NON SIAMO BABY SITTER, ARIDATECE IL BUNGA BUNGA! - DOPO GLI ARTICOLI E GLI SPECIALI TELEVISIVI SULLA PRIMA CANDELINA DEL ROYAL BABY GEORGE CI SI TROVA A RIMPIANGERE LA MINETTI E “CULO FLACCIDO”

1. DOBBIAMO RIMPIANGERE NICOLE MINETTI?

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Maria Laura Rodotà per “Il Corriere della Sera

 

Il concetto di «aridatece il bunga bunga» è stato molto declinato in questi giorni, nei modi più vari. E l’insofferenza verso i nostri media online, nei quali il bungabunghismo si è radicato come tecnica raccatta-clic, cede ormai spesso il passo a una rassegnata apatia.

 

Si passa oltre, si va su siti stranieri di qualità. Si scorrono le home page, e ci si trova a rimpiangere Nicole Minetti. È più vispa del principino George. Non si può assegnare un Preferirei di No a un bimbo di dodici mesi. Se lo merita il circo montato per il suo primo compleanno, però.

 

George, figlio di William Windsor e di Kate Middleton, è mediamente carino e mediaticamente sovraesposto. Ha un’aria da bimbo medio, due genitori noiosi, è oggetto di analisi stravaganti. Per dire: «Il principe si è imposto come una figura pubblica moderna, grazie al suo impressionante talento nel capire il bisogno del pubblico di ricevere chiari e coerenti messaggi visivi.

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Magliette polo e colletti alla Peter Pan, cardigan tradizionali e salopettes... Niente t-shirts con frasi buffe o dinosauri, al massimo barche a vela. Come l’altra astuta icona di stile della famiglia — la sua bisnonna, la regina — George sa che uno stile riconoscibile è cruciale per avere un’immagine possente... La sua influenza sulla moda bimbo è già surreale».

 

Lo si leggeva ieri sul Guardian , uno dei giornali più belli del mondo. Il Guardian teme che la George-mania aiuti i conservatori e la loro estetica nostalgica. Poi, dopo aver ironizzato ma neanche tanto, rivaluta questo compleanno come «la celebrazione di ogni bimbo come un piccolo principe». Sarà. Ognuno celebri i bimbi che vuole (a certe mamme lo stile anglo-pariolo di George non piace; lo trovano un post-poppante poco carismatico; sperano in personaggi pop più interessanti, quest’estate, suvvia).

 

 

2. IL PRINCIPINO HA UN ANNO, PRONTO IL DOCUMENTARIO

 Elisabetta Ambrosi per “il Fatto Quotidiano

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Nelle ultime 48 ore è stata la notizia-sollievo dei mezzo-busti di tutti i tg. Che dopo aver raccontato di bambini schiacciati nelle stive, morti sotto le bombe, o caduti dal cielo hanno potuto finalmente allentare la tensione della mascella e sfoderare un mezzo sorriso: sua altezza reale George Alexander Louis, principe di Cambridge, ha compiuto un anno.

 

Per l’occasione, ma soprattutto per non lasciare inevase domande come “Come sarà cambiata la vita di William e Kate?, o “Ci sarà un secondogenito?”, martedì sera Sky Uno Hd ha mandato in onda in assoluta esclusiva il documentario Il principe George.

 

Un anno dopo, annunciato ripetutamente durante i tg precedenti (repliche sabato sera e domenica pomeriggio prossimi).

 

Il primo regalo del principe George Il primo regalo del principe George

Dopo tanto tam tam, anche il telespettatore Sky, mediamente colto, era pronto a sospendere per un’oretta la forsennata visione della serie del momento per riposare la mente affaticata grazie a video e fotogrammi della famiglia reale. Peccato però che le immagini utili a rilassarsi – William elicotterista, Harry con gli stivaloni che aiuta gli alluvionati, il principino George allo zoo – arrivassero , quasi come un premio, solo dopo aver ascoltato lunghissime analisi di fantomatici biografi reali, psicoterapeuti, giornalisti di costume inglesi, travolti di meraviglia per l’incredibile capacità della famiglia reale – una vera “famiglia della porta accanto” – di alternare rottura del protocollo e aggancio con la tradizione.

 

kate principe georgekate principe george

Il piccolo plotone di “esperti” spiegava gli eventi (“Quando Kate è rimasta incinta la gente non vedeva l’ora di sapere se era maschio, femmina, oppure gemelli!”), faceva raffronti storici (“possiamo dire che William e Kate sono una coppia famosa come lo erano Diana e Carlo trent’anni fa!”), si lanciava in incauti pronostici (“è la famiglia reale più felice del mondo, avrà un futuro brillante!”), forniva scenari finanziari (“lo stile di Kate ha avuto un forte impatto economico sul paese, il vestito nero con il colletto di Topshop è finito in tutti i negozi!”), si spendeva in analisi iconologiche delle fotografie (“Anche il cane è fantastico!”).

 

Mentre, nel frattempo, lo spettatore – travolto sì, ma di noia – aspettava che si chiudesse la giornata di festeggiamenti per ritrovare il senso del suo abbonamento (che tanto Verissimo lo danno sul digitale terrestre).

 

principe george william kateprincipe george william kate