ncd, Fi e Ucd: stop al governo. ‘Lega sulle barricate’. No delle Acli. Fioroni: si cancella la finanza cattolica”. “La spinta del premier per le fusioni. L’accelerazione per la trasformazione in società per azioni” (p. 5).
Anche la Stampa sottolinea le spaccature: “Trasformazione in Spa, bufera sulla riforma delle banche Popolari. Lega sulle barricate e Pd spaccato sull’abolizione del voto capitario. Renzi e Padoan studiano diverse opzioni: oggi il consiglio dei ministri decide” (p. 20). Mentre il Messaggero scrive che la riforma toccherà solo le popolari di maggiori dimensioni (p. 6).
9. OCCHIO A SOCIÉTÉ GÉNÉRALE
lorenzo bini smaghi con veronica de romanis nozze carrai
I francesi di SocGen scelgono Lorenzo Bini Smaghi, banchiere italiano buon amico del premier, come loro presidente (Corriere, p. 30). Una mossa per studiare meglio lo shopping in Italia? Lo capiremo nei prossimi mesi
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA…
DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA…
LE CENERI DI HOLLYWOOD - VINCENZO SUSCA: “DOPO L'OMICIDIO DELLA REALTÀ PER MANO DELLE COMUNICAZIONI…
DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL…
"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON……