DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Videoblog di Glauco Benigni
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ECCOMI WALL STREET, STO ARRIVANDO
Nel 1997 le operazioni Fox vanno fortissimo. Murdoch compra per 1 miliardo e 900 milioni di dollari il Family Channel da Pat Robertson e lo rilancia come Fox Family Channel insieme all'imprenditore israelo-americano Haim Saban. Poi completa l'acquisto delle stazioni che gli mancavano per il suo network via etere: gliele fornisce ancora la New World Tv a una cifra cospicua: 2,8 miliardi di dollari.
Gran parte del denaro investito in Tv gli arriva quell'anno da una operazione cinematografica: insieme alla Paramount distribuisce in ogni cinema del mondo il film Titanic, portando a casa 1 miliardo e 800 milioni di dollari. Contemporaneamente spara nei palinsesti delle affiliate via etere due programmi di enorme successo: X-Files e King of the Hill. Salgono gli ascolti del suo prime time e si avvicina il momento in cui la Nielsen lo metterà sul podio della prima serata.
L'evento si verifica nel 1998, quando il telefilm Ally McBeal si aggiudica il secondo posto assoluto nella fascia di spettatori tra i 18 e i 49 anni. Ciò coincide anche con un record: da quella sera, Fox è il primo fornitore di programmi da prime time, scavalcando il primato che per anni era stato della Warner Bros. I pubblicitari d'America lo vedono sempre più come la soluzione giusta per le loro nuove campagne di beni e servizi: nel biennio 1997-'98, Fox ottiene un aumento di vendita degli spazi pubblicitari pari all'8-9%, di gran lunga superiore a quello degli altri tre network.
Le riviste specializzate e le newsletter d'affari s'interrogano: come si è arrivati a tutto questo? Si analizzano alcune intuizioni vincenti. Tra queste un'idea geniale che Peter Chernin ha sottoposto a Murdoch ottenendone subito l'approvazione: i due hanno stilato una lista di dieci scrittori, del genere comedy, tra i più famosi e corteggiati di Hollywood. Li hanno contattati e con sei di loro hanno chiuso contratti per cifre di gran lunga superiori a quelli che offriva la concorrenza: tra 10 e 15 milioni di dollari l'anno.
L'investimento ha pagato: oggi Murdoch produce e possiede i suoi più grandi successi, può esportarli, può sviluppare un sistema integrato verticalmente, non dipende da altri per rifornire le sue reti tv in quattro continenti. Di conseguenza i suoi concorrenti soffrono. Un caso eclatante per tutti: la Nbc è costretta a pagare 13 milioni di dollari per ogni episodio di ER. Medici in prima linea alla Warner Bros, che glielo vende solo di anno in anno. Anche Murdoch compra qualcosa fuori casa, è vero, ma sono eccezioni che confermano la sua regola. Tra queste il secondo Jurassic Park di Spielberg: 80 milioni di dollari, che comunque gli ritornano dagli incassi delle sale cinematografiche.
In quel periodo Chernin rilascia dichiarazioni. «Il nostro Studio [Fox Cinema, nda] nei prossimi anni diventerà una miniera d'oro per tutta la company [Fox Inc. e News Corp., nda]», confessa a «Fortune», «e se si esamina l'intera catena di entità : studios, network tv, stazioni televisive, canali via cavo e distribuzione internazionale, si evince che noi vogliamo essere dovunque».
To be everywhere (âessere dovunque') diventa la parola d'ordine nel 1998. Uno slogan che giustifica e introduce la terza fase: quella dell'espansione âin parallelo', quella delle sinergie, sia regionali che internazionali, tra ogni segmento di produzione, distribuzione, promozione e marketing, controllato sia da Fox Inc. che da News Corp. Ã la fase che coincide con la nuova ripartizione dei fatturati.
Nel 1998 la Tv rende il 35% e i film il 15% sull'intero fatturato News Corp. La loro somma (50%) è pari a quella dei quotidiani (25%), delle riviste (22%), dei libri (2%) e altro (1%). Ciò vuol dire che metà del fatturato totale è generato dalla produzione, distribuzione e marketing di motion pictures (facilmente trasportabili, riproducibili, aventi un lungo tempo di sfruttamento) mentre l'altro 50% è generato da attività e prodotti cartacei (molto meno trasportabili, aventi un tempo di sfruttamento assolutamente inferiore e un ingombro infinitamente maggiore).
L'opportunità per comunicare l'inizio della nuova fase Murdoch la individua in un Convegno che nel suo gruppo passa alla Storia. Siamo nell'estate 1998, Sun Valley, Idaho: 300 executives, in arrivo dalle capitali d'affari del pianeta, sono convocati per il Corporate Meeting della News Corp./ Fox.
Parlano per quattro giorni, intervengono i guru degli affari: celebrità quali il finanziere d'assalto Michael Milken e il giovane boss di Yahoo!, Jerry Jang. Interviene un Rupert Murdoch inedito: racconta loro la storia del suo global media empire, rievoca le battaglie vinte, i nomi dei nemici seppelliti o archiviati, le lezioni imparate sul campo e si inoltra addirittura nella descrizione del proprio dolore per l'imminente divorzio da Anna.
Chernin sprona i convenuti: «Dobbiamo essere come Rupert Murdoch, dobbiamo istituzionalizzare l'immaginazione, il vigore e la visione che lui rappresenta». Scrosciano gli applausi. Il climax però si raggiunge quando RKM annuncia la sua volontà di collocare in Borsa, negli Usa, il Fox Entertainment Group. Murdoch si prepara, in autunno, a vendere sul mercato una porzione importante delle attività News Corp., un pezzo pari a 3 miliardi di dollari. Potrebbe essere la più grande Ipo (Offerta Pubblica di Vendita) mai vista a Wall Street.
L'offerta consiste nel 20% di una nuova entità , appunto il Fox Entertainment Group, che include alcuni gioielli della corona News Corp.: Fox Television Network, le 22 stazioni tv Fox, la 20th Century Fox Cinema e gli studi di produzione Tv, interessi in circa 30 reti via cavo regionali e nazionali, la squadra dei Los Angeles Dodgers, le partecipazioni di minoranza nelle squadre dei New York Knicks, New York Rangers, Los Angeles Rangers e Los Angeles Kings. Fuori dal pacchetto offerto restano tutti i quotidiani, le riviste e i libri dell'Impero, più Tv e squadre sportive non americane. Anche la «Tv Guide» è fuori, in quanto sta per essere fusa con attività di John Malone.
Si conferma in questa visione quanto accennato sulle due velocità di espansione: si ricolloca in Borsa, in America, tutto ciò che gode di alta riproducibilità e genera eventi (cinema e sport: oggi per box office e prime time, domani per pay per view). Restano in News Corp. tutti gli assett «stampa», anche quelli americani, e gli assett Tv non americani. I motivi di tutto ciò sono molteplici, tra questi c'è anche una componente finanziaria-fiscale assolutamente determinante. Vediamo.
A giugno 1998 Murdoch rivela che il suo fatturato totale negli Stati Uniti è salito, da meno di 8 miliardi di dollari del 1993, agli attuali 12 miliardi. I guadagni netti però languono. E il titolo in Borsa, parliamo della News Corp. (regolata dalle leggi australiane) è salito solo del 30% in cinque anni, mentre l'indicatore Standard & Poor 500, relativo ai mercati azionarii americani, è salito del 133%. E inoltre, sempre nel 1998, appare chiaro che il 72% dei proventi totali di Murdoch arriva ormai dagli Usa, mentre il 23% viene generato in Europa e solamente il 5% in Australasia.
Circola in quei giorni anche un lungo articolo «investigativo», realizzato da Paul Fahri e pubblicato dal «Washington Post». Vi si legge che, quando è ora di pagare le tasse, News Corp. «parla la lingua dei Caraibi». Il suo bilancio riporta introiti e spese realizzate da quasi 800 società diverse, registrate in 52 nazioni, di cui circa 60 in Bermuda, British Virgin Islands, Cayman Islands e Antille Olandesi. Tutti noti «paradisi fiscali», dove si pagano bassissime tasse e talvolta nulla. La stessa Star Tv, il gioiello d'Asia, è registrata alle Virgin Islands e diverse operazioni di grande profitto, compiute dalla Fox Cinema, fanno capo a Cayman Islands.
Morale della favola? Negli anni Novanta News Corp. ha aumentato i propri contributi all'erario del 5,7%, mentre società ad essa molto simili, quali Disney, Time Warner e Viacom hanno aumentato il valore delle tasse pagate, con una media compresa tra il 27% e il 32%. Magic Murdoch! à ovvio che gli americani, in quegli anni governati da Clinton, non ci stanno più.
"Tu incassi negli States il 72% di circa 13 miliardi di dollari, con una società di diritto australiano, che in realtà è un labirinto - gli dicono quelli del fisco - il labirinto conduce nei paradisi fiscali, ma solo tu conosci il percorso. Qui in America dichiari guadagni bassissimi e il titolo in Borsa cresce molto più lentamente delle corporations simili alla tua, nonostante la vertiginosa crescita dei mercati. C'è qualcosa che non va".
Bene, sembra allora rispondere Murdoch, sia alle Autorità sia agli investitori istituzionali, che alla sua gente in genere: divido i forzieri, così potrete guardare meglio dentro quello americano. Ma lo farà sul serio? Sì, lo farà : la cerimonia dell'ingresso in Borsa del nuovo titolo Fox Entertaiment Group avviene al New York Stock Exchange, nel novembre 1998, alla presenza del presidente del mercato, Richard Grasso, che applaude il lancio di un pallone da baseball nel parterre.
Siamo entrati nella terza fase e, come vedremo, oltre al progetto di riordino finanziario-fiscale e allo sviluppo «in parallelo» negli altri teatri, questa sarà caratterizzata dal fattore digital, che modificherà profondamente gli obiettivi di Murdoch (e di chiunque altro nel resto del mondo).
23/Continua...
APOCALYPSE MURDOCH - PRIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-ogni-settimana-due-miliardi-di-persone-leggono-38253.htm
APOCALYPSE MURDOCH - SECONDA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-2-puntata-chi-ha-finanziato-lo-squalo-38304.htm
APOCALYPSE MURDOCH - TERZA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-3-puntata-il-clan-dei-murdoch-attraversa-38422.htm
APOCALYPSE MURDOCH - QUARTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-4-puntata-squalo-sul-lavoro-pesce-lesso-38486.htm
APOCALYPSE MURDOCH - QUINTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-5-puntata-la-terza-moglie-wendi-deng-che-ha-38535.htm
APOCALYPSE MURDOCH - SESTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-6-puntata-lo-squalo-compare-in-116-mln-di-38596.htm
APOCALYPSE MURDOCH - SETTIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-7-puntata-il-pulcino-che-divenne-un-cane-terrier-laustralianism-di-rupert-38667.htm
APOCALYPSE MURDOCH - OTTAVA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-8-puntata-lodio-di-ted-turner-fondatore-38720.htm
APOCALYPSE MURDOCH - NONA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-9-puntata-quando-blair-chiam-prodi-per-permettere-a-38760.htm
APOCALYPSE MURDOCH - DECIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-10-puntata-come-inizi-tutto-il-melbourne-herald-il-38823.htm
APOCALYPSE MURDOCH - UNDICESIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-11-puntata-1968-un-canguro-alla-conquista-di-londra-38941.htm
APOCALYPSE MURDOCH - DODICESIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/apocalypse-murdoch-di-glauco-benigni-12-puntata-durante-lo-scandalo-watergate-murdoch-sceglie-la-39263.htm
APOCALYPSE MURDOCH - TREDICESIMA PUNTATA
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APOCALYPSE MURDOCH - QUATTORDICESIMA PUNTATA
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APOCALYPSE MURDOCH - QUINDICESIMA PUNTATA
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APOCALYPSE MURDOCH - SEDICESIMA PUNTATA
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APOCALYPSE MURDOCH - DICIASSETTESIMA PUNTATA
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APOCALYPSE MURDOCH - DICIOTTESIMA PUNTATA
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APOCALYPSE MURDOCH - DICIANNOVESIMA PUNTATA
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APOCALYPSE MURDOCH - VENTESIMA PUNTATA
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APOCALYPSE MURDOCH - VENTUNESIMA PUNTATA
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APOCALYPSE MURDOCH - VENTIDUESIMA PUNTATA
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